“Fu nell’estate del 1998
che il mio vicino Coleman Silk (che prima di andare in pensione, due anni
addietro, era stato per una ventina di anni professore di lettere classiche al
vicino Athena College, dove per altri sedici aveva fatto il preside di facoltà),
mi confidò che all’età di settantun anni aveva una relazione con una donna
delle pulizia trentaquattrenne che lavorava al college. Due volte la settimana
questa donna puliva anche l’ufficio postale, una piccola baracca rivestita di
scandole grigie che pareva aver protetto una famiglia di braccianti dai venti
della Dust Bowl negli anni trenta e che, piantata solinga e derelitta a metà
strada tra la pompa di benzina e l’emporio, fa sventolare la bandiera americana
all’incrocio delle due strade che caratterizzano il centro commerciale di
questa cittadina di montagna”
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Nicholas Meyer
Musica: Rachel Portman
Anno: 2003
Durata: 106 min
Interpreti: Anthony Hopkins (Coleman Silk), Wentworth Miller (Coleman “giovane”), Nicole Kidman (Faunia Farely), Gary Sinise (lo scrittore Nathan Zuckerman), Ed Harris (Lester Farely).
In questi giorni delicatissimi della nostra epoca, in cui siamo
costretti a stare a casa in quarantena, ho preso in mano il libro di Philip
Roth dal titolo “La macchia umana”.
Sinceramente l’avevo iniziato parecchi anni fa, avevo letto le prime cinquanta
pagine per poi mollarlo perché dovevo restituirlo in biblioteca. La voglia di
riprenderlo mi ha sempre accompagnata nelle mie scelte letterarie, e siccome c’è
sempre il timore di non riuscire a leggerlo, come accade spesso quando si
prendono in prestito più di un libro in biblioteca, l’ho acquistato. La storia
è travolgente ed è paragonabile ad una maschera al cui interno è imprigionato la vera e dura realtà del nostro passato, una maschera che indossiamo e che siamo obbligati
a tenere stretto per non scoppiare in mano denudando così il nostro vero aspetto mentale e fisico; e un altro
punto basilare del romanzo si incrocia col detto “chi è senza peccato scagli la
prima pietra”, perché tutti gli esseri umani hanno una macchia e uno scheletro nell'armadio fatto di segreti e paure celate. Recensire il libro, che definisco un capolavoro, è un lavoro
arduo e non me la sento di scrivere il riassunto perché ognuno di noi deve
avere la possibilità di scoprire in prima persona ogni riga e ogni frammento.
Ogni personaggio ha uno spettro, ognuno mostra il suo lato positivo e negativo,
e si svela in ogni pagina con tutte le macchie indelebili accumulati nel corso
della loro vita presente e passata, e ognuno appare con tutti i difetti come la
natura ci ha creati; si svelano e si rendono pubblici segreti celati, verità
nutrite col silenzio per dimenticare ciò che si è oppure si camuffa la realtà
per non sentire i pareri altrui sulle realtà private. Nel romanzo si
intrecciano storie apparentemente diverse ma tutte accomunate dallo stesso
istinto umano, fatto di calunnie, di ipocrisie, di narcisismo, di potere, e di
tanta voglia di modificare un mondo bugiardo e avvizzito. Il personaggio
principale del romanzo è un noto professore accademico, Coleman Silk, il quale
all’improvviso le crolla il “suo” mondo addosso come una castello di carta per
aver pronunciato la parola “spook” riferito ad alcuni suoi studenti, il cui
significato abbraccia due lati opposti: in senso positivo si traduce in
“spettro” e in senso dispregiativo invece significa “negro”, e questa parola
pronunciata dinnanzi ai suoi studenti lo condanna all’oblio e all’allontanamento
sociale. Nel libro ci sono anche altri personaggi, e tutti hanno qualcosa da
insegnarci e da scoprire: c’è Faunia Farley, una donna che invecchia troppo
presto e che si nutre di crucci infiniti; c’è un uomo, un ex soldato reduce
della guerra in Vietnam, con seri problemi psicologici e che non riesce a tornare alla vita reale;
c’è una donna che desidera raggiungere l’apice del successo con le proprie
forze lontana dalla sua famiglia potente e borghese. Infine c’è la Voce narrante
del romanzo, il cui unico scopo non riguarda esclusivamente il suo lavoro, vale
a dire imprimere in un libro la vita passata del noto professore, ma in
modo accurato e diligente ci presenta ogni personaggio con tutti i loro segreti
e i loro timori.
