Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.
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martedì 21 novembre 2023

Un protonuraghe

Un nuraghe unico nel suo genere, noto già negli anni cinquanta e dopo una serie di scavi si può ammirare la particolarità della struttura. Gli studi rivelano tracce di distinte epoche e il contemporaneo riutilizzo in altrettanto distinti periodi, e la costruzione dell’intero complesso risulta spalmato in diverse fasi. Il nuraghe è di tipo polilobato, costruito a corridoio, e per questo definibile protonuraghe, con una muraglia e un ingresso dalla forma rettangolare. Singolare il corridoio, come il cortile e il villaggio. Tutti da scoprire con un’attenta analisi sia di tipo visivo e sia con un accurato studio.

lunedì 20 febbraio 2023

Sculture della Sardegna nuragica

Un volume indispensabile per conoscere nei minimi dettagli i bronzetti sardi. Ogni bronzetto è descritto minuziosamente, sembra di vederli con tutti i particolari e con tutti i colori. Si possono notare le differenze che li distinguono l’uno con l’altro. Il volume si può considerare un punto di riferimento per l’intero settore dell’archeologia sarda e del Mediterraneo. Dal mio punto di vista, ogni biblioteca dovrebbe possederlo per dare la possibilità agli appassionati (e ai semplici curiosi), studenti e archeologi, di accedere ai preziosi contenuti. 

martedì 15 marzo 2022

Bronzetti nuragici di cotone

Quando osserviamo i bronzetti nuragici si nota un solo colore, perché sono monocolore e scuri, alcune volte non si distinguono le singole parti, non si riesce a comprendere agevolmente come sono vestiti, quali siano i singoli pezzi che lo compongono. Con l’assenza dei colori i particolari di ogni bronzetto sfuggono alla nostra vista, e se li guardiamo in un museo spesso c’è un vetro che non ci permette di studiarli al meglio, e a distanza di tempo difficilmente si ricordano i particolari. I libri sono un ottimo strumento per studiare ogni minimo elemento, mi hanno permesso di concepire con la fantasia ogni singola parte non in bianco e nero ma con i colori, e pagina dopo pagina ho potuto ispezionare i punti nascosti.

martedì 11 agosto 2020

Un santuario nuragico

Controllando la cartella delle foto, mi sono resa conto di non aver ancora trascritto nel Taccuino le Voci provenienti da uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna, un sito super visitato dalle scolaresche, e un luogo piacevole da rivedere in età adulta quando la scuola è un ricordo. Oggi pubblico alcune immagini del santuario nuragico di S. Vittoria di Serri. L’immensità del sito riguarda ciò che si vede, e quindi ciò che è stato recuperato con gli scavi, e ciò che ancora deve essere portato alla luce. Nel libro della serie “Sardegna archeologica, guida e itinerari, n. 7”, dedicato al reperto archeologico, si legge “Il villaggio santuario di S. Vittoria si estende per circa tre ettari e mezzo alla estremità sud occidentale della Giara (…) Il santuario si compone di quattro gruppi principali di edifici: quello dei templi (a pozzo ed “ipetrale”) con la capanna del sacerdote e gli annessi, quello del Recinto delle Feste dove i pellegrini vivevano il momento della festa, del cibo e del riposo, il gruppo del recinto del “doppio betilo” e quello di ESE (entrambi questi gruppi di edifici parrebbero legati all'insediamento stabile). A parte stanno la “Capanna del Capo”, la “Curia” ed alcuni altri ambienti appartati”

martedì 14 gennaio 2020

Un Menhir

Ogni piccolo borgo nostrano ha un angolo da esplorare, ogni sito archeologico è degno di essere rivalutato e scoperto.
Uno dei siti da sondare si può assegnare al piccolo centro della Marmilla, Villa Sant'Antonio, perché in aperta campagna custodisce uno dei Menhir più interessanti: da più parti ho letto che si può considerare il più grande della Sardegna e tra i più alti d’Italia.
Il sito non è semplice da trovare per chi non conosce il territorio, e grazie alle persone del luogo e alle indicazioni ben fornite di ogni particolare si può raggiungere la località della sua “dimora”: Monti Corri Tundu.

martedì 27 agosto 2019

Il Gigante Bianco

Recentemente ho rivisto un nuraghe sopranominato il Gigante Bianco, e mentre osservavo il sito mi sono ricordata che il luogo è coperto da un piccolo e simpatico particolare. A pochi passi dal sito c’è l’istituto tecnico commerciale, e ogni tanto qualche studente lo visitava per diversi motivi, e tutti estranei allo studio della civiltà nuragica o per condividere la passione per l'archeologia, e quindi per questioni meno nobili. Per un lungo periodo il sito era incustodito e liberamente accessibile, così alcuni studenti si recavano al nuraghe non per studiarlo, ma perché avevano marinato la scuola, o per ripassare una lezione, o semplicemente si fermavano per una mezzoretta in attesa di partire con l’autobus; in pratica il sito si visitava per tamponare il tempo morto e come tappabuchi.

