Il romanzo è un insieme di storie intrecciate tra di loro, che si abbracciano, si toccano, ogni storia è coperta da continui flashback, con salti temporali tra un episodio e l’altro, e per conoscere fino in fondo ogni singolo episodio è necessario aspettare la rotazione di ciascuna Voce. La storia è sviluppata su più livelli, e lentamente si tessono episodi accaduti in passato con quelle del presente, e svariati personaggi si alternano per sbrogliare la matassa. La storia poggia su un presente in bilico, un passato oscuro e un futuro non tracciabile anticipatamente a noi lettori, perché dalle prime pagine si avverte la presenza di avvenimenti da rivelare, e se il romanzo è ricco di personaggi, non sempre sono presenti contemporaneamente, c’è chi compare e scompare per poi riapparire in altre vesti.
La realtà è contrassegnata da situazioni familiari e
sentimentali drammatici, con pause piacevoli e divertenti con accenni
tragicomici.
La Voce narrante è la protagonista Violette, e lentamente svela
scenari nascosti anche a sