Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

venerdì 25 dicembre 2020

All I Want for Christmas Is You

I don’t want a lot for Christmas

There is Just one thing I need

I don’t care about the presents

Underneath the Christmas tree

I just want you for my own

More than you could ever know

Make my wish come true

All I Want for Christmas Is You, yeah

mercoledì 23 dicembre 2020

Una serie tv francese

It’s made up of lonely moments

There was always a moment there when I knew

You always gave instalments

Always knew you concentrated and grew

And I believe reinvention

Do you believe that life is holding the clue

Take away all the lonely moments

Give me full communication with you

Your smile shine a little light alright

Don’t hide shine a little light

Give up on your pride

martedì 22 dicembre 2020

Sono il re della mia terra

Il film o la Colonna Sonora? Ognuno ha il suo compito. In alcuni casi scegliere il migliore tra i due è un abisso. La mente può ricordare una colonna sonora ma non il film, e viceversa; in altre occasioni la musica è capace di impossessarsi del primo posto e rubare la scena fino a neutralizzare una pellicola del piccolo o grande schermo; e in altri casi il palcoscenico è riservato esclusivamente al film senza lasciare una minima traccia musicale. Alcuni registi hanno un sistema ben collaudato per renderli omogenei e con lo stesso "potere", e sono capaci di accoppiarli svincolandoli mentalmente da questa scelta, ad esempio girando le scene con la musica in sottofondo. Quando si guarda un film e si ascolta la colonna sonora tutti i sensi si sviluppano, e il cervello sceglie. 

domenica 22 novembre 2020

Melanzane alla parmigiana … una variante

La cucina italiana si presta a ogni tipo di palato, e quando siamo difronte a un piatto doc della gastronomia nazionale, non sono viste di buon occhio le varianti, e si tollerano soltanto se si evidenzia e si marca la variabile modificata. Pertanto oggi trascrivo nel Taccuino non la ricetta originale, ma una variante consigliata tanti anni fa a mia madre da una sua amica: le melanzane alla parmigiana con l’aggiunta del pane. Per rendere il piatto più leggero e per assorbire l’olio in abbondanza, si può architettare una manovrina innocente e lontana dai palati fini, quelli che non vedono di buon grado aggiungere o togliere un ingrediente da un piatto nazionale. In pratica si fodera la base di una teglia con il pane raffermo, e con questo sistema si elimina l’olio in eccesso impedendo così il “galleggiamento” delle melanzane in questo ingrediente. E per un problema strettamente legato al gusto, io appongo un’altra modifica innocente: io non uso mai il formaggio grattugiato in nessuna pietanza, e se aprendo il frigo non trovo la mozzarella (l’altro ingrediente insostituibile), io uso un ingrediente sardo (ma non ditelo ai tradizionalisti) il cui nome è tutto un programma, casu friscu de erveche acriau (per saperne di più clicca QUI). Per il resto le differenze sono pressoché nulle. E adesso spazio alla variante delle melanzane alla parmigiana.

venerdì 13 novembre 2020

Mucchio d’ossa di Stephen King

Svariati generi letterari hanno un punto in comune, non si possono raccontare i fatti narrati, e guai se qualcuno spiffera la trama con un mini riassunto; in questi casi l’unica soluzione esistente è sempre la stessa, leggere il libro senza interposta persona. E se il libro è scritto dal re degli horror è impensabile accennare i particolari, al massimo è consentito svelare qualche piccolissima e marginale pillola per alimentare la curiosità. Il libro horror “Mucchio d’ossa” di Stephen King fa parte della lista “non svelabile”, dove tutti tacciono sulla trama. In questo caso si possono segnalare alcune sporadiche Voci, ad esempio le ambientazioni: la prima parte della storia si svolge in una piccola cittadina americana e nella residenza abituale di un noto scrittore, Mike Noonan, mentre nella seconda parte la storia trasloca in una casa di campagna vicino a un lago, la cui denominazione porta il nome di una cantante blues, Sara Laughs.

Il quinto potere

È nota a tutti l’importanza della libertà di espressione, un diritto che si sposa con la prassi di salvaguardare l’identità di donne e uomini che lavorano al servizio dello Stato o per altre organizzazioni, e in barba alla consuetudine dettata dal limite di tali diritti, un uomo è riuscito far oscillare queste due certezze. I segreti di Stato sono sempre stati gli elementi principali d’incalcolabili libri noir, gialli e di spionaggio, e di tantissime pellicole, e all’inizio del nuovo secolo, un uomo, esattamente un pirata informatico, nella vita reale va oltre la fantasia letteraria svelando uno dopo l’altro notizie riservate. Un film biografico racconta come quest’uomo ha divulgato notizie segrete e mai rese pubbliche perché bollate col sigillo “Top Secret”, mettendo così a dura prova la libertà di stampa.

mercoledì 4 novembre 2020

Almarina di Valeria Parrella

Scrittura semplice e profonda, si legge tutto d’un fiato non per il numero limitato delle pagine, o perché finalista in un prestigioso premio, ma per come si affronta l'argomento centrale del romanzo, spesso sottovalutato da chi dovrebbe gestire la cosa pubblica: il rapporto tra un’insegnante e i suoi allievi. La scuola si trova in un carcere minorile, e qui la protagonista del romanzo mette da parte la quotidianità fatta di azioni abituali, sempre uguali e tristi, scanditi dal dolore per la prematura scomparsa del marito. Tutti i giorni Elisabetta Maroni si alza presto, attraversa il ponte che la conduce all’isola Flegrea, Nisida, e tutti i giorni si chiede come potrà “salvare” i suoi studenti, i quali hanno ricevuto il "nulla" dalla vita perché hanno vissuto in contesti sociali e familiari precari. Elisabetta è una donna comune e il modo in cui percepisce il suo lavoro va oltre alla classica didattica. Nella carta risulta il suo incarico ufficiale, l’insegnamento della matematica, e lei amplia la sua “missione” con i pochi mezzi che la burocrazia carceraria le mette a disposizione. 

venerdì 30 ottobre 2020

Settima candelina

Oggi Il Taccuino delle Voci compie sette anni. Un bel traguardo. Anche con i post degli ultimi dodici mesi si aggiunge un altro tassello da sfruttare per migliorare ancora di più il mio angolo virtuale, nato per trascrivere alcune mie letture, vecchi e nuovi film visti in tv oppure in rete o col classico DVD, arricchito con esperimenti culinari, con ricette sfiziose o complicate, amigurumi di cotone fatti a mano, luoghi da scoprire, e tanto altro. Come ogni anno ci sono stati alcuni post abbozzati e mai pubblicati perché, come capita, non sempre c’è il tempo materiale per approfondire l’argomento con nuove letture per ottenere un pezzo valido e veritiero. In più il 2020 è stato talmente negativo da togliermi l’attenzione e la voglia di sperimentare, perché con l’epidemia, con la chiusura del nostro Paese e con notizie tragiche provenienti dal mondo reale di tutto il mondo, ho passato più tempo al telefono, o leggendo i giornali o studiando i decreti tanto da dimenticare la blogsfera. In tutta la mia vita e in un colpo solo non ho mai letto così tanti messaggi, ricevuto e fatto così tante telefonate da non riuscire a contarli, e spesso ho usato la blogsfera per rilassare la mente. Negli ultimi mesi ho trascurato il mio angolo virtuale, o l'ho cercato per distrarmi un po’ e non per la voglia di sfogliarlo; il 2020 è stato un anno super insolito, e non abbiamo ancora risolto il problema.