domenica 18 agosto 2019

Un nuraghe quadrilobato

Immergerci in una fitta vegetazione circondati da alberi secolari in compagnia del silenzio, con un’unica Voce che sboccia dalle note della natura incontaminata, e racchiudere in un batter d'occhio un bel paesaggio e un sito archeologico, al solo scopo di avere la certezza di eliminare la monotonia quotidiana.
In cima a un bosco, a un’altezza di circa 800 metri, a pochi km da Villanovatulo (SU) si può ammirare un panorama mozzafiato tale da contenere in un colpo solo la parte meridionale dell’isola, il parco Sette Fratelli e il Gennargentu. E dopo una giornata di trekking, dopo aver percorso un lungo tratto a piedi tra gli alberi e una vegetazione mediterranea, e con una ripida salita non percorribile con la macchina, inaspettatamente spunta un enorme sito archeologico. La fatica della lunga camminata regala un complesso archeologico di notevole importanza oggetto di scavi in diversi periodi: il nuraghe Adoni.

venerdì 16 agosto 2019

Un sito archeologico da rivalutare


Oggi trascrivo alcune righe per segnalare un piccolo sito archeologico, costruito in un territorio ricco di nuraghi. Non trascrivo i dettagli del classico nuraghe ultra visitato dai viaggiatori e turisti, perché è situato in una zona poco battuta se non dagli abitanti del luogo, ed è posto in una collinetta abbandonata a se stessa dagli studiosi, o meglio non è incluso nei programmi da finanziare; in altre parole è semisconosciuto forse perché non è stato inserito in un opuscolo per vacanzieri. Ciò nonostante il nuraghe è degno della nostra attenzione, in più si può tranquillamente vedere dalla strada e si può vistare in qualsiasi momento.

mercoledì 5 dicembre 2018

Villaggio nuragico

In una piccola collina, nel cuore della Marmilla, in un comunissimo luogo in cui si poteva tranquillamente coltivare la terra, o fare una passeggiata, sporgevano dal terreno mucchi di anonime pietre formando delle cavità.
Alcune persone, mentre li osservavano, si resero conto che sotto il terreno non c’era il nulla, o un semplice agglomerato di massi, o come alcuni sostenevano un pozzo ormai asciutto, ma tutt’altra cosa.
L’intuizione dell’archeologo Giovanni Lillliu procedette verso la strada giusta, e riuscì ad ottenere i finanziamenti per gli scavi che iniziarono nel 1950, e pietra dopo pietra, lavorando palmo a palmo, emerse uno dei nuraghi più grandi e importanti della Sardegna.

sabato 20 ottobre 2018

Un Pozzo Sacro

Gironzolando per le vie della campagna, si possono incrociare infinite sorprese non rintracciabili nelle classiche cartoline per turisti sparsi ovunque nelle solite bancarelle, e basta lasciare a casa le solite comodità e la solita routine per immergersi nei posti più nascosti con lo scopo principale di imbattersi in infinite scoperte. Questa volta, passeggiando qua è là, non ho incontrato una persona speciale in carne ed ossa in un ritrovo nel pieno di una scampagnata, ma un luogo sacro nel cuore del Sarcidano, nel Comune di Nuragus (SU). In un esiguo appezzamento di terreno immerso nel verde e circondato da un recinto con un muretto a secco, sorge un piccolo monumento della civiltà nuragica risalente all’età del bronzo, databile intorno al 1400 A.C, posto in un luogo strategico tra i Nuraghi Valenza e Santu Millanu. L’opera nuragica è il Pozzo Sacro di Coni, costruito con blocchi di basalto di ottimo taglio e ben squadrati, che formano la Tholos con gradini, mentre all’esterno si possono individuare tracce di restauri effettuati nel corso degli anni.  Il pozzo sacro di Coni era adibito al culto dell’acqua, quindi è una costruzione a carattere religioso.

lunedì 3 settembre 2018

La porta del mare

All’interno di un parco in un piccolo Comune della Marmilla, a Villanovaforru (SU), sorge un complesso nuragico scavato alla fine degli anni sessanta, ed è collocato in un luogo di straordinaria bellezza perché in un colpo solo possiamo intravedere diversi Comuni, i monti del Gennargentu, la Giara, il Campidano, e sia il golfo di Cagliari sia di Oristano.
Il complesso nuragico si chiama Genn ’e Mari (o Genna Maria) che significa “la porta del mare”, e ha una struttura di tipo polilobato provvisto di spessi muri costruito tra il XV e l’XI sec a.C., e con annesso un villaggio tra l’XI e il IX sec a.C..
Con lo scavo gli archeologi hanno scoperto tracce di un grosso incendio che causò l’abbandono del villaggio; inoltre hanno evidenziato tracce di vita in età punica romana presso la torre centrale e il cortile destinandoli a luogo di culto per la divinità legata al ciclo agrario, e la presenza umano si estende fino all’età altomedioevale.