Dal libro è stato tratto un film drammatico di Robert Bentos
presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, interpretato da Nicole Kidman
(Faunia Farley), Anthony Hopkins (Coleman Silk) e Gary Sinise (lo scrittore
Nathan Zuckerman).
Nel film ho scovato diverse modifiche iniziando dal protagonista,
perché nel libro lo percepisco più giovane mentalmente e fisicamente, invece
nella pellicola è più maturo e avanti con l’età. Alcuni personaggi compaiono stando
nell’ombra anche se nel libro figurano in prima pagina con una storia ben documentata. Tra i personaggi assenti, se
non in un piccolo frammento, figura la moglie
di Coleman, una donna ben delineata nel romanzo con una particolare
storia familiare, e invece chi ha scritto il film ha preferito ignorarla. Un elemento
profondamente trasformato è stato la causa dell’allontanamento di Coleman dalla
facoltà, perché la parola “spook” nella pellicola è stata tradotta in “zulù” e
non come “negro”, sicuramente è stato adattato in questo senso per non creare
ulteriori inesattezze al pubblico
italiano. In più nella
pellicola si è taciuto su una serie di fattori, quelli fondamentali che hanno
ricompensato il romanzo definendolo come un capolavoro, tra questi elementi posso
citare i rapporti tra diverse generazioni, i conflitti tra genitore e figli, la
storia attuale americana. Ma ripeto, il libro è complesso per chi lo legge,
figuriamo trasporre tutto su una pellicola. Potrei stare qui per ore raccontando le varie differenze tra il romanzo e il film, tuttavia se meditiamo sulla complessità dell’opera di Philip Roth difficilmente si riuscirebbe a contenere tutti gli elementi in due ore e ottenere lo stesso livello.
Scheda del libro
Titolo: La macchia umana
Autore:
Philip Roth
Titolo originale: The human stain
Traduzione: Vincenzo Mantovani
Editore: Einaudi
Genere: romanzo
Prezzo di copertina: 13,50 euro
Pagine: 397
Scheda del film
Titolo: La macchia umana
Regia: Robert BentosGenere: drammatico
Sceneggiatura: Nicholas Meyer
Musica: Rachel Portman
Anno: 2003
Durata: 106 min
Interpreti: Anthony Hopkins (Coleman Silk), Wentworth Miller (Coleman “giovane”), Nicole Kidman (Faunia Farely), Gary Sinise (lo scrittore Nathan Zuckerman), Ed Harris (Lester Farely).
Le prime righe in corsivo del post sono tratte dal libro e le trovi nel primissimo capitolo.
Gran romanzo e grande autore, il film l'ho apprezzato di meno questo lo devo dire.
RispondiEliminaCiao Nick. Ho visto il film per primo e anche se la base non è stata stravolta, dopo aver letto il libro, adesso li vedo distanti, non so se mi sono spiegata. Ho trovato il libro complesso e non l’ho finito in due giorni, e dopo la lettura definisco il film un riassunto. Non so se sono riuscita a trovare le parole giuste... mi sono piaciuti entrambi, però il libro è un capolavoro e il film è un bel film come molti altri.
EliminaComplesso ma chiaro. Tutti sappiamo di non sapere.
EliminaCiao Innassia.
Mah, parecchi fanno finta di non sapere e indossano una maschera per coprire le loro macchie. Questo argomento è stato oggetto in diversi tuoi post e l'hai ben sviluppato prendendo in considerazione i diversi caratteri delle persone e diversi stili di vita, e per aggiungere nuovi elementi ti consiglio il libro. Buona domenica @Gus
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