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lunedì 5 maggio 2025

La vita danza solo per un istante

La storia è ambientata negli anni Trenta e Quaranta in differenti luoghi accumunati dallo stesso dramma, sono martoriati dalla guerra, le Voci iniziano in Etiopia e proseguono in Spagna, Germania e Italia. In queste terre, lavora la corrispondente di guerra del New York Herald Tribune, e la sua missione consiste nel documentare ciò che vede e sente. Nella primavera del ’36 la giornalista Alice Clifford si reca in Abissinia per documentare l’orrore della guerra, e in questa terra vede di prima mano ciò che l’aprite è riuscita a distruggere, e come si riduce all’estremo la popolazione civile. La corrispondente di guerra è molto dotata, sveglia, non ha paura di scrivere ciò che vede, e la sua intelligenza e professionalità la portano a contatto sia con i civili che con i salotti che contano. In Abissinia deve lavorare con prudenza, deve riportare con ogni mezzo come gli italiani stanno gestendo la guerra, come utilizzano le bombe all’iprite e il gas mostarda, come vivono i civili e illustri personaggi. La sua missione la porta ad avere contatti con le vittime, in ogni istante deve calibrare la paura, non deve farsi sfuggire le notizie di prima mano, per cui ogni informazione la assorbe e la diffonde.

In Abissinia non è sola, ci sono altri corrispondenti, e tra di loro fa amicizia con Larlheinz Winther però, con lui, deve moderare le parole perché il tedesco lavora per il giornale del Völkischer e simpatizza per il Partito nazionalsocialista. Con Winther passa diverso tempo, si scambiano i soliti chiacchiericci, perché è informato di una serie di aneddoti e racconti diventati leggendari utili al suo lavoro, conosce persone interessanti per il giornale e sta sempre in guardia.

Mentre raccoglie materiale per il suo giornale, conosce un diplomatico italiano, il principe Umberto Ludovici, spedito in Abissinia da Galeazzo Ciano, quindi vicino ai piani alti del fascio. Il tipo è ammogliato con figli, eppure tra i due c’è attrazione, e lontano dagli sguardi iniziano una forte relazione sentimentale. Per Alice la relazione implica più di un imprevisto; senza calcolarlo rimane incinta.

Alice è una corrispondente di guerra, non può avere un bimbo, rimugina e rimugina, pensa, riflette, e la soluzione è sempre li; drammaticamente decide di interrompere la gravidanza senza parlare con Umberto, e tace sulla gravidanza e sulla dolorosa scelta. Ma non finisce qui.

Prosegue il suo lavoro da corrispondente di guerra, scrive costantemente sul giornale riportando notizie scottanti, ma nonostante quel lavoro che la porta a contatto con i fatti di guerra, la mente non riesce a slegarla dai sentimenti. Come il primo giorno, non riesce a dimenticare Umberto, s’incontrano spesso, e per la seconda volta rimane incinta, e rispetto alla prima gravidanza è più matura, non ha paura del futuro e decide di diventare mamma.

L’Abissinia non è l’unico luogo dove raccoglie testimonianze da riportare nel giornale, decide di lavorare in Spagna, non per trascorrere un periodo tranquillo, anche in questo Paese c’è la guerra, infuria la guerra civile. In terra spagnola, ogni giorno che passa, la sua vita è appesa a un filo, lavora intensamente a diretto contatto col pericolo, è consapevole di avere accettato l’incarico di sua spontanea volontà, senza costrizioni ha deciso questo percorso in totale autonomia, perciò deve convivere con l’adrenalina al massimo. Anche in Spagna deve stare in guardia e stare attenta, perché ogni parola fuori posto può nuocere i progressi faticosamente raggiunti.

Il lavoro da corrispondente di guerra la porta ad avere contatti con varie personalità, riesce a intervistare Mussolini, conosce personalità legate al fascismo, come Ciano, e per questo deve sempre avere gli occhi aperti perché lei non è simpatizzante della dittatura. 

