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sabato 1 febbraio 2020

Storia del nuovo cognome

Nella primavera del 1966 Lila, in uno stato di grande agitazione, mi affidò una scatola di metallo che conteneva otto quaderni. Disse che non poteva più tenerli in casa, temeva che il marito li leggesse. Portai via la scatola senza fare commenti, a parte qualche accenno ironico al troppo spago che le aveva stretto intorno. In quella fase i nostri rapporti erano pessimi, ma pareva che li considerassi tali solo io. Lei, le rare volte che ci vedevamo, non manifestava nessun imbarazzo, era affettuosa, mai che le sfuggisse una parola ostile. Quando mi chiese di giurare che non avrei aperto la scatola per nessun motivo, giurai. Ma appena in treno sciolsi lo spago, tirai fuori i quaderni, cominciai a leggerli. Non era un diario, anche se figuravano dettagliati resoconti di fatti della sua vita a partire dalla fine delle elementari. Pareva piuttosto la traccia di una cocciuta autodisciplina alla scrittura 

 
L’amica geniale” di Elena Ferrante è il primo volume di una saga al femminile, di una storia di amicizia intensa tra tra due bambine che diventeranno adulte tenendosi per mano, e si conclude nel punto in cui Raffaella (Lila) Cerullo interrompe gli studi sposandosi all’età di 16 anni, mentre Elena (Lenù) Greco percorre un'altra strada raggiungendo traguardi inimmaginabili nel suo piccolo quartiere.
 
Storia del nuovo cognome” è il secondo capitolo e continua nel punto esatto in cui finisce il primo volume, e noi lettori, in modo naturale, passiamo dagli anni cinquanta agli anni sessanta.
Il secondo volume è ricco di colpi di scena e rispetto al precedente romanzo gli avvenimenti riportati sono più maturi, contengono elementi aspri, alcune volte più crudi e in altri punti più distesi, perché le protagoniste non sono più delle bambine.

Lila e Lenù affrontano insieme e contemporaneamente a distanza i disagi, i successi, la violenza, le disfatte e le perplessità della vita, e col passare del tempo la loro amicizia muta al mutare delle circostanze che le legano, e la rinnovano in una forma che diverge rispetto agli anni dell'infanzia, e in loro matura il desiderio o l’illusione di immergersi in un altro ambiente più accogliente.

Elena Ferrante è abile nel descrivere la fragilità, i limiti e le potenzialità di ognuna delle protagoniste, senza mai allontanarsi dal contesto storico e sociale reale italiano degli anni sessanta, e riesce a fonderli con lo stile di vita di un intero quartiere; e allargando i confini delineati nel primo volume, esplorando  e amalgamandoli in altri luoghi ben distanti dal proprio territorio, ci consegna un altro romanzo "geniale".

Se avete letto la prima parte e non vi ha conquistato, vi consiglio di proseguire con il secondo volume “Storia del nuovo cognome” perché rispetto al precedente romanzo è più complesso e completo; mentre nel primo volume i personaggi prendono forma, nella seconda parte i nomi si memorizzano  con facilità senza sfogliare lo schema pubblicato nelle prime pagine; i dialoghi sono sviluppati da protagonisti più maturi, e quindi sono meno acerbi e più complessi; inoltre si materializzano situazioni inimmaginabili nel primo volume.

Sì, nel secondo volume "Storia del nuovo Cognome" riconosco la penna della scrittrice e assimilo meglio ogni frammento vissuto da Lila e Linù.
 
 
Scheda del libro:
Titolo: Storia del nuovo cognome
Sottotitolo: L’amica geniale, volume secondo
Autrice: Elena Ferrante
Genere: romanzo
Casa Editrice: E/O
Anno: 2012
Pagine: 480
Prezzo di copertina: € 19.50
 
Se siete interessati, nel Taccuino potete trovare il primo volume della saga “L’amica geniale”, clicca QUI
Le prime righe del post sono tratte dal romanzo “Storia del nuovo cognome e le trovi a pag. 15.
 


2 commenti:

  1. Penso non sia il mio genere, infatti non mi ha attirato nemmeno la (pur bellissima) fiction che ne hanno tratto.
    Però magari ripartirò proprio da quella, visto che anche la parte trattada questo romanzo è ormai arrivata...

    Moz-

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    Risposte
    1. Ciao. Se non ti ispira mollalo. Io ho faticato a leggere il primo volume per i discorsetti 'da bambinetti' dei protagonisti alle prime armi, infatti l'ho mollato per poi riprenderlo e da metà libro in poi la situazione è leggermente mutata. E se non leggi il primo non ha senso iniziare gli altri perché non conoscendo i particolari non si può capire fino in fondo e tutti i volumi sono collegati l'uno all'altro.

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