Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

martedì 22 aprile 2025

Tutta la vita che resta

Il lavoro di Roberta Recchia divide il tempo in due parti, si parte dalla fine degli anni cinquanta fino agli anni ottanta, e questo lungo periodo si classifica come “Il primo e il dopo”. “Il primo” è determinato da una vita normale, e “Il dopo” è caratterizzato da un lutto che stravolge l’animo e il corpo di ciascun personaggio. Ogni Voce raccontata ci riguarda da vicino, ognuno di noi, lettori sfuggenti o attenti, ci immedesimiamo mentre ascoltiamo i dialoghi e adocchiamo i personaggi quando affrontano fatti tragici. È una lettura carica di drammaticità, e ogni passo coinvolge per aver preso in considerazione fatti concreti non lontani dalla realtà di tutti i giorni, tanto da non riuscire a sganciare le pagine per proseguire il nostro quotidiano. E mentre noi lettori sbrighiamo le nostre faccende, i pensieri sono sempre concentrati su quel libro posato sul comodino o su un tavolo, anche se interrompiamo la lettura per breve tempo. 

Con questo tipo di narrazione, sospendere brevemente la lettura significa aver un solo pensiero che accomuna molti lettori, perché la maggior parte vorrebbe riprenderlo in mano per capire meglio ciò che sta accadendo ai personaggi di carta, trasformati dalla nostra mente in personalità reali.

Il libro “Tutta la vita che resta” è un concentrato di fatti attuali, ben presenti nei quotidiani nazionali,  si riconoscono argomenti forti, che sono la perdita di una figlia, di una cugina e di un’amica, avvenuta in modo brutale. Oltre al lutto, nel romanzo di Roberta Recchia, s’identifica tutto ciò che ruota attorno alla perdita di una cara persona, e ogni quesito segnalato è di un certo rilievo, perché ognuno elabora il dolore e la sofferenza in modo diverso, c’è chi si appiglia al silenzio, chi all’alcool e chi alle sostanze stupefacenti.

Oltre al dolore, si raccontano le Voci dell’amicizia tra persone cresciuti in ambienti differenti, appartenenti a mondi diversi per estrazione sociale, per cultura e per aver preso strade opposte. Si riportano gli atteggiamenti delle persone mentre affrontano i mali della vita, e si rilevano i comportamenti di chi non accetta le scelte degli altri perché non in linea con le loro convinzioni sociali.

In “Tutta la vita che resta” il tempo della normalità si azzera quando due cugine, Betta e Miriam, decidono di passare la nottata in spiaggia per divertirsi assieme ad altri giovani tra i falò. Le due adolescenti non raggiungeranno mai il gruppo in spiaggia, perché dei balordi, un gruppo di criminali, le immobilizzano e le violentano. In un attimo sparisce tutto, finisce l’adolescenza, la spensieratezza e i sogni. Dopo l’aggressione, Miriam, stordita e dolorante, si alza, cerca la cugina, la vede, è distesa sulla spiaggia in modo anormale, la raggiunge, si accorge che sta guardando il cielo con gli occhi spalancati e non risponde, perché Betta è morta. 

Miriam, sotto shock, raggiunge la villetta, apre la porta della sua cameretta e si butta sul letto, non ha la forza di gridare e di raccontare ai familiari cos’è accaduto, resta immobilizzata, si direbbe che sia assente. Nel frattempo, un ragazzo nota il corpo di Betta e da l’allarme, e in un secondo finisce per sempre la vita normale. Tutti si disperano, accorrono i vicini, la spiaggia si riempie di persone, arriva la polizia, il magistrato, i giornalisti, tutti sono sconvolti, e nel caos totale nessuno si accorge che Miriam sta male, nessuno immagina minimamente che lei era con la cugina e che ha subito violenza. 

Invece di comprendere lo stato d’animo di Miriam, c’è chi pensa di proteggerla da questo incubo a modo loro senza capire che nella spiaggia c’era anche lei. Nessuno le fa delle domande perché, per i familiari, Miriam è un’adolescente timida e introversa e non può allontanarsi dalla villetta assieme alla cugina, lei è diversa, e non può e non deve sapere. Per tutti, Betta è uscita da casa in piena notte da sola per raggiungere la spiaggia. Tutti ignorano Miriam, in un baleno, si pensa solo a fare le valige, si carica in macchina la ragazza per allontanarla dal paesino per raggiungere la grande casa in città dove risiede.