Lei è americana, e quando si sparge la Voce che il suo Paese potrebbe entrare in guerra, la sua vita è in serio pericolo, perché da una parte tutti sanno che non appoggerà i fascisti e dall’altra con l’entrata nel conflitto degli USA tutti la segnalano come nemica.

Alice si sposta per lavoro, va a Roma, a Napoli, da sola, o con i colleghi, o con “Cicerone”, parte in treno, in macchina o con mezzi di fortuna, e ogni luogo è ideale per i suoi pezzi. Quando frequenta personalità legate alla dittatura tedesca e italiana, non agisce in solitudine, ha un continuo contatto col giornale, nei limiti del possibile, prendendo tutte le precauzioni, segnala i suoi spostamenti, le notizie scottanti che raccoglie, di conseguenza inviare i suoi scritti è sempre un problema.

Raggiungere i luoghi di destinazione comporta un rischio, anche se tutto è calcolato, anche se l’accompagnatore è un professionista, il pericolo è in agguato. La mente deve essere in grado di captare il pericolo, e non sempre è possibile.

La vita danza solo per un istante di Theresa Révay è un romanzo sull’amore e sulla guerra, i protagonisti inventati dalla penna della scrittrice si legano perfettamente con i personaggi storici del periodo nazifascista. La protagonista è stata concepita come una donna libera, emancipata, con una voglia di raccontare i fatti gestiti dagli italiani “brava gente” e dai nazisti, e tramite lei si spargono le Voci nascoste da tutti, semplici simpatizzanti, persone comuni che accettano o combattono.

Già dalle prime pagine, la giornalista si presenta come una professionista pronta a testimoniare su ciò che fecero gli italiani con le bombe all’iprite, decimando persone e mettendo sotto sfinimento l’esercito etiope e i civili.

Singolare la parte in cui procede all’intervista di Mussolini, nel quale mostra i metodi per affrontare il dittatore con domande specifiche ben calibrate per ottenere risposte, e si descrive l’atteggiamento dell’intervistato pronto a sviare i suoi pensieri, o a domare le parole con astuzia.

Attorno ai fatti drammatici della guerra, la trama prende in considerazione i sentimenti, e la scrittrice è stata abile nel non trasformare il romanzo storico in un semplice libro d’amore.

I sentimenti dei protagonisti sono ben amalgamati con le vicende storiche, in alcune parti c’era la possibilità di rendere stucchevoli le Voci di tipo amoroso, invece con abilità si è ben combinato l’amore con vicende drammatiche; ma il rischio era reale.

Nel romanzo, si catapulta la mente di ogni soggetto coinvolto dentro gli orrori compiuti in Etiopia durante il periodo fascista, un momento nel quale si compirono azioni contro la popolazione civile.  Si descrive l’atmosfera che si respirava in Italia, in Spagna e in Germania durante la Seconda Guerra mondiale, si tratteggiano gli orrori e gli errori commessi dalle personalità entrati nei libri di storia, includendo la forza e la debolezza di personaggi storici condannati per le loro azioni.

La scrittrice ha inventato una giornalista di guerra per ricordare e diffondere fatti terribili e dolorosi compiuti durante la guerra nel territorio europeo e fuori i confini del vecchio continente, una professionista pronta a diffondere le Voci che sente e vede senza trascurare i dettagli, e per questo motivo mette a repentaglio la sua vita.

La vita danza solo per un istante è un romanzo che non si presta a una lettura veloce e superficiale, inizialmente non si riesce a cogliere con disinvoltura le Voci raccolte, e dopo aver preso confidenza, si acquisisce quella padronanza capace di terminare i capitoli con serenità in un baleno.

Lettura consigliata.

 

Scheda del libro:

Titolo: La vita danza solo per un istante

Titolo originale: La vie ne danse qu’un instant

Autrice: Theresa Révay

Traduttore: Roberto Boi

Genere: romanzo storico

Editore: Beat

Pagine: 496

Anno: 2018

Prezzo di copertina: € 18,00

 

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