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venerdì 27 marzo 2020

La furia della marea di Winston Graham


Nel settimo volume della saga di Winston Graham si affaccia una nuova era, e tra il 1798 e il 1799 i dilemmi della guerra geopolitica, governata da Bonaparte, continua a influenzare un territorio ricco di miniere, la Cornovaglia, e tra questo territorio e Londra si svolgono gli ultimi episodi della famiglia Poldark.
Le vicende che si susseguono abbracciano nuovi scenari e si adattano alle pretese e ai bisogni dei nostri protagonisti tracciato negli altri volumi, sempre più carichi di vitalità e ambiguità, e in armonia con le nuove figure che si presentano lungo il percorso.  
Con gli ultimi avvenimenti entriamo dalla porta centrale dentro i palazzi del Parlamento, con tutte le nefandezze e tutti gli intrallazzi a cui ci ha abituato la saga di Poldark. E non mancano le sorprese.
Dopo il fallimento della banca Pascoe il mondo del credito è in fermento, le questioni bancarie si fanno sempre più serie, e come accade in questi ambienti delicati, il marcio si gestisce con i ricatti, con richieste di riscossioni in anticipo, di trasferimento dei propri capitali in altre banche, solo ed esclusivamente al fine di accelerare il dissesto, o per coprire o mascherare il salvabile.
Il dissesto della banca accentua l’ingegno di Poldark, perché riesce a dissuadere i banchieri a trasferire i capitali e i conti dalla banca fallita verso altri istituti di credito, sottraendo così ancora una volta una parte del potere a Warleggan. Ross suggerisce di salvare l’amico Pascoe dal fallimento con la fusione di due banche, e riesce a manovrare la Basset Roger & Company di Truro incorporando la banca fallita, istituendo così un nuovo soggetto bancario forte e solido: nasce la Banca di Cornovaglia e tra i soci figura il nome di Ross Poldark.
Le difficoltà dei minatori sono quotidiane, tutti sono in costante pericolo, e se riescono a tornare a casa sani e salvi senza un graffio, ci pensano le malattie a complicare la vita, come la tisi.
Un giorno, mentre Sam stava lavorando col picco in un tratto della galleria nella miniera di Poldark, si verifica un altro incidente:  in pochissimo tempo si forma un rivoletto d’acqua fino ad allagare un’intera parte; fortuna vuole che Sam se ne accorga in tempo per scappare e salvarsi la vita.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la situazione femminile imprigionata in usi e costumi misogini e difficili da estirpare, e una delle storie più toccanti riguarda Morwenna, data in sposa a un reverendo indegno del suo nome il cui unico pensiero consiste nell'internare la moglie perché non soggiace ai suoi comandi. L'infelice storia di Morwenna muta inaspettatamente al verificarsi di un evento tragico, talmente forte da essere capace di liberarla definitivamente da una difficile situazione, ma il tempo trascorso non si può bruciare, e la sua mente e il suo corpo sono segnati indelebilmente da forti cicatrici insanabili.
L’uscita di scena del marito di Morwenna apre le porte a un nuovo capitolo, e il buon vento coinvolge anche Drake, il quale sarà in grado di gestire la nuova opportunità dopo una serie di fatti funesti che colpiscono la sua vita privata e professionale.
Altre difficoltà si prospettano tra Caroline e il marito: oltre ai noti problemi matrimoniali, devono gestire una malattia della figlia già delicata e con problemi di salute, e un brutto evento accentua ancora una volta le difficoltà tra i coniugi Dwight.
Ross e Demelza ancora una volta devono affrontare una serie di complicazioni, e ognuno dei due li risolve a modo loro con un’astuta intelligenza: Demelza riesce a coniugare gli affetti familiari con gli affari della miniera, e Ross, membro del Parlamento, oltre al gran da fare nel mondo del potere e del credito, si metterà in seri guai con l’affacciarsi di un uomo sconosciuto, libertino, amante delle donne e attaccabrighe col pallino dei duelli.
Le difficoltà tra George e Elizabeth si attenuano per un breve periodo, per poi riattizzarsi dopo una frase innocente pronunciata in famiglia,
Non mancano dei piccoli particolari nascosti o taciuti ed emersi per caso nei discorsi, ad esempio in una conversazione con Verity, ci accorgiamo che Ross non conosce la sua vera data di nascita perché non trova i documenti che attestino una data certa, e a grandi linee si ipotizza un giorno di dicembre del 1759 o gennaio 1760.
Tra una pagina e l’altra vengono alla luce altri e nuovi particolari sull’origine del potere e della ricchezza della famiglia Warleggan, e come e perché George detesta Poldark e la sua famiglia.
Il romanzo finisce in modo tragico perché, per tamponare una nuova paura, in casa Warleggan assistiamo a un evento non prevedibile causato dall’incontro tra un animo fragile e disperato, quella di Elizabeth, e un medico ciarlatano, il dott. Anselm: l’incontro tra i due sfocerà in un dramma che cambierà per sempre la mente di George e di Ross.
In “La furia della marea” lo stile della scrittura è semplice e lineare, così come la descrizione dei fatti politici ed economici del periodo storico preso in esame. Rispetto agli altri volumi, in alcune parti l’ho trovato più soporifero con alcuni inferenze fiacche da tagliare perché superflue.
Per la prima volta Ross mi è apparso stanco, e in diversi punti ha perso un po’ del suo smalto se non con improvvise manifestazioni ripristinando così il suo originale fiuto. Sarà un sintomo di stanchezza? Mi starò stancando di questa lettura? Mah! Visto il funesto finale, vorrei continuare la lettura per scoprire quali nuovi scenari ci riservano i rapporti conflittuali e velenosi tra Ross e George. 
 
 
Scheda del libro
Titolo: La furia della marea
Sottotitolo: La saga di Poldark
Titolo originale: The angry Tidde
Autore: Winston Graham
Traduttore: Maura Parolini e Matteo Curtoni
Casa editrice: Sonzogno
Prezzo di copertina: € 18,00
Genere: romanzo
Anno: 2019
Pagine: 571
 
 
Ricordo i precedenti post dedicati ai libri della saga "Poldark" dello scrittore Winston Graham:
 


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