“A nome dei miei amici in Francia, in Germania, in Svizzera e in Belgio, mi presento qui davanti a voi oggi per esporre alcuni principi sui quali intendiamo fondare la lotta avvenire. Ma non facciamoci illusioni, questa lotta sarà estremamente violenta (…) probabilmente ci sono delle persone qui che piangono quando sentono le parole gentilezza, gentilezza, fraternità, ma le lacrime non danno il potere. Il potere non versa lacrime. La borghesia non mostra gentilezza e non la conquisterete con la gentilezza. Cittadini, amici, cari compagni, perché siamo qui oggi? Tutti gli uomini sono fratelli? Tutti sono fratelli? Io tutti quegli che sono qui oggi? I borghesi e gli operai sono davvero fratelli? No, non lo sono. Loro sono nemici. Noi dobbiamo sapere qual è il nostro obbiettivo. Siamo qui per un’idea astratta? Un sogno d’amore sentimentale? Quanto ci porterà lontano un’idea del genere?
Questo frammento è un discorso tratto da un noto film intitolato ”Il giovane Karl Marx”, e si riferisce a un episodio entrato dalla porta principale tra gli eventi storici più importanti dell’ottocento, il cui principale effetto fu di guidare la classe operaia e produrre un nuovo concetto e apportare un’ulteriore consapevolezza nel mondo del lavoro, talmente importante da influenzare a cascata tutto il novecento fino ai nostri giorni. Nella pellicola c’è un naturale connubio tra situazioni private, amicizie e lotte politiche nel periodo intercorrente tra il 1843 e il 1848. Il film ripercorre la vita privata e pubblica di Karl Marx e dell’amicizia con Friedrich Engels, entrambi entrati di diritto nella storia e nei libri di scuola, soprattutto nella storia del pensiero economico e nei manuali di micro e macro economia.
La pellicola non ha ripercorso in modo approfondito il pensiero marxista in senso stretto (non è un esame di storia economica), è stato un lavoro ben lontano da una biografia strutturata come un'enciclopedia, per cui ha
sfiorato a piccole dosi un periodo storico nel quale i rapporti tra la classe
operaia e i borghesi, i lavoratori e i padroni, la situazione salariale,
licenziamenti illegittimi o nulli, la sicurezza, e la gestione del lavoro
pullulavano di lotte e rivoluzioni. Ripercorrere esattamente le vicende vissute
da Marx e Engels avrebbe comportato una sceneggiatura e un copione
ben più sostanzioso, e questo non significa attribuire alla pellicola una
valutazione negativa, e non c’è stato un intento tale da frodare chi non
padroneggia questioni strettamente economiche o politiche.
A mio avviso, il frutto del film si può valutare come un primo approccio per iniziare a rovistare e setacciare il materiale pubblicato da Marx e Engels, ed è stato sviluppato come un romanzo biografico, situazione accettabile quando siamo difronte a degli argomenti ostrici o non tanto leggeri da affrontare nei momenti di pacchia, soprattutto quando c’è una grossa platea pronta a misurare e pesare ogni parola e fustigare ogni millimetro del film.
Gli elementi per ottenere un indimenticabile film ci sono tutti,
accettabile sceneggiatura, belle inquadrature, interessante fotografia, buona
ricostruzione dei personaggi, fedele alla storia reale, però però si poteva
osare ancora di più senza temere i critici. In sostanza, senza esporre una
breve sinossi, il film non è una caricatura pedante per intellettuali, si rappresentano
in modo semplice e normale alcune tappe degli anni giovanili di due uomini che
col loro pensiero apportarono una rivoluzione di tipo economico, filosofico e
politico.
Consiglio la visione a tutti perché, come si legge all’inizio del film, “In questo inizio 1843, l'Europa dominata dalle monarchie assolute, devastata dalla crisi, carestie, recessioni, si trova all'alba di profondi cambiamenti. In Inghilterra la nuova rivoluzione industriale soppianta l'ordine mondiale dando origine a una nuova classe operaia. Nascono le organizzazioni per i lavoratori fondate sul principio comunista secondo cui tutti gli uomini sono fratelli. Due giovani tedeschi metteranno in discussione questo principio utopistico trasformando la lotta … e il futuro del mondo”.
Trailer
Scheda del film:
Titolo: Il giovane Karl Marx
Regia: Raoul Peck
Genere: storico biografico
Anno: 2017
Durata: 118 min.
Cast: August Diehl
(Karl Marx), Stefan Konarske (Friedrick Engels), Vicky Krieps (Jenni Von Westphalen, moglie di Marx), Hannah Steele (Mary Burna, compagna di Engels), Olivier Gourmet (Pierre Joseph Proudhon), Alexander Scheer (il rivoluzionario Wilhelm Weitling), Marie Meinzenback (la governante di Marx).
Recentemente ho rivisto il film in internet, e oggi registro nel Taccuino alcuni screenshot; però le immagini sono scure e mosse, lontanissime dalla perfezione, e preferisco ugualmente registrarle.
Le utopie cominciano con grandi proclami e finiscono con le dittature.
RispondiEliminaI cambiamenti richiedono tempo e pazienza.
Diversi fattori contribuiscono all’insediamento di una dittatura, si attuano stratagemmi per addormentare i cervelli, s’impoverisce la cultura con pochi investimenti nella scuola, non si legge e non si comprende un testo fino a non riuscire ad analizzare un’informazione con un senso critico o peggio non distinguere una notizia falsa, fino a quando si affidano a un solo individuo le chiavi del cervello. Buon sabato Gus.
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