mercoledì 28 ottobre 2020

Essere blogger nel 2020. Un’intervista collettiva

Nick Parisi ha organizzato un’intervista collettiva per esplorare la rete gestita dai blogger. Lui lo chiama un “esperimento”, io lo chiamerei un test per rilevare gli aspetti positivi/negativi, le difficoltà e i punti di forza dei blog. Per rispondere alle domande, Nick ha suggerito due strade, o scriverle in un commento direttamente nel suo post oppure pubblicare un post direttamente nei nostri blog. Le domande sono varie ed io ho deciso di partecipare all’intervista pubblicando un post nel mio Taccuino. Prima di svelare le mie risposte, consiglio di leggere il blog Nocturnia di Nick (clicca QUI), così si possono scoprire di prima mano le regole per partecipare all’intervista e le risposte degli altri blogger che hanno accettato l’invito.

domenica 18 ottobre 2020

Lo straniero venuto dal mare di Winston Graham

Lo scrittore decise di troncare una parte della storia della famiglia Poldark, esattamente saltò ben dieci anni di avventure dei personaggi della saga per proseguire con un nuovo capitolo, intitolato “Lo straniero venuto dal mare”, lasciando così al lettore l’immaginazione della parte mancante. Winston Graham decise di ambientare le nuove storie nel 1810, e descrisse i coniugi Poldark e gli altri personaggi più maturi, i quali devono prendere delle decisioni in base al nuovo stato di famiglia: i figli sono cresciuti, e s’ingrossano i problemi dei ragazzi guidati dagli ormoni. Nell’ottavo volume proseguono le avventure del personaggio principale Ross Poldark, assieme e con la complicità della sua famiglia (Demelza, Jeremy, Clowance e Isabella-Rose) e di quelli acquisiti, e in compagnia degli amici (in primis Caroline e Dwight Enys)  e dei nemici (al primo post George Warleggan).  

venerdì 16 ottobre 2020

Il giovane Karl Marx

A nome dei miei amici in Francia, in Germania, in Svizzera e in Belgio, mi presento qui davanti a voi oggi per esporre alcuni principi sui quali intendiamo fondare la lotta avvenire. Ma non facciamoci illusioni, questa lotta sarà estremamente violenta (…) probabilmente ci sono delle persone qui che piangono quando sentono le parole gentilezza, gentilezza, fraternità, ma le lacrime non danno il potere. Il potere non versa lacrime. La borghesia non mostra gentilezza e non la conquisterete con la gentilezza. Cittadini, amici, cari compagni, perché siamo qui oggi? Tutti gli uomini sono fratelli? Tutti sono fratelli? Io tutti quegli che sono qui oggi? I borghesi e gli operai sono davvero fratelli? No, non lo sono. Loro sono nemici. Noi dobbiamo sapere qual è il nostro obbiettivo. Siamo qui per un’idea astratta? Un sogno d’amore sentimentale? Quanto ci porterà lontano un’idea del genere?

domenica 11 ottobre 2020

Persuasione di Jane Austen

Persuasione” è l’ultimo romanzo di Jane Austen, e com’era prassi in quel periodo l’edizione originale comparve in due volumi con 12 capitoli ciascuno. L’autrice iniziò la stesura nel 1815 e lo terminò nel 1816, e a causa della prematura scomparsa dell’autrice fu pubblicato dopo la sua morte, e se i romanzi precedenti li firmò in forma anonima come “by Lady” oppure “by the author of Pride and Prejudice”, per la prima volta con questo romanzo e con "L'abbazia di Northanger" comparve il suo nome per esteso, un punto da non sottovalutare se pensiamo che in quel periodo molte donne non poterono pubblicare i loro lavori col proprio nome perché “donna”. 

sabato 26 settembre 2020

Il colibrì

Il romanzo è catalogabile come una semplice storia di una qualsiasi famiglia borghese con tutti i loro difetti, ricco di personalità uniche o contraddittorie con una serie di complicazioni non trascurabili. Lo stile investe diversi generi ricchi di misteri, di problematicità di tipo psicologico, si passa da una storia d’amore a tragedie familiari intense e piene di dolore, prendono forma discussioni, esternazioni di tipo epistolare e telefoniche con pensieri intimi e profondi. Ogni capitolo prevede dei salti temporali con vicende che prendono forma in ampi intervalli, di conseguenza non seguendo gli anni in modo regolare ogni tanto si sospende il responso allungando la suspense.

domenica 20 settembre 2020

RIP Rossana

Non ho trovato il comunismo in casa, questo è certo. È neanche la politica. E poi dell’infanzia non ricordo quasi niente, e poco dei primi sette anni nei quali -secondo Marina Cvetaeva- tutto sarebbe già compiuto. Non ho nostalgie di un’età felice né risentimenti per lacrime versate nella notte. Dev’essere stata un’infanzia comune, affettuosa, un’anticamera, una crisalide dalla quale avevo fretta di uscire per svolazzare a mo’ di farfalla. Tutti mi sembravano farfalle salvo i bambini

giovedì 17 settembre 2020

17 settembre 1990 ... e trenta

Beetles and eggs and blues and pour a little everything else

You steam a lens stable eyes and glass

Not get pissed off through my bird lips as good news

Still we can find our love down from behind

Down far behind this fabulous my turn rules

Beetles and eggs and blues and bells and eggs and then blued

Beetles and eggs and blues and pour a little everything else

You steam a lens stable eyes and glass

Not get pissed off through my bird lips as good news

sabato 5 settembre 2020

La casa degli specchi

Espiare, dimenticare, rinunciare a tutto pur di proteggere chi si ama, e fuggire lontano per difendere la propria famiglia dall'ennesimo ricatto. E' questo che fece Eva. Nessuno sa, nessuno conosce la verità, solo gli specchi luccicanti di una villa custodiscono i retroscena del segreto, vedono tutto, sentono e custodiscono il passato e la verità, e se non possono parlare non possono nascondere per sempre ciò che accadde perché prima o poi emergerà con la curiosità e la voglia di conoscere la vita passata di chi si ama, soprattutto quando dietro a uno specchio c’è una stanza colma di carte. 

