Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

domenica 22 novembre 2020

Melanzane alla parmigiana … una variante

La cucina italiana si presta a ogni tipo di palato, e quando siamo difronte a un piatto doc della gastronomia nazionale, non sono viste di buon occhio le varianti, e si tollerano soltanto se si evidenzia e si marca la variabile modificata. Pertanto oggi trascrivo nel Taccuino non la ricetta originale, ma una variante consigliata tanti anni fa a mia madre da una sua amica: le melanzane alla parmigiana con l’aggiunta del pane. Per rendere il piatto più leggero e per assorbire l’olio in abbondanza, si può architettare una manovrina innocente e lontana dai palati fini, quelli che non vedono di buon grado aggiungere o togliere un ingrediente da un piatto nazionale. In pratica si fodera la base di una teglia con il pane raffermo, e con questo sistema si elimina l’olio in eccesso impedendo così il “galleggiamento” delle melanzane in questo ingrediente. E per un problema strettamente legato al gusto, io appongo un’altra modifica innocente: io non uso mai il formaggio grattugiato in nessuna pietanza, e se aprendo il frigo non trovo la mozzarella (l’altro ingrediente insostituibile), io uso un ingrediente sardo (ma non ditelo ai tradizionalisti) il cui nome è tutto un programma, casu friscu de erveche acriau (per saperne di più clicca QUI). Per il resto le differenze sono pressoché nulle. E adesso spazio alla variante delle melanzane alla parmigiana.

venerdì 13 novembre 2020

Mucchio d’ossa di Stephen King

Svariati generi letterari hanno un punto in comune, non si possono raccontare i fatti narrati, e guai se qualcuno spiffera la trama con un mini riassunto; in questi casi l’unica soluzione esistente è sempre la stessa, leggere il libro senza interposta persona. E se il libro è scritto dal re degli horror è impensabile accennare i particolari, al massimo è consentito svelare qualche piccolissima e marginale pillola per alimentare la curiosità. Il libro horror “Mucchio d’ossa” di Stephen King fa parte della lista “non svelabile”, dove tutti tacciono sulla trama. In questo caso si possono segnalare alcune sporadiche Voci, ad esempio le ambientazioni: la prima parte della storia si svolge in una piccola cittadina americana e nella residenza abituale di un noto scrittore, Mike Noonan, mentre nella seconda parte la storia trasloca in una casa di campagna vicino a un lago, la cui denominazione porta il nome di una cantante blues, Sara Laughs.

Il quinto potere

È nota a tutti l’importanza della libertà di espressione, un diritto che si sposa con la prassi di salvaguardare l’identità di donne e uomini che lavorano al servizio dello Stato o per altre organizzazioni, e in barba alla consuetudine dettata dal limite di tali diritti, un uomo è riuscito far oscillare queste due certezze. I segreti di Stato sono sempre stati gli elementi principali d’incalcolabili libri noir, gialli e di spionaggio, e di tantissime pellicole, e all’inizio del nuovo secolo, un uomo, esattamente un pirata informatico, nella vita reale va oltre la fantasia letteraria svelando uno dopo l’altro notizie riservate. Un film biografico racconta come quest’uomo ha divulgato notizie segrete e mai rese pubbliche perché bollate col sigillo “Top Secret”, mettendo così a dura prova la libertà di stampa.

mercoledì 4 novembre 2020

Almarina di Valeria Parrella

Scrittura semplice e profonda, si legge tutto d’un fiato non per il numero limitato delle pagine, o perché finalista in un prestigioso premio, ma per come si affronta l'argomento centrale del romanzo, spesso sottovalutato da chi dovrebbe gestire la cosa pubblica: il rapporto tra un’insegnante e i suoi allievi. La scuola si trova in un carcere minorile, e qui la protagonista del romanzo mette da parte la quotidianità fatta di azioni abituali, sempre uguali e tristi, scanditi dal dolore per la prematura scomparsa del marito. Tutti i giorni Elisabetta Maroni si alza presto, attraversa il ponte che la conduce all’isola Flegrea, Nisida, e tutti i giorni si chiede come potrà “salvare” i suoi studenti, i quali hanno ricevuto il "nulla" dalla vita perché hanno vissuto in contesti sociali e familiari precari. Elisabetta è una donna comune e il modo in cui percepisce il suo lavoro va oltre alla classica didattica. Nella carta risulta il suo incarico ufficiale, l’insegnamento della matematica, e lei amplia la sua “missione” con i pochi mezzi che la burocrazia carceraria le mette a disposizione.