Nei ricettari della tradizione isolana, nella sezione “dolciumi”, ci sono le ciambelle, e si possono tranquillamente identificare come le regine di ogni assaggio, o come le padrone di uno spuntino, o le padrone di casa delle tavole di tutti i giorni e di tutte le feste più importanti, dalla classica e noiosa giornata ai matrimoni. Non c’è giornata in cui non ci siano, ogni piccola o importante occasione è idonea per l’assaggio, e ogni minuto della giornata è ideale per portarli fuori. Le ciambelle si possono assaporare a colazione, per uno spuntino, a merenda, mentre si aspetta qualcuno, o semplicemente per togliere uno sfizio e per il piacere di averli sotto i denti; in tutte le case c’è sempre un cestino pieno, o un barattolo di latta pronto per essere aperto.
Le ciambelle hanno un particolare in più rispetto agli altri
dolci, perchè conoscono benissimo il concetto della democrazia, nel senso che
accettano i palati sia dei bimbi che degli adulti, e non sono gelose perché
accettano e si fanno tranquillamente accompagnare con un buon tè, del latte o
una qualsiasi bibita, inoltre si possono farcire con la marmellata o con ogni
tipo di crema.
Il loro punto negativo? Se la bilancia mugugna e ci ricorda
quello che sappiamo e ci organizziamo per allontanarle, se piacciono e finiscono
subito c’è sempre la pasticceria o il negozietto sotto casa a portata di mano che
li forniscono, oltre ad avere il vicino di casa o un qualsiasi amico che
direttamente impastano e le infornano, in più, un altro aspetto negativo legato
alla democrazia, fanno da apri pista per altri dolciumi.
In breve, le ciambelle sono in cima ai ricettari di tutte le
case sarde e sono un buon accompagnatore nelle ore più impensabili.
La ricetta ha delle varianti legate al territorio e ogni
famiglia custodisce quella della nonna, in ogni caso tutte hanno la stessa
base: pasta frolla cosparsa di zucchero semolato o a velo, sono friabili, morbidi,
pratici, super genuini e preparati con pochi e semplici ingredienti. Il punto
più critico della ricetta è la presenza dello strutto, quindi se volete si può
diminuire la dose, ma non si può sostituire con il burro o con la margarina.
Oggi trascrivo la ricetta che mi passò una carissima amica di
famiglia.
Ingredienti per l’impasto:
buccia grattugiata di 1 limone
6 uova
2 bustine di lievito
Ingredienti per la glassa:
q.b. di zucchero semolato
1 albume
Lavorare le uova intere con lo zucchero. Unire la buccia del
limone, lo strutto morbido e non fuso, e amalgamarli bene. Aggiungere la farina
e il lievito, e lavorare l’impasto con le mani. Se l’impasto dovesse risultare
appiccicoso o troppo molle, aggiungere altra farina. Lavorare con le mani fino
ad ottenere un impasto compatto e liscio, avvolgerlo in un panno (o nella
pellicola) e lasciarlo riposare in frigo per almeno
una mezzora. Nel frattempo, foderiamo le teglie con la carta da forno, montiamo
un po’ l’albume con una forchetta e in un piatto versiamo lo zucchero. Dopo il
tempo di riposo stendiamo l’impasto con il matterello stando attenti a non fare
una sfoglia grossa o troppo sottile, perché con la cottura tenderanno a lievitare. Adesso possiamo ritagliare
la sfoglia con le formine per creare le ciambelle. Prima di infornare dobbiamo fare
la glassa spennellando l’albume in un solo lato della ciambella, per poi capovolgerli
in un piatto colmo di zucchero senza toccare il lato senza l’albume. Ciascuna ciambella
con la glassa deve essere posizionata nella teglia distanziandoli l’uno
dall'altro perché tenderanno a gonfiarsi leggermente. Cuocere in forno
preriscaldato a 180° per circa 15/20 min. (più o meno), e saranno pronte quando
risulteranno leggermente dorate, e se li preferite super cotti o “pallidi” il
tempo di cottura verrà regolato in base ai gusti personali. Prima di gustarle,
o adagiarle in un piatto, o conservarle in un barattolo di latta, si devono far
raffreddare. Per non perdere la loro fragranza e per non indurirsi è
preferibile conservarli in un recipiente con il tappo; ma questo è un falso
problema perché finiscono subito.
Ma sono dei biscotti, quindi.
RispondiEliminaNon li conosco, sai?
Pensavo fossero delle ciambelline tipo quelle di carnevale. 😅
Comunque sembrano buonossime.
Buon fine settimana.
Pensandoci bene il nome trae in inganno e se non si conoscono si pensa sempre ai dolci fritti. Questi sono cotti al forno e hanno la glassa con lo zucchero, e spesso si mangiano a colazione o a merenda col latte o con il tè. Buon fine settimana anche a te
EliminaMi annoto la ricetta, adoro i biscotti e questi devono essere buonissimi. Grazie Innassia, buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Sono molto molto semplici da preparare, la difficoltà sta nell'azzeccare lo spessore della sfoglia perché se è troppo sottile tendono a bruciarsi o a seccarsi, e se è troppo alto potresti avere delle ciambelle crude all'interno quando esternamente sono perfette. Buona domenica.
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