Le ciambelle

Nei ricettari della tradizione isolana, nella sezione “dolciumi”, ci sono le ciambelle, e si possono tranquillamente identificare come le regine di ogni assaggio, o come le padrone di uno spuntino, o le padrone di casa delle tavole di tutti i giorni e di tutte le feste più importanti, dalla classica e noiosa giornata ai matrimoni. Non c’è giornata in cui non ci siano, ogni piccola o importante occasione è idonea per l’assaggio, e ogni minuto della giornata è ideale per portarli fuori. Le ciambelle si possono assaporare a colazione, per uno spuntino, a merenda, mentre si aspetta qualcuno, o semplicemente per togliere uno sfizio e per il piacere di averli sotto i denti; in tutte le case c’è sempre un cestino pieno, o un barattolo di latta pronto per essere aperto.

martedì 11 agosto 2020

Possessione. Una storia romantica

Il libro era spesso e nero e coperto di polvere. La copertina era incurvata e grinzosa; doveva essere stato maltrattato, ai suoi tempi. La costola non c’era più, o meglio sporgeva tra i fogli come un segnalibro voluminoso. Un nastro bianco sporco, legato con un bel fiocco, avvolgeva più volte il volume. Il bibliotecario lo porse a Roland Michell, che lo aspettava seduto nella sal di lettura della London Library. Il libro era stato prelevato dallo scaffale protetto n. 5, in cui era normalmente custodito tra le Pranks of Priapus e the Graecian Way of Love. Erano le dieci del mattino di un giorno di settembre del 1986. Roland sedeva al tavolo singolo che prediligeva, nascosto da una colonna quadrata che tuttavia non gli impediva di vedere l’orologio sopra il caminetto

Un santuario nuragico

Controllando la cartella delle foto, mi sono resa conto di non aver ancora trascritto nel Taccuino le Voci provenienti da uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna, un sito super visitato dalle scolaresche, e un luogo piacevole da rivedere in età adulta quando la scuola è un ricordo. Oggi pubblico alcune immagini del santuario nuragico di S. Vittoria di Serri. L’immensità del sito riguarda ciò che si vede, e quindi ciò che è stato recuperato con gli scavi, e ciò che ancora deve essere portato alla luce. Nel libro della serie “Sardegna archeologica, guida e itinerari, n. 7”, dedicato al reperto archeologico, si legge “Il villaggio santuario di S. Vittoria si estende per circa tre ettari e mezzo alla estremità sud occidentale della Giara (…) Il santuario si compone di quattro gruppi principali di edifici: quello dei templi (a pozzo ed “ipetrale”) con la capanna del sacerdote e gli annessi, quello del Recinto delle Feste dove i pellegrini vivevano il momento della festa, del cibo e del riposo, il gruppo del recinto del “doppio betilo” e quello di ESE (entrambi questi gruppi di edifici parrebbero legati all'insediamento stabile). A parte stanno la “Capanna del Capo”, la “Curia” ed alcuni altri ambienti appartati”

Al Ard Doc Film Festival 2020

Ritorna l’appuntamento annuale del Festival del Cinema Sardo e Palestinese, Al Ard Doc Film Festival, e rinvio dopo rinvio ritorna eccezionalmente in estate. Normalmente il Festival si svolge nel mese di marzo, e quest’anno è stato spostato nel mese di agosto a causa della pandemia che ci ha colpito improvvisamente. Il Festival del Cinema Documentario Arabo e Palestinese sardo è un’opportunità che ci offre tutti gli anni l'Associazione Amicizia Sardegna Palestina di Cagliari, e quest'anno Al Ard ha raggiunto la XVII edizione. 

Dopo Ferragosto, per alcuni giorni passiamo dei bei momenti in compagnia di tanti registi internazionali, e gli appassionati della celluloide possono scoprire film e documentari mai visti, e un altro punto di forza del Festival sono le mostre e i dibattiti sulla situazione arabo e palestinese. 

In questi giorni sono state comunicate le date, gli orari, il luogo e la lista ufficiale dei film in concorso e fuori concorso: Al Ard Doc Film Festival, XVII edizione, si svolgerà dal 17 al 22 agosto 2020 presso il Centro Artistico e Culturale Il Lazzaretto di Cagliari.

lunedì 3 agosto 2020

La stanza della tessitrice

Un capo d’abbigliamento non è soltanto un pezzo di stoffa da utilizzare per proteggere o coprire un corpo, deve avere anche la capacità di emettere emozioni a chi lo indossa e a chi lo osserva. Un vestito deve risaltare l’anima, ogni creazione deve proteggere e offrire sicurezza, e ogni corpo deve avere un abito creato su misura per esaltare il carattere e il lato nascosto di chi lo indossa. Queste capacità non riguardano soltanto gli abiti nuovi e mai indossati, ma anche quelli vecchi, quelli rinchiusi in un armadio, perché ogni capo indossato può donare emozioni, ogni piccolo e insignificante straccio è capace di trasformarsi in una nuova vita.

mercoledì 29 luglio 2020

Storia della bambina perduta

A partire dall’ottobre 1976 e fino a quando, nel 1979, non tornai a vivere a Napoli, evitai di riallacciare rapporti stabili con Lila. Ma non fu facile. Lei cercò quasi subito di rientrare a forza nella mia vita e io la ignorai, la tollerai, la subii. Anche se si comportava come se non desiderasse altro che starmi vicina in un momento difficile, non riuscivo a dimenticare il disprezzo con cui mi aveva trattata
Sono salita in ascensore, mi sono chiusa nel mio appartamento. Ho esaminato le bambole con cura, ne ho sentito l’odore di muffa, le ho disposte contro i dorsi dei miei libri. Nel constatare che erano povere e brutte mi sono sentita confusa. A differenza che nei racconti, la vita vera, quando è passata, si sporge non sulla chiarezza ma sull’oscurità. Ho pensato: ora Lila si è fatta vedere così nitidamente, devo rassegnarmi a non vederla più

domenica 26 luglio 2020

La rilegatrice di storie perdute

Un libro da restaurare contiene un segreto nascosto e ben custodito in una minuscola tasca ricavata tra la copertina e la controguardia. 
Il segreto fu riportato in una lettera scritta a mano nell’800 in lingua tedesca da una misteriosa donna, Clarice Marianne Von Harmer, una signora con alle spalle un passato triste e doloroso, perché perse i genitori quando era piccola e adottata dagli zii, e per controllare il suo patrimonio fu promessa sposa a un uomo che venne assassinato e poi data in sposa a un uomo violento. Chi scrisse la lettera non fu una donna qualunque, ma una signora benestante e colta con la passione della lettura, e in un momento difficile conobbe per caso un rilegatore che le insegnò di nascosto dalla società l’arte della legatura. Clarice divenne un’apprendista e un’abile rilegatrice in un periodo nel quale le donne non potevano esercitare la professione, e quando dopo l’ennesima violenza fisica e psicologica fuggì di casa usò le sue competenze per mantenersi economicamente aprendo un laboratorio di legatura; ebbe un enorme successo.