mercoledì 15 agosto 2018

La tomba dei giganti Sa Domu ‘e S’Orcu

In una mattinata soleggiata, gironzolando per le vie della Giara di Siddi, tra un panorama e l’altro, ho visitato un luogo di straordinaria importanza dal punto di vista storico e archeologico. Allontanandomi dal piccolo paese di Siddi, spingendomi verso l’interno della Giara, ho tranquillamente individuato una tomba megalitica costruita con enormi blocchi di basalto prelevati direttamente dal luogo e sovrapposti uno sull’altro secondo il sistema dei muretti a secco. La costruzione è una delle tombe più importanti della Sardegna appartenente all’età nuragica, databile intorno al Bronzo Medio: sto parlando della tomba dei giganti Sa Domu ‘e S’Orcu.
La tomba megalitica ha la classica struttura a filari con un’esedra semicircolare, con un tetto pressoché intatto, una lunga camera funeraria interna, con una pavimentazione formata da piccoli ciottoli in basalto.
Il sepolcro archeologico si può tranquillamente visitare in ogni momento, e quando la osserviamo, dobbiamo aver ben presente nella nostra mente che siamo di fronte ad un’imponente struttura, classificabile come uno degli esempi più affascinanti dell’isola sia per il buon stato di conservazione e sia per la dimensione.

sabato 4 agosto 2018

Un palazzo da favola: Casa Zapata

Nel momento in cui s’individua un locale da adibire a museo per ospitare reperti archeologici, non s’immagina minimamente che rinnovarlo può cambiare la vita di un intero territorio, il motivo? Andiamo per ordine. 
A Barumini, nel 1541, arrivò dalla Spagna la famiglia Zapata e costruì un palazzo nobiliare, un complesso residenziale agricolo con annesso giardino da utilizzare come una classica casa di campagna per l’estate, mentre la residenza abituale venne stabilita a Cagliari.  
Passano gli anni e, alla morte di Donna Concetta Ingarao, nel 1980 il Comune di Barumini eredita una parte della casa con destinazione come “casa protetta”, mentre la parte cospicua del patrimonio la eredita il nipote il quale, trasferitosi a Roma, lascia l’intero complesso in stato di totale abbandono.

giovedì 11 agosto 2016

Passeggiando per le vie di Crucuriga

Nel momento in cui una persona è in vena di passeggiate, con una buona dose di spensieratezza e con la testa leggera, senza una destinazione programmata anticipatamente, può imbattersi casualmente in luoghi inesplorati.
Passeggiando per le vie della collina di Crucuriga, passo dopo passo, piano piano, facendo due passi in mezzo alle erbacce e ai cespugli, senza accorgersi e senza intuire cosa si sta calpestando si può esplorare un sito archeologico, un bene dichiarato di particola interesse archeologico, ignorato da troppo tempo da chi dovrebbe garantire una buona dose di finanziamento per incominciare lo studio del territorio.

sabato 2 aprile 2016

Sito Archeologico Su Mulinu

Nel 1983 iniziarono gli scavi nel sito archeologico Su Mulinu di Villanovafranca, situato a circa 60 km da Cagliari, e ancora oggi non sono terminati e sicuramente, se arriveranno ulteriori finanziamenti, quando ritornerò fra un paio di anni non avrà lo stesso aspetto.
Gli scavi hanno portato alla luce un straordinario sito archeologico dell’età nuragica composto da un nuraghe e da un villaggio che si estende per oltre due ettari di terreno. A prima vista, osservandolo da lontano, non riuscivo ad immaginare la struttura originale del sito ancora coperta dalla sabbia o cancellata dal tempo, e quindi ciò che non si vede, perché fu distrutto e ristrutturato diverse volte mutando aspetto, destinazione, ampliando o integrando alcune parti, cambiando così la fisionomia originaria. Successivamente, seguendo la guida con più attenzione e dando uno sguardo alla pianta del sito, sempre a portata di mano, finalmente agli occhi appare una struttura gigantesca che poggia su diversi livelli di inimmaginabili proporzioni.

martedì 18 agosto 2015

Al museo archeologico cabrarese

Da un giorno all'altro, da un minuto all'altro, senza ripensamenti, ho deciso di rivedere il museo archeologico di Cabras nella Penisola del Sinis.

Sono passati più di dieci anni dall'ultima volta  che l'ho visitato, e questo mi ha consentito di rivedere le varie sezioni con più calma e con più attenzione, comunque anche se una parte la conoscevo già, e anche se prima della visita ci avevano anticipato che in tutto questo periodo ha subito delle variazioni grazie ai nuovi ritrovamenti, ho constatato che avevo dimenticato molti aspetti.