Scrittura semplice e profonda, si legge tutto d’un fiato non per il numero limitato delle pagine, o perché finalista in un prestigioso premio, ma per come si affronta l'argomento centrale del romanzo, spesso sottovalutato da chi dovrebbe gestire la cosa pubblica: il rapporto tra un’insegnante e i suoi allievi. La scuola si trova in un carcere minorile, e qui la protagonista del romanzo mette da parte la quotidianità fatta di azioni abituali, sempre uguali e tristi, scanditi dal dolore per la prematura scomparsa del marito. Tutti i giorni Elisabetta Maroni si alza presto, attraversa il ponte che la conduce all’isola Flegrea, Nisida, e tutti i giorni si chiede come potrà “salvare” i suoi studenti, i quali hanno ricevuto il "nulla" dalla vita perché hanno vissuto in contesti sociali e familiari precari. Elisabetta è una donna comune e il modo in cui percepisce il suo lavoro va oltre alla classica didattica. Nella carta risulta il suo incarico ufficiale, l’insegnamento della matematica, e lei amplia la sua “missione” con i pochi mezzi che la burocrazia carceraria le mette a disposizione.
Giorno dopo giorno cercherà di recuperare i suoi ragazzi offrendo una speranza, e allo stesso tempo il suo stato d'animo è tormentato dalla sua vita privata, e professionalmente si chiede se la scuola sia in grado di far fruttare il suo insegnamento consegnando ai giovani detenuti dei risultati positivi non sempre scontati; si domanda se sia o sarà in grado di ricostruire la loro vita allontanandoli per sempre dal carcere quando sconteranno la pena. Elisabetta intuisce e riconosce il loro dolore, e in particolare, tra tutti i suoi studenti, instaura un intenso e delicato rapporto di amicizia con Almarina, una detenuta reduce da un passato fatto di traumi e violenze familiari. La loro amicizia è casuale e non ricercata, sono esclusi i favoritismi privati, è fatta di piccoli gesti, di sguardi intensi, e di parole pronunciate senza urlarle ma sussurrate. Tra loro due nasce una vera e rara reciproca stima, e se da una parte abbiamo un'adulta la quale vede nell'allieva la figlia che non ha mai avuto, e dall'altra parte c'è una ragazza che ha perso la sua famiglia d'origine, reciprocamente affrontano i rispettivi dilemmi.
L’incontro con Almarina sarà lo slancio che le permetterà di vivere in modo
positivo in una nuova dimensione, di colpo le sue giornate grigie e monotone si
riempiono di energia e di sogni reali, subentrano i ricordi su ciò che non ha
avuto nella sua vita, la burocrazia del carcere sarà messa ai margini, e
sfrutterà gli aspetti positivi che la ragazza ha dentro di sé. Questa nuova
esperienza, le permetterà di ricominciare da capo nel punto esatto in cui il sorriso nella sua vita privata si è interrotta, mette da parte il lutto e la tristezza, e al primo posto sorge un forte desiderio: iniziare un percorso per instaurare un rapporto di genitorialità riconosciuto dallo Stato.
Scheda del libro
Titolo: Almarina
Autrice: Valeria Parrella
Casa editrice: Einaudi
Genere: romanzo
Anno: 2019
Pagine: 136
Prezzo di copertina: € 17,00
Segni particolari: finalista al Premio Strega 2020
Interessante trama. Terrò presente questo libro perchè anch'io sono stata un'insegnante. Grazie e buona giornata.
RispondiEliminaNon ci sono molti capitoli colmi di descrizioni e di discorsi, l’autrice è riuscita a scrivere l’essenziale fino ad aprire la mente: vedi la scuola, gli studenti che cambiano nel corso dell’anno accademico perché hanno finito la pena o sono appena entrati in carcere per pochi mesi, vedi le difficoltà dell’insegnante, in più vedi ciò che ha sfiorato come i pensieri di ogni personaggio. Buona serata.
EliminaDa come ne parli è un libro intenso e interessante per tematica e personaggi. Grazie per la condivisione.
RispondiEliminasinforosa
Ci sono molti spunti per sviluppare un discorso più ampio, e la scrittrice riesce a farti immaginare la classe, la didattica, le difficoltà che un’insegnate deve affrontare in una scuola con problematicità più ampie perché siamo dentro le mura di un carcere italiano. Buon proseguimento di serata.
EliminaIl libro è da leggere.
RispondiEliminaSi legge in poco tempo, e ognuno trae le proprie conclusioni, soprattutto nel finale. Buona serata Gus.
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