sabato 11 luglio 2020

Vienna

Walked in the cold air
Freezing breath on a window pane
Lying and waiting
A man in the dark in a picture frame
So mystic and soulful
A Voice reaching out in a piercing cry
It stays with you until
The feeling has gone only you and I
It means nothing to me
This means nothing to me
Oh, Vienna

lunedì 29 giugno 2020

Il canto del cielo

Dopo aver letto due romanzi di Sebastian FaulksLa guerra di Charlotte e “La ragazza del Lion d’Or”, interamente ambientati in Francia e appartenenti a una famosa trilogia, in questi giorni ho finito l’ultimo volume, “Il canto del cielo”. Con questo romanzo lo scrittore è stato molto abile nel farci riflettere fino a equilibrare nelle giuste proporzioni i nostri stati d'animo. L'argomento tracciato, o meglio una serie di argomentazioni fusi in un solo volume, accompagnano le nostre giornate anche quando lo poniamo nello scafale, perchè “Il canto del cielo” è un libro sulla guerra e sull’amore, sui ricordi, e sulla voglia di scoprire il proprio passato.

sabato 20 giugno 2020

Nel ritmo del piacere

“È una notte di lunedì al Brighton Dome, due settimane prima dell’uscita di Girls on Film, il nostro terzo singolo. Una settimana dopo il mio ventunesimo compleanno.
Le luci si abbassano e attacca Tel Aviv. Per l’apertura abbiamo scelto un’accattivante traccia strumentale in stile mediorientale dal nostro novo album. Per avvisare il pubblico che lo show sta per cominciare.
Ma sta capitando qualcosa di strano. Nessuno di noi riesce a sentire la musica. Che succede tra il pubblico? È il suono della folla che si fa sempre più rumorosa. Un continuo crescendo. Un coro.
Sono urla

Auguri John

Even on the darkest night when empty promise means empty hand
And soldiers coming home like shadows turning red
When the lights of hope are fading quickly then look to me
I’ll be your homing angel I’ll be in your head 
Because you’re lonely in your nightmare let me in
and there’s heat beneath your winter let me in

mercoledì 3 giugno 2020

Un Retablo

Il Retablo del Maestro di Castelsardo, intitolato alla B. Vergine Maria e S. Petro Apostolo, realizzato tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, è uno delle opere d’arte più importanti della storia dell’arte della Sardegna, e inspiegabilmente non l’avevo mai visto. L’anno scorso ho ammirato il dipinto  per la prima volta dopo aver appreso la notizia del recente restauro, e non potevo perdere quest'occasione, soprattutto perché dopo la "lucidata", è ritornato nella sua dimora abituale più splendente e bella; e si può tranquillamente "visitare" ancora una volta perché la chiesa S. Pietro di Tuili è aperta tutti i giorni.

giovedì 28 maggio 2020

Mogli e Figlie di Elizabeth Gaskell


Elizabeth Gaskell è una scrittrice dell’ottocento vittoriana e in Italia è semisconosciuta, e grazie alla miniserie della BBC “Nord e Sud", negli ultimi anni stanno spuntando le ristampe e le traduzioni in lingua italiana.
In questi giorni, forse spinta dalla curiosità, ho terminato la lettura dell’ultimo romanzo della scrittrice, “Mogli e Figlie”, e un’altra volta mi sono immischiata in faccende di un tempo passato e tramontato, l’ottocento inglese, e anche se contiamo più o meno 700 pagine il romanzo si legge in poco tempo.  

mercoledì 20 maggio 2020

Pistizone o Fregola fatta in casa


Passo dopo passo, finalmente dopo vari tentennamenti sono riuscita a realizzare con le mie mani uno degli ingredienti base per cucinare svariati piatti tipici della cucina isolana; quell’elemento che ti permette di preparare dei piatti prelibati, quelli che quando vai al ristorante li eviti per l’eccessivo prezzo. Sto parlando di quelle minuscole palline di varie grandezze con cui possiamo cucinare diverse pietanze a base di pesce, frutti di mare, arselle, oppure da preparare con la carne, o con le verdure, oppure per un piatto col sugo, o un brodino, o il classico minestrone, oppure semplicemente da utilizzare in sostituzione del riso. Con tanta pazienza, finalmente sono riuscita a decifrare i passaggi necessari per ottenere “su pistizone”, conosciuto anche col nome di "fregola", e anche se devo raffinare la tecnica, posso dire di aver esaudito un sogno.

sabato 16 maggio 2020

Mia cugina Rachele di Daphne Du Maurier


Una volta gli assassini venivano impiccati a Four Turnings. Ora non più. Ora un assassino paga il filo del suo delitto a Bodmin, dopo aver subito il suo bravo processo alle Assise. Vale a dire che, se la legge lo dichiara colpevole, è la sua coscienza per primo a ucciderlo. Meglio così. È come un’operazione chirurgica. È il corpo, benché venga sepolto nella fossa comune, ha un funerale, modesto. Quando ero ragazzino le cose andavano diversamente. Ricordo di aver visto un impiccato all’incrocio delle quattro strade. Aveva tutto il corpo spalmato di catrame perché si conservasse. Rimase appeso così per cinque settimane, e alla quarta lo vidi. Penzolava dalla forca tra terra e cielo o, per usare un’espressione di mio cugino Ambrose, tra il Paradiso e Inferno. Mio cugino lo punzecchiò col bastone. Mi pare ancora di vederlo oscillare, come uno spaventapasseri appeso a un palo. La pioggia aveva fatto marcire i suoi calzoni e sfilacciature di stoffa gli pendevano dalle gambe, gonfie come fossero di carta inzuppata

domenica 26 aprile 2020

Clip '81

Standing on the edge of a quay no lights flashing on the water for me
Fog in my mind darkens my eyes silently streaming for a distant sound
Ripple river yellows rising for a breath of breeding and drowns
Stillness overcomes me in the night listen to the rising water moan
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat
Shadows all through me shudder away echo me echo me, echo me
Am I alone or is the river alive cause it echos me, echos me, echos me
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat

venerdì 24 aprile 2020

La macchia umana di Philip Roth

Fu nell’estate del 1998 che il mio vicino Coleman Silk (che prima di andare in pensione, due anni addietro, era stato per una ventina di anni professore di lettere classiche al vicino Athena College, dove per altri sedici aveva fatto il preside di facoltà), mi confidò che all’età di settantun anni aveva una relazione con una donna delle pulizia trentaquattrenne che lavorava al college. Due volte la settimana questa donna puliva anche l’ufficio postale, una piccola baracca rivestita di scandole grigie che pareva aver protetto una famiglia di braccianti dai venti della Dust Bowl negli anni trenta e che, piantata solinga e derelitta a metà strada tra la pompa di benzina e l’emporio, fa sventolare la bandiera americana all’incrocio delle due strade che caratterizzano il centro commerciale di questa cittadina di montagna