Dopo la morte di Betta, ognuno gestisce il lutto in modo diverso, perché le persone non sono tutte uguali, precisamente: Marisa, la madre di Betta, si rinchiude in un silenzio assordante, non esce più di casa e si allontana dalla vita sociale; babbo Stelvio, per sopportare il dolore, divide le giornate osservando la moglie assente, lavorando e terminando la giornata con qualche bottiglia; il fratello di Betta cercherà di andare avanti; Emma, la zia materna e madre di Miriam, riprende la vita di sempre; e mentre tutti cercano di sopravvivere al dolore, nonna Letizia nasconde tutto e tace.

Sì, nonna Letizia è l’unica che ha capito cosa sia successo in quella spiaggia, ha trovato le prove, sa che c’era anche l’altra nipote, quella che è stata allontanata per non farle vivere quel tragico momento. La nonna tace per nascondere la verità, secondo il suo modo di pensare i fatti di famiglia non devono essere oggetto delle discussioni nelle bocche degli sconosciuti.

Mentre tutti gestiscono il lutto, in città, nella grande e lussuosa villetta, Miriam, in totale solitudine, lenisce il dolore rifugiandosi in un mondo fatto di psicofarmaci per non sentire e rivedere ciò che è accaduto; la sua è una scelta che si rivela una trappola. Agli inizi le pillole le procurava legalmente con la ricetta medica, e quando lo specialista sparisce, quello che la stava curando senza aver capito nulla del suo male, si rivolge al mercato della droga per avere i sonniferi e gli antidepressivi. Il primo giorno, al mercato della droga, conosce Leo e la sua vita cambia in meglio.

Leo è un ragazzo che vive alla giornata, spaccia per sopravvivere e per arrotondare il suo magrissimo stipendio, e anche se appartiene al losco ambiente delle droghe, si può etichettare come una persona onesta; in sostanza, tenta di andare avanti vendendo sostanze stupefacenti dandosi una scadenza. Leo pensa di lavorare in questo losco ambiente fino a quando riesce a trovare una posizione economica sufficiente a garantire un’esistenza accettabile a lui e alla sorella. Leo appartiene a un mondo losco, eppure si rivela l’asso che salverà Miriam dalla dipendenza, ma non sarà solo perché al suo fianco c’è la sorella.

Corallina, la sorella di Leo, ha un intuito raffinato, con uno sguardo ha compreso il disaggio di Miriam, perché è transgender, la vita le ha riservato dispiaceri, violenza, non è stata capita e accettata dalla famiglia e dalla società. Lei è generosa, aveva un buon lavoro ma ha perso tutto; lei ha un legame speciale con Leo, lo protegge, e questo forte sentimento di affetto lo riserva anche nei confronti di Miriam, per lei compie azioni che la salveranno.

Leo, grazie alle sue conoscenze, riuscirà a scoprire i nomi delle persone che uccisero Betta, e in questa delicatissima fase, cade nella trappola della vendetta, vuole acciuffare i delinquenti, indaga, trova le loro abitazioni, scopre che uno di loro si è tolto la vita, la resa dei conti è vicina, eppure nonostante la determinazione, ci sarà un’inversione di programma; ci sarà lo zampino di Corallina a far chiudere il cerchio.

 


Scheda del libro:

Titolo: Tutta la vita che resta

Autrice: Roberta Recchia

Genere: romanzo

Casa editrice: Rizzoli

Anno: 2024

Pagine: 400

Prezzo di copertina: € 18,00


8 commenti:

  1. Ciao Innassia, non conoscevo questo romanzo. È una storia molto triste che sicuramente non lascia indifferenti.
    A presto, un abbraccio 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il romanzo è stato molto apprezzato. Se non mi sbaglio è stato pubblicato un annetto fa.
      Ciao @Fra

      Elimina
  2. Romanzo complesso che mette in scena la disumanità di tempi caratterizzati da un'indicibile violenza. Un romanzo da brivido che vorrei leggere. Grazie per la tua proposta letteraria molto interessante :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È ricco di riflessioni, non è una lettura superficiale, e non si dimentica.
      Ciao @AquilaReale

      Elimina
  3. Grazie per la segnalazione e per averci parlato di questo romanzo. Buona continuazione di festa pasquale.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao @Sinforosa. Grazie a te per essere passata.
      Buon 25 aprile.

      Elimina
  4. Ho sentito molto parlare di questo libro e grazie al tuo bel posto adesso sono molto curiosa di leggerlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao. Se piace il genere romanzo stile 'familiare' ti consiglio di leggerlo. In questo spazio non ho descritto i particolari dei personaggi e l'evoluzione delle loro storie personali, quindi di prima mano scoprirai una serie di fatti.
      Buona lettura.

      Elimina

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.