Espiare, dimenticare, rinunciare a tutto pur di proteggere chi si ama, e fuggire lontano per difendere la propria famiglia dall'ennesimo ricatto. E' questo che fece Eva. Nessuno sa, nessuno conosce la verità, solo gli specchi luccicanti di una villa custodiscono i retroscena del segreto, vedono tutto, sentono e custodiscono il passato e la verità, e se non possono parlare non possono nascondere per sempre ciò che accadde perché prima o poi emergerà con la curiosità e la voglia di conoscere la vita passata di chi si ama, soprattutto quando dietro a uno specchio c’è una stanza colma di carte.
Milena è cresciuta col nonno nella grande casa degli specchi non
aveva mai notato un gancio ben nascosto, lo tocca, lo tira, si apre una porta, entra
nel passaggio segreto che la conduce in una stanza. Qui dentro Milena trova le
locandine di vecchi film, carte e diari. Oltre a scoprire la stanza, presa
dalla sorpresa e dalla curiosità osserva tutto e inizia a leggere il contenuto
delle locandine e dei diari, e fa una scoperta sensazionale: la mano di chi
scrisse quel materiale appartengono alla nonna Eva, e questo è un guaio perché
quel nome non si può pronunciare in quella casa da parecchi anni, perché scappò
di casa lasciando il marito e la figlia ancora piccina senza lasciare traccia; nessuno
sa dove si sia accasata per iniziare una nuova vita e nessuno parla di lei.
Tra la nonna Eva e la nipote Milena ci sono molti punti in comune: entrambe amano la recitazione. Milena, pur non conoscendo la storia della sua famiglia, ha ereditato la passione per la recitazione, e mentre lei è alle prime armi, negli anni ’50 la nonna Eva era un nome che contava. Milena vuole conoscere la nonna, inizia a indagare, ma c’è quell'ostacolo insormontabile, e non può chiedere aiuto a nessuno per conoscere la realtà, in più il nonno Michele, il marito di Eva, oltre a tacere, non può rispondere perché soffre di una grave malattia, l’Alzheimer.
La grande villa custodisce i segreti di Eva, e se una stanza
segreta e mai vista protegge le sue carte, con la scoperta dei resti
di uno scheletro durante la ristrutturazione s’incomincia a scoperchiare e a far emergere il passato; e tutte le antenne e tutti gli sguardi sono rivolti al nonno Michele. Le
ricerche sul ritrovamento dello scheletro aprono le ferite di un periodo da dimenticare,
e portano le lancette del tempo indietro di parecchi anni quando ancora Milena
non era nata.
Cristina Caboni è una scrittrice con una dote innata, quella di
raccontare due storie parallele che si incrociano e si amalgamano in un unico
linguaggio e in un unico pilastro. La scrittrice ha la capacità di raccontare due
storie diverse ambientate in periodi altrettanto opposti, e con un linguaggio semplice e
naturale ci consegna un romanzo in stile noir con
misteri e storie familiari. Ogni romanzo della Caboni ha una storia al
femminile, in cui i personaggi principali sono donne del nostro tempo e del
passato, e anche con il romanzo La casa degli specchi le donne sono il
centro della storia, e questa volta il mondo del cinema spalancherà la porta delle emozioni.
Schema del libro:
Titolo: La casa degli specchi
Autrice: Cristina Caboni
Genere: romanzo
Editore: Garzanti
Pagine: 261
Anno: 2019
Prezzo di copertina: 18,60
Ricordo i precedenti romanzi della stessa autrice recensiti nel blog:
La custode del miele e delle api
La rilegatrice di storie perdute
Ciao! Io ho quasi tutti i libri di quest'autrice, ma ancora non mi sono decisa a leggerli! A breve, però, voglio iniziare "La custode del miele e delle api" e con calma recuperarli tutti! :)
RispondiEliminaCiao. Nel complesso hanno la stessa base e ogni romanzo ha una storia al femminile ambientati in due epoche storiche e/o in territori distanti. Se ti piace il genere, ti consiglio di leggerli tutti. Buona lettura.
EliminaCiao! Mi sembra una storia intrigante e coinvolgente. Ha un buon ritmo o i due filoni narrativi rallentano la scorrevolezza?
RispondiEliminaI due periodi si fondono tra di loro in quanto fanno parte dello stesso elemento, e le vicende riferite a un periodo, gli anni cinquanta, non sono slegati col presente, e viceversa, perché gli effetti prodotti in un periodo si ripercuotono nell'altro e uno è il continuo dell'altro. La scrittura a due velocità di ogni azione si amalgama bene con naturalezza senza rallentamenti. Ciao e grazie del commento.
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