La ragazza del Lion d’Or

Negli anni trenta i giornali francesi fornivano al pubblico una miscela di dicerie, voci tendenziose e inesattezze; di solito ce n’erano in abbondanza per tutti i gusti. In una serena giornata di novembre, un quotidiano nazionale in vendita per le vie di Parigi pubblicò in prima pagina tre articoli. Il primo riportava le ultime novità sulle indagini relative alla morte di un ministro di gabinetto, Roger Salengro, ritrovato cadavere dalla cameriera nel suo appartamento di Lilla. Il secondo riguardava alcuni strascichi dell’affare Stavisky, un caso di corruzione negli ambienti dell’alta finanza in cui soltanto la fine sospetta del protagonista, due anni prima, aveva impedito che restasse coinvolto un numero ancora più nutrito di personaggi influenti. Il terzo articolo occupava non più di un paragrafo in fondo alla pagina

Amigurumi Crochert e una Tazza di Tè

I blog interamente dedicati all’uncinetto hanno la capacità di mettere in relazione gli appassionati del settore, lavoratori esperti e principianti, con i curiosi, o con chi affaccia per la prima volte in questo mondo allegro e simpatico, e sono tutti degli spazi utili per confrontarci, condividere e creare con le nostre mani oggetti di alta qualità.
La mia passione per l’uncinetto sbocciò in modo spontaneo e naturale quando ero piccola, precisamente in quei momenti spensierati, tipici dei bambini, quando osservavo le persone che lavoravano l’uncinetto per creare pezzi unici da utilizzare in tutte le occasioni quotidiane, o per rallegrare le serate in occasione di feste o compleanni.

martedì 14 aprile 2020

Pesche Cagliaritane

 
La maggior parte delle pasticcerie sarde hanno un punto in comune: sono fornite di soffici dolcetti immersi nell’alchermes, rotolati nello zucchero e farcite con la crema pasticcera. I dolcetti golosoni sono le pesche cagliaritane, e hanno una particolarità che le distingue da tutti gli altri, perché sono formate da due palline incollate tra di loro con la crema pasticcera. Gli ingredienti sono tutti genuini e per ottenere la giusta consistenza è necessario lasciarle lievitare per molte ore. Gli ingredienti si lavorano tutti insieme e l’impasto si deve lievitare tre volte: all’inizio si lascia lievitare fino a quando raddoppia; dopo la prima lievitazione si lavora l’impasto per pochi minuti, e senza aggiungere altri ingredienti si deve lievitare per una seconda volta fino a quando raddoppia; dopo la seconda lievitazione si preparano tante palline di circa 30 grammi, si appoggiano in una teglia foderata con la carta da forno distanziandole tra di loro, si coprono con un canovaccio e si lascia lievitare fino al raddoppio. Terminata la terza lievitazione, si cuociono in forno a 180° per circa 15 minuti fino a quando sono dorate. Sforniamo, e quando le palline saranno fredde si devono bagnare nell’alchermes fino a quando diventeranno rosse da cima a fondo, poi si rotolano nello zucchero ad esclusione del fondo. Prendiamo le palline, ricopriamo il fondo con la crema pasticcera, poi le uniamo due a due. Le pesche cagliaritane si servono per tutte le occasione e a tutte le ore della giornata. Buon appetito.

A United Kingdom. L’amore che ha cambiato la storia

Io e mio zio siamo ora in pace. Il mio esilio è finito. Io vedo un nuovo futuro per questa nazione. Noi siamo un popolo di tradizioni, ed è giusto così. Però, serve un cambiamento nel Bechuanaland, che ci piaccia o no. E a chi ha i poteri coloniali, questa cosa piaccia o no. È un tempo per noi di un passo in avanti, di abbandonare la successione reale e costruire un democratico Bechuanaland, di creare una nuova nazione non governata da reali locali o dal Regno Unito, ma un paese che sia guidato da persone che voi scegliete. Nessun uomo è libero se non è padrone di se stesso. Fratelli e sorelle care, è tempo di democrazia, è tempo di indipendenza, è tempo di essere padroni del nostro destino. Un nuovo Bechuanaland, una nuova Africa. È tempo

domenica 5 aprile 2020

Folletto Gnomo Amigurumi

Un amigurumi simpatico per un regalo sia per i bimbi che per gli adulti.
Un folletto (o gnomo) fatto a mano con l’uncinetto, di altezza media, non troppo grande o troppo piccolo, ed elegante con un cappello a punta.
Lo schema si trova su youtube, e per personalizzarlo ho apportato alcune piccole modifiche; ad esempio per ottenere il corpo più grande, e in armonia con il viso e il cappuccio, ho aggiunto qualche punto alla base e alcuni giri in più, e per stare in piedi, senza troppi capricci, ho inserito il tappo di un deodorante.
I capelli dello schema originale non mi sono piaciuti, così, giocando con le catenelle e lavorando diversi punti nello stesso punto base, ho voluto ottenere un effetto mosso e ondulato delle ciocche.
Questa volta non ho ricamato gli occhi, ma gli ho realizzati con l’uncinetto giocando coi colori nero, verde e bianco, e ho lavorato tante mb in tondo fino a ottenere l’altezza e la profondità giusta adattandolo alla forma del viso.

venerdì 3 aprile 2020

Sculture in un giardino privato

Le lunghe passeggiate sono sospese, e per forza maggiore è consentito viaggiare esclusivamente con la fantasia verso luoghi sconosciuti o scoperti per caso negli ultimi mesi.
Nel periodo natalizio, per un paio di ore, circa una giornata, avevano aperto al pubblico un giardino privato colmo di statue immerse nel verde. Le statue sono state scolpite da un uomo appassionato di quest’antica arte, e normalmente le aveva mostrate in forma strettamente privata, e per la prima volta i familiari hanno deciso di aprire le porte del loro giardino in occasione di una manifestazione natalizia; ed è stata un’occasione unica per ricordarlo a distanza di anni dalla sua morte.

giovedì 2 aprile 2020

Oggi Commedie

Beh, allora. A casa siamo? E sì, le giornate sono tutte uguali, non possiamo uscire, è vietato spostarsi da un Comune all’altro (salvo casi eccezionali), la nostra vita quotidiana è stata stravolta in un secondo, tutto è sospeso, e tutti siamo in attesa della fatidica notizia “tutto è finito”, e per tamponare questi momenti di scallonamento totale che fare? Semplice.
Io accendo il portatile (sì, quello che stava morendo e a forza di fare gli scongiuri vivo è), passo da un film all’altro e… e… e mi guardo un po’ di commedie divertenti.
Il più gettonato è la storia di Adamo ed Eva, pardon, “la storia di Damu e Deva”, che per colpa del padrone dell’orto che ha messo la misciiia (la medicina) alle mellle, che fare? I personaggi della breve commedia ci raccontano la famosa storia biblica in modo grottesco come non l’abbiamo mai udita. Nella seconda parte della commedia si parla di un dentista che installa dei denti mooolto singolari.

