Dovrei iniziare il discorso col titolo “Il volume sbagliato” o “Leggere all’indietro”. E sì, pensando di aver preso il primo volume, alla fine delle pagine mi sono accorta che ho beccato il secondo volume. Praticamente, prendo in velocità il romanzo Il grido della rosa di Alice Basso per pura curiosità e per avere trovato diverse recensioni positive, e senza giri di parole mi aspettavo il I volume. Invece trovo il II con una base un tantino diverso. Il romanzo mi è apparso molto leggero, con una scrittura non impegnativa adatta per quei momenti dal tempo libero ristretto quando abbiamo bisogno di leggere velocemente. È strutturato pensando a un libro giallo, ma non si può considerare questo genere, o meglio, c'è qualcosina di giallo perché la protagonista assieme al collega lavorano per una rivista di gialli.
Inizialmente si piò scambiare per un libro giallo, perché la protagonista Anita assieme ad alcune amiche devono risolvere un caso di cronaca nera strettamente
legato a un’adozione di un minore, e le circostanze ci sussurrano che forse sia
stato strappato alla madre sordomuta.
La storia è ambientata a Torino
nel 1935, e Anita, la dattilografa della rivista Saturnalia è alle prese con il solito lavoro di traduzione di
racconti gialli. In ufficio c’è la sola monotonia con i soliti protagonisti
maschili, ma un bel giorno il capo si mette in testa che è necessario inserire
pezzi scritti da donne con personaggi femminili di un certo rilievo e non le
classiche bonaccione. La cosa interessante è che Anita e il suo collega
Sebastiano Satta Ascona, per denunciare ciò che accade nell’Italia fascista con
fatti impronunciabili, decidono di inventarsi uno scrittore per pubblicare
nella rivista casi reali spacciandoli per romanzetti gialli inventati; in
realtà intendono denunciare fatti taciuti dal fascio allo scopo di fare
giustizia in modo ufficioso.
Un giorno Anita viene a sapere
che una ragazza madre, Gioia, muore nella villa di facoltosi personaggi, il
problema è più che serio perché non è una semplice villa, in più, in quel
momento, si sta celebrando una festa per far conoscere il bimbo adottato dalla
famiglia Conti Pazzaglia. I proprietari della villa, dove è stata trovata morta
la donna, sono la coppia che hanno adottato il figlio di Gioia; un vero caso
paragonabile ai pezzi pubblicati nella rivista Saturnalia. La morte della
giovane donna scombussola l’animo di Anita, di Sebastiano e delle amiche
Candida e Clara, e tutti assieme investigano su questo strano caso. Indagando
di qua e indagando di la, Anita, il collega e le amiche scoperchiano una serie
di fatti collegati a una casa chiusa. Grazie alla collaborazione di alcune
prostitute e di altri personaggi, il gruppo d’investigatori provetta risolve il
caso della mamma Gioia, morta come avevano pensando, vale a dire assassinata
come nei libri gialli.
Il libro di Alice Basso non si può considerare un classico libro giallo, ma un romanzo con una spruzzatina di elementi tipico dei libri gialli.
Il grido della rosa tratta una serie di argomenti scottanti, si inizia a descrivere la situazione italiana in pieno periodo fascista nel quale non si poteva denunciare o parlare liberamente. In questo specifico punto Anita e il collega, pubblicando sotto falso nome fatti censurati dal fascismo, tratteggiano quanto sia importante la libertà dell’azione penale come la libertà di parola e di azione.
Un altro aspetto preso in considerazione si allaccia al lavoro del personaggio Candida, la quale si occupa di aiutare le donne, madri nubili o vedove con gravi problemi finanziari e familiari ospitandoli in una casa grazie a un'associazione, "L’Opera Nazione Maternità e Infanzia".
L’OMNI, così si chiama l’associazione che aiuta madri in difficoltà, mette in luce i problemi dell’infanzia, dei maltrattamenti di genere, e l’accoglienza di donne non più accettate perché non degne di stare al mondo, quello del periodo fascista.
Un altro argomento che balza
aglio occhi di ciascun lettore è la situazione dei minori dati in affidamento o
in adozione per allontanarli dalla fame e dal disagio, si pone l’accento sui
legami tra madre e figlio in un periodo nel quale l’attenzione su questi
disaggi era assente su più livelli, e non presi in considerazione se la madre
aveva partorito fuori dal matrimonio o se lavorava nelle case chiuse.
Il grido della rosa è un libro
leggero leggero, a tratti simpatico con personaggi piacevoli, e allo stesso
tempo racchiude una serie di quesiti scomodi, dal quale trarre spunti per
ulteriori dibattiti da spacchettare in altre sedi.
Scheda del libro:
Titolo: Il grido della rosa
Autrice: Alice Basso
Casa editrice: Garzanti
Genere: romanzo storico
Anno: 2021
Pagine: 303
Prezzo di copertina: € 16,90
Cara Innassia, la tua presentazione invoglia a leggere questo libro, grazie. Buona serata e buona fine di settimana e di mese.
RispondiEliminasinforosa
Ciao @Sinforosa. È un libro leggero per alleggerire la mente. Buon fine mese anche a te.
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