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domenica 5 gennaio 2025

Spitzulus fatti in casa

Trascrivo poche righe nel Taccuino virtuale in modo tale da far raggiungere le Voci di questo piatto semplice da preparare in casa senza spendere molto, l’unico difetto è il tempo da dedicare alla preparazione, perché prevede una certa manualità. Oggi è la volta di un primo piatto della cucina sarda, e il nome è tutto un programma e originale, perché è legato al gesto che si fa con le dita per unire le punte, infatti in sardo quel piccolo pizzico che si fa alla pasta col pollice e l’indice si chiama appunto spitzulu. Anche se questo formato di pasta fresca è incluso tra i ricettari culinari sardi più ricercati e tra i menu prelibati, sinceramente is Spitzulu non sono molto diffusi nella penisola nostrana, e ogni volta che si presentano si notano gli sguardi di sorpresa per non averli mai assaggiati. Gli Spitzulus è un tipo di pasta fresca che si preparano come is Malloreddus perché hanno una spetto rigato, solo che sono più lunghi con le punte che si uniscono con una leggera pressione.

Prima di trascrivere i passaggi, annoto un piccolo particolare. Ho sempre letto che questo formato di pasta proviene da un piccolo paese del Sarcidano, Orroli (SU), e piano piano ha contagiato ogni cuoco, compreso quello in provetta, sparso ovunque.

Per preparare gli Spitzulus abbiamo bisogno di solo due ingredienti, che sono la semola e l’acqua, in più, come si può intuire, c’è anche un altro elemento che non si può comprare, e si chiama “olio di gomito unito alla pazienza”. Alcune persone uniscono all’impasto un pizzico di sale, altri invece preferiscono aggiungerlo direttamente all’acqua di cottura; io preferisco il secondo metodo. Oltre alla semola e all’acqua, abbiamo bisogno di un rigagnocchi grande, di un coltello, e di una spianatoia o di un tavolo per maneggiare la pasta. 

Ingredienti:

semola rimacinata

acqua

 

In un recipiente versiamo la semola, e piano piano aggiungiamo l’acqua fino a quando lo richiede l’impasto. Inizialmente amalgamiamo con una forchetta e poi lavoriamo con le mani fino a quando l’impasto avrà un aspetto non appiccicoso e non duro, ma omogeneo, elastico e malleabile al punto giusto perché dobbiamo modellare la pasta con le mani. Una volta che l’impasto è pronto, lo lasciamo riposare una mezzora avvolto nella pellicola o in un canovaccio. Trascorso il tempo di riposo, prendiamo un piccolo impasto e con il palmo delle mani ricaviamo un lungo serpentone con una larghezza paragonabile a una matita. Aiutandoci con un coltello, tagliamo il serpentino in tanti parti che avranno pressappoco come lunghezza la stessa larghezza del rigagnocchi. Appoggiamo ciascun pezzo sul rigagnocchi e, aiutandoci con un coltello dalla parte non rigata o con una spatola, lo trasciniamo rotolandolo con una piccola e leggera pressione per incidere le righette presenti nel nostro arnese da cucina sulla pasta. Prendiamo gli estremi della pasta rigata, e con le dita diamo un piccolo pizzico per incollarli, formando così un cerchio per poi modellarlo per ottenere una forma a goccia. Ogni pezzo si deve adagiare in un vassoio infarinato distanziandoli per impedire che si attacchino tra di loro, e ancora si suggerisce sempre di coprirli con un telo per non asciugarli. Quando abbiamo terminato di lavorare tutto l’impasto, possiamo scegliere di cucinarli quando sono freschi, oppure possiamo congelarli o essiccarli. A questo punto siamo pronti per la cottura. Mettiamo una pentola con acqua e sale sul fuoco, quando si raggiunge il bollore, versiamo is Spitzulus che si dovranno cuocere per circa 8 o 10 minuti. Raggiunta la cottura, si scolano e si devono condire a piacere col classico sugo di pomodoro, oppure con un altro condimento, ad esempio sugo e salsiccia o il pesto. Si servono ben caldi. 








 

Ricordo gli altri formati di pasta fresca sardi trascritti nel Taccuino:

Pistizone o Fregola

Malloreddus

Lorighitas

Per le altre ricette clicca QUI

 

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