lunedì 30 marzo 2020

Bel Ami. Storia di un seduttore

Nella Parigi di fine XIX secolo, un ex soldato al limite della povertà, sfrutta una sua dote, che madre natura  le ha regalato, per scalare i gradini della società: le sue ammiratrici lo chiamano Bel Ami, all’anagrafe George Duroy.
Quest’uomo, giovane, intraprendente, arrampicatore sociale, cinico e dominatore, conquista un’intera classe sociale della borghesia francese non con le capacità intellettuali, ma esclusivamente con il suo fascino.
In un primo momento sopravvive con un misero e modesto lavoro, in seguito ottiene un buon lavoro come giornalista grazie al suo charme, stregando i cuori di alcune donne facoltose e adulterine, e con favori poco nobili; e sempre circondato dal danaro altrui.
In poco tempo la sua vita  muta radicalmente: scala tutti i gradini della società che conta, donne annoiate e sposate con uomini potenti e ricchissimi cascano ai suoi piedi, impalma una potente vedova per divorziare poco dopo per sposarne un’altra più ricca e più giovane.

venerdì 27 marzo 2020

La furia della marea di Winston Graham


Nel settimo volume della saga di Winston Graham si affaccia una nuova era, e tra il 1798 e il 1799 i dilemmi della guerra geopolitica, governata da Bonaparte, continua a influenzare un territorio ricco di miniere, la Cornovaglia, e tra questo territorio e Londra si svolgono gli ultimi episodi della famiglia Poldark.
Le vicende che si susseguono abbracciano nuovi scenari e si adattano alle pretese e ai bisogni dei nostri protagonisti tracciato negli altri volumi, sempre più carichi di vitalità e ambiguità, e in armonia con le nuove figure che si presentano lungo il percorso.  
Con gli ultimi avvenimenti entriamo dalla porta centrale dentro i palazzi del Parlamento, con tutte le nefandezze e tutti gli intrallazzi a cui ci ha abituato la saga di Poldark. E non mancano le sorprese.

Amore e inganni

Lady Susan Vernon, una giovane e scaltra vedova, nota per essere una civetta, una manipolatrice e per essere stata attaccata da una serie di chiacchiere e malignità per il suo stile di vita, lascia la sua residenza di Langoford per traferirsi nella dimora dei parenti acquisiti a Churchill. Ma la cognata Catherine non la sopporta ed è preoccupata per il fratello Reginald DeCourcy perché è stato sedotto dall’ospite inatteso.
Lady Susan finge di essere una buona madre e una gentildonna impeccabile, e dietro le quinte trama per conquistare gli uomini e accaparrare denaro dai suoi corteggiatori, e mette in atto la sua tattica con la complicità dell’amica Alicia Johnson.

mercoledì 25 marzo 2020

Non gioco più

Non gioco più me ne vado.
Non gioco più davvero.
La vita è un letto sfatto io prendo quel che trovo
e lascio quel che prendo dietro me.
Non gioco più me ne vado.
Non gioco più davvero.
La faccia di cemento tu parli e non ti sento
io cambio e chi non cambia resta la.
Non gioco più lascia stare, non gioco più ti assicuro.
Se ti faccio male poi ti passerà
tanto il mondo come prima senza voglia girerà.
Non gioco più me ne vado.
Non gioco più ma davvero.
Non credere ai capricci di una foglia che col vento se ne va.
Non gioco più

domenica 22 marzo 2020

Revenant. Redivivo

Il film s’ispira a un fatto realmente accaduto tra la fine del settecento e gli inizi dell’ottocento, e il contenuto della storia raccontata risalta e centralizza una marea di riflessioni e deduzioni.
In ogni frammento, in ogni scena è palese la lotta per la sopravvivenza, un altro soggetto ben evidente  riguarda la vita estrema, e un altro aspetto che non sfugge è la liquidazione dei più deboli in nome della miseria intellettuale dell’uomo, capace solo di annullare il proprio simile nel segno della prevaricazione e del commercio. Un’altra argomentazione è la vendetta, la ritorsione contro chi si appropria dei frutti del proprio territorio, il tarlo fisso di eliminare i traditori e gli assassini, la ricerca di una giustizia privata, e la lotta continua per sfruttare ciò che la natura ci offre per continuare a vivere. E la violenza non divide le persone in buoni e cattivi, perché ognuno ha le proprie colpe, e il punto di nesso è l’intelligenza umana sempre pronta a elaborare il proprio tornaconto.

giovedì 19 marzo 2020

La verità negata

Può accadere che gli estremi sfocino in una lite giudiziaria in tribunale, un luogo in cui le fonti storiche abbracciano quelle legali, un luogo in cui la memoria dei testimoni, lo studio e la ricostruzione storica sono al centro del dibattimento.
In Inghilterra, alla fine degli anni novanta, un uomo intenta una causa per diffamazione contro una storica e accademica americana per averlo qualificato come un negazionista, falso e manipolatore della verità storica.
Il dibattimento in tribunale è stato seguito dai quotidiani di mezzo mondo, e nel 2016 la storia è stata raccontata in un film dal titolo “La verità negata”. 

sabato 14 marzo 2020

Biancaneve e i Sette Nani Amigurumi

Tanto tanto tempo fa, un lontanissimo paese posto ai confini della terra era saggiamente governato da un Re e una Regina. Il Re era giusto e saggio e le Regina era tanto bella e tanto buone che tutti i suoi sudditi l’amavano di grandissimo amore. Eppure, malgrado in quel regno la vita sembrasse trascorrere felicemente, la Regina portava nel cuore una malinconica tristezza. Non avevano un figlio, ed ella lo desiderava immensamente. Trascorreva così le sue giornate nell’attesa, con questo acuto, profondo desiderio nel cuore e molto difficile le riusciva di sorridere. Un giorno –si era d’inverno- la buona Regina stava ricamando accanto alla finestra del suo palazzo un bel lenzuolo bianchissimo, e si divertiva a vedere scendere dal cielo i candidi fiocchi di neve, allorché, certamente per distrazione, si punse un dito. Tre piccole gocce di sangue caddero sulla candida tela del lenzuolo e, per un istante, brillarono come tre bellissimi rubini

venerdì 13 marzo 2020

Elsa Amigurumi

Un’altra bambola amigurumi per tirare su il morale: Elsa, la regina delle nevi, il personaggio tratto dal film “Frozen”.
Questa volta per creare la bambola ho collaudato dei nuovi passaggi, quelli che erano nella mente, ricercati e realizzati con il contagocce. Questa volta, ho adottato dei piccoli accorgimenti per dare un’armonia più piacevole imitando la siluette di una donna evidenziando i fianchi, la vite e il seno.
La bambola Elsa l’ho creata in un unico pezzo partendo dai piedi (le scarpe) fino alla testa senza cuciture. Inizialmente ho realizzato gli arti superiori per poi lasciarli in sospeso. Come tutte le bambole, ho lavorato entrambe le gambe, le ho unite per poi proseguire fino all’altezza delle ascelle per fondere le braccia. Unendo entrambe le braccia si aggiungono nuovi punti, e senza ostacolare l’armoniosità della bambola, gli ho eliminati con le diminuzioni. E con la testa ho concluso la prima parte del lavoro.

