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sabato 5 settembre 2020

La casa degli specchi

Espiare, dimenticare, rinunciare a tutto pur di proteggere chi si ama, e fuggire lontano per difendere la propria famiglia dall'ennesimo ricatto. E' questo che fece Eva. Nessuno sa, nessuno conosce la verità, solo gli specchi luccicanti di una villa custodiscono i retroscena del segreto, vedono tutto, sentono e custodiscono il passato e la verità, e se non possono parlare non possono nascondere per sempre ciò che accadde perché prima o poi emergerà con la curiosità e la voglia di conoscere la vita passata di chi si ama, soprattutto quando dietro a uno specchio c’è una stanza colma di carte. 

Milena è cresciuta col nonno nella grande casa degli specchi non aveva mai notato un gancio ben nascosto, lo tocca, lo tira, si apre una porta, entra nel passaggio segreto che la conduce in una stanza. Qui dentro Milena trova le locandine di vecchi film, carte e diari. Oltre a scoprire la stanza, presa dalla sorpresa e dalla curiosità osserva tutto e inizia a leggere il contenuto delle locandine e dei diari, e fa una scoperta sensazionale: la mano di chi scrisse quel materiale appartengono alla nonna Eva, e questo è un guaio perché quel nome non si può pronunciare in quella casa da parecchi anni, perché scappò di casa lasciando il marito e la figlia ancora piccina senza lasciare traccia; nessuno sa dove si sia accasata per iniziare una nuova vita e nessuno parla di lei.

Tra la nonna Eva e la nipote Milena ci sono molti punti in comune: entrambe amano la recitazione. Milena, pur non conoscendo la storia della sua famiglia, ha ereditato la passione per la recitazione, e mentre lei è alle prime armi, negli anni ’50 la nonna Eva era un nome che contava. Milena vuole conoscere la nonna, inizia a indagare, ma c’è quell'ostacolo insormontabile, e non può chiedere aiuto a nessuno per conoscere la realtà, in più il nonno Michele, il marito di Eva, oltre a tacere, non può rispondere perché soffre di una grave malattia, l’Alzheimer.  

La grande villa custodisce i segreti di Eva, e se una stanza segreta e mai vista protegge le sue carte, con la scoperta dei resti di uno scheletro durante la ristrutturazione s’incomincia a scoperchiare e a  far emergere il passato; e tutte le antenne e tutti gli sguardi sono rivolti al nonno Michele. Le ricerche sul ritrovamento dello scheletro aprono le ferite di un periodo da dimenticare, e portano le lancette del tempo indietro di parecchi anni quando ancora Milena non era nata.

Cristina Caboni è una scrittrice con una dote innata, quella di raccontare due storie parallele che si incrociano e si amalgamano in un unico linguaggio e in un unico pilastro. La scrittrice ha la capacità di raccontare due storie diverse ambientate in periodi altrettanto opposti, e con un linguaggio semplice e naturale ci consegna un romanzo in stile noir con misteri e storie familiari. Ogni romanzo della Caboni ha una storia al femminile, in cui i personaggi principali sono donne del nostro tempo e del passato, e anche con il romanzo La casa degli specchi le donne sono il centro della storia, e questa volta il mondo del cinema spalancherà la porta delle emozioni.

 

Schema del libro:

Titolo: La casa degli specchi

Autrice: Cristina Caboni

Genere: romanzo

Editore: Garzanti

Pagine: 261

Anno: 2019

Prezzo di copertina: 18,60

 


Ricordo i precedenti romanzi della stessa autrice recensiti nel blog:

La stanza della tessitrice

Il sentiero dei profumi

La custode del miele e delle api

Il giardino dei fiori segreti

La rilegatrice di storie perdute


4 commenti:

  1. Ciao! Io ho quasi tutti i libri di quest'autrice, ma ancora non mi sono decisa a leggerli! A breve, però, voglio iniziare "La custode del miele e delle api" e con calma recuperarli tutti! :)

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    1. Ciao. Nel complesso hanno la stessa base e ogni romanzo ha una storia al femminile ambientati in due epoche storiche e/o in territori distanti. Se ti piace il genere, ti consiglio di leggerli tutti. Buona lettura.

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  2. Ciao! Mi sembra una storia intrigante e coinvolgente. Ha un buon ritmo o i due filoni narrativi rallentano la scorrevolezza?

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    1. I due periodi si fondono tra di loro in quanto fanno parte dello stesso elemento, e le vicende riferite a un periodo, gli anni cinquanta, non sono slegati col presente, e viceversa, perché gli effetti prodotti in un periodo si ripercuotono nell'altro e uno è il continuo dell'altro. La scrittura a due velocità di ogni azione si amalgama bene con naturalezza senza rallentamenti. Ciao e grazie del commento.

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