sabato 7 marzo 2020

Big Eyes

. È vero che suo marito è il pittore più venduto al mondo?
. No, le informazioni che hai appena dato sono false. Primo, Walter e io non siamo più sposati, e secondo, lui non è un pittore
. Mah, sono un po’ confuso. Non è lui l’artista degli occhi pazzi?
. No, anche se se ne è preso i meriti per dieci anni. Sono io l’unica pittrice della famiglia
 
In una trasmissione radiofonica di Honolulu si denunciò uno dei casi più clamorosi dell’arte contemporanea, e si svelò una vera e propria truffa direttamente dalla persona plagiata.
L'evento fece il giro del mondo, ed è stato narrato in una nota pellicola di Tom Burton del 2014, dal titolo "Big eyes". Il film racconta la storia vera di un riscatto al femminile della pittrice americana Margaret Keane, la quale plagiata dal secondo marito, Walter Keane, lo citò in giudizio in un tribunale americano vincendo la causa.

giovedì 5 marzo 2020

Para Frittus o Fatti Fritti

Oggi presento una nuova ricetta tipica del carnevale sardo.
In quest’occasione si preparano diversi dolcetti fritti, uno diverso dell’altro, e uno dei più ghiotti e ricercati sono "is Para Frittus", conosciuti anche con un altro nome, i “Fatti Fritti”.
Il nome del dolcetto è tutto un programma, perché con la cottura si forma una riga centrale biancastra paragonabile al cordone del saio dei frati; infatti “para” è una parola sarda, e in italiano significa “frate”.
La riga bianca si forma durante la frittura, e se non dovesse comparire non allarmiamoci, perché è un fattore strettamente legato all’aspetto esteriore e all'estetica del dolce, e non ha niente a che vedere col fallimento.

domenica 23 febbraio 2020

Storia di chi fugge e di chi resta

Ho visto Lila per l’ultima volta cinque anni fa, nell’inverno del 2005. Stavamo passeggiando di buon mattino lungo lo stradone e, come ormai da anni, non riuscivamo a sentirci a nostro agio. Parlavo solo io, mi ricordo: lei canterellava, salutava gente che nemmeno rispondeva, le rare volte che mi interrompeva pronunciava solo frasi esclamative, senza un nesso evidente con ciò che dicevo. Erano successe negli anni troppe cose brutte, alcune orribili, e per ritrovare la via della confidenza avremmo dovuto dirci pensieri segreti, ma io non avevo la forza di trovare le parole e lei, che forse la forza ce l’aveva, non ne aveva voglia, non ne vedeva l’utilità. Le volevo comunque molto bene e quando venivo a Napoli cercavo sempre di incontrarla, anche se, devo dire, ne avevo un po’ paura. Era cambiata molto

Vita tranquilla

Boys, now the times are changing
The going could get rough
Boys, would that ever cross your mind
Boys, are you contemplating
Moving out somewhere
Boys, will you ever find the time?
Here we are stranded
Somehow it seems the same, beware
Here comes the quiet life again?
Boys, now the country’s only miles away from here
Boys, do you recognize the signs?
Boys, when those driving hands push against the tracks
Boys, it’s too late to wonder why
Here we are stranded
Somehow it seems the same, beware
Here comes the quiet life again?
As you turn to leave
Never looking back
Will you think of me?
Will you ever, could it ever stop?

sabato 15 febbraio 2020

A scuola di Zeppole

Non c’è nulla da fare … per mettere in pratica i segreti culinari ci vuole l’aiutino dell’insegnante. Dopo aver constatato che alcune di noi (“noi” inteso come allieve del corso di cucina) non siamo in grado di lavorare l’impasto di uno dei dolci più complessi e diffusi del carnevale sardo, se non come assistenti, tra un messaggio e l’altro, una chiacchierata e l’altra abbiamo fissato un giorno da dedicare alle mitiche zeppole.
La lezione è stata molto utile sotto tutti i punti di vista: per quattro ore abbiamo seguito passo dopo passo le spiegazioni dell’insegnante assieme a un’assistente speciale. Una donna di ottanta anni ha accettato di condividere con noi la lezione, e i suoi gesti e i suoi preziosi consigli hanno tamponato i dubbi, quello di lavorare l’impasto delle zeppole con le nostre mani senza l’aiutino dell’impastatrice.

lunedì 3 febbraio 2020

Un film così così

“Ci sono 239 passeggeri a bordo, 83 israeliani. Legalmente è un problema dei francesi, la compagnia è la loro, come quasi tutti i passeggeri. Se è un dirottamento, assicuriamoci che la stampa la capisca”
“Posso chiamare gli editori”
“È un dirottamento, hanno la chiara intenzione di sfidarci. Lo fanno sempre. Primo Ministro, questo è un nostro problema”
“Vuoi dire un mio problema”

sabato 1 febbraio 2020

Storia del nuovo cognome

Nella primavera del 1966 Lila, in uno stato di grande agitazione, mi affidò una scatola di metallo che conteneva otto quaderni. Disse che non poteva più tenerli in casa, temeva che il marito li leggesse. Portai via la scatola senza fare commenti, a parte qualche accenno ironico al troppo spago che le aveva stretto intorno. In quella fase i nostri rapporti erano pessimi, ma pareva che li considerassi tali solo io. Lei, le rare volte che ci vedevamo, non manifestava nessun imbarazzo, era affettuosa, mai che le sfuggisse una parola ostile. Quando mi chiese di giurare che non avrei aperto la scatola per nessun motivo, giurai. Ma appena in treno sciolsi lo spago, tirai fuori i quaderni, cominciai a leggerli. Non era un diario, anche se figuravano dettagliati resoconti di fatti della sua vita a partire dalla fine delle elementari. Pareva piuttosto la traccia di una cocciuta autodisciplina alla scrittura 

sabato 25 gennaio 2020

Miss Sloane. Giochi di potere


Una lobbista deve prevedere, deve anticipare le mosse del suo avversario e trovare le contromisure. Chi vince, trama un passo avanti ai suoi nemici e svela gli assi nella manica dopo che gli altri hanno svelato i loro. Deve essere certa che gli sorprenderà e che non si farà mai sorprendere


Miss Elizabeth Sloane è una lobbista di successo;  è un raro talento e non rivela le sue mosse a nessuno, neanche ai suoi collaboratori; è una macchina d’intelligenza con un asso nella manica che la distingue da tutti gli altri: vince sempre e non conosce il verbo “fallire”. È una donna forte, una professionista che lavora nel cinismo più totale. Usa il cervello con astuzia, e pur di vincere, e pur di ottenere il massimo dei risultati, si avvale di tutti gli strumenti a sua disposizione, e in assenza di qualsiasi appoggio li ricava a suo piacimento. In più è una professionista di altissimo livello che non conosce limiti perché è iperattiva con ritmi di lavoro snervanti, anche per i suoi più stretti collaboratori sempre a sua disposizione anche nel cuore della notte.

domenica 19 gennaio 2020

L’amica geniale

La volta che Lila e io decidemmo di salire per le scale buie che portavano, gradino dietro gradino, rampa dietro rampa, fino alla porta dell’appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia. Mi ricordo la luce violacea del cortile, gli odori di una serata tiepida di primavera. Le mamme stavano preparando la cena, era ora di rientrare, ma noi ci attardavamo sottoponendoci per sfida, senza mai rivolgerci la parola, a prove di coraggio. Da qualche tempo, dentro e fuori la scuola, non facevamo che quello. Lila infilava la mano e tutto il braccio nella bocca nera di un tombino, e io lo facevo subito dopo a mia volta, col batticuore, sperando che gli scarafaggi non  mi corressero su per la pelle e i topi non mi mordessero. Lila s’arrampicava fino alla finestra a pianterreno della signora Spagnuolo, s’appendeva alla sbarra di ferro dove passava il filo per stendere i panni, si dondolava, quindi si lasciava andare giù sul marciapiede, e io lo facevo subito dopo a mia volta, pur temendo di cadere e farmi  male. Lila s’infilava sotto pelle la rugginosa spilla francese che aveva trovato per strada non so quando ma che conservava in tasca come regalo di una fata, e io osservavo la punta di metallo che le scavava un tunnel biancastro nel palmo, e poi, quando lei l’estraeva e me la tendeva, facevo  lo stesso 

mercoledì 15 gennaio 2020

Biscotti colorati con la glassa

Nel mese di dicembre, per finire l’anno in bellezza, al corso di cucina è stato organizzato una giornata singolare in compagnia dei piccoli della materna e delle elementari. Noi allievi del corso abbiamo imparato e acquisito quella manualità necessaria per decorare i dolci con la glassa: abbiamo impastato lo zucchero a velo con l’acqua fino a ottenere una consistenza morbida, non troppo dura o molle, per poi colorarla con i colori per alimenti in gel. Con il saccapoche monouso, i bambini hanno dipinto con la nostra glassa i biscotti di varie grandezze e forme.

martedì 14 gennaio 2020

Un Menhir

Ogni piccolo borgo nostrano ha un angolo da esplorare, ogni sito archeologico è degno di essere rivalutato e scoperto.
Uno dei siti da sondare si può assegnare al piccolo centro della Marmilla, Villa Sant'Antonio, perché in aperta campagna custodisce uno dei Menhir più interessanti: da più parti ho letto che si può considerare il più grande della Sardegna e tra i più alti d’Italia.
Il sito non è semplice da trovare per chi non conosce il territorio, e grazie alle persone del luogo e alle indicazioni ben fornite di ogni particolare si può raggiungere la località della sua “dimora”: Monti Corri Tundu.

domenica 12 gennaio 2020

Sposi di cotone all'uncinetto

È stato il lavoro più impegnativo sotto tutti i punti di vista, iniziando dal soggetto, all’esperimento di nuove tecniche fino agli imprevisti mal calcolati, e non sono mai mancate le sorprese. In rete circolano diversi schemi, uno più originale dell’altro e uno più elegante dell’altro. Ma aimè, con tutti gli schemi pubblicati in rete, non sono riuscita a trovare il soggetto per me: o troppo piccoli o troppo grandi, o troppo prevedibili o bizzarri. Con pazienza li ho creati sperimentando, disfando i giri fino a quando ho trovato nella mia mente uno schema da applicare agli sposi di cotone fatti con l’uncinetto. L’ultimo ostacolo ha investito un po’ tutti, vale a dire farli stare in piedi, e su questo punto potrei parlare per ore e ore raccontando aneddoti e risate perché soltanto io riuscivo nell’opera. Anche se avevo già infilato il filo di ferro zincato, per tamponare l’ostacolo, ho inserito diversi spiedini che hanno percorso le gambe fino ad arrivare all'altezza delle spalle, e li ho conficcati nella torta attraversandola completamente.

sabato 11 gennaio 2020

Muffole all’uncinetto

Quando abbiamo bisogno di un paio di guanti di lana fatti a mano con l'uncinetto, e il tempo a nostra disposizione scarseggia, si possono creare le muffole, perché hanno solo il pollice e sono super veloci, talmente veloci da non accorgerci che abbiamo finito il lavoro. 
Per crearli con le nostre mani possiamo seguire diversi procedimenti: nel primo metodo si inizia dal polsino, nell'altro dalla punta; ancora, il pollice si può lavorare separatamente per poi attaccarlo in un secondo momento mentre creiamo la muffola, oppure si può ricavare quando la muffola è finita raccogliendo i punti sospesi realizzati con alcune catenelle.

mercoledì 8 gennaio 2020

Suite Francese. Il film.

Un vecchio baule accoglieva un manoscritto incompiuto, e in ogni pagina si narrava ciò che accadde in Francia durante l’occupazione nazista.
Ogni pagina del libro, scritta con una calligrafia fittissima senza sprecare nessun angolo, racchiudeva il dolore della guerra, della deportazione, della fame e della sopravvivenza.
La scrittrice Irene Nemirovsky aveva previsto cinque parti, e non riuscì a completare il romanzo perché la deportarono e la  uccisero nel campo di sterminio di Auschwitz nel ’42, e per 60 anni il manoscritto ha aspettato che qualcuno lo leggesse.
Nel 2004 la figlia Denise Epstein Dauplè lo consegna alla stampa, e il romanzo "Suite Francese" diventa un caso editoriale tra i più toccanti degli ultimi anni.

Parlez-moi d’amour

Parlez-moi d’amour
Redites-moi des choses tendres
Votre beau discours
Mon Cæur n’est pas las de l’entendre
Pourvu que toujours
Vous répétiez ces mots suprêmes
Je vous aime
Vous savez bien
Que dans le fond je n’en crois rien
Mais cependant je veux encore
Écouter ces mots que j’adore
Votre voix aux sons caressants
Qui les murmure en frémissant
Me berce de sa belle histoire
Et malgré moi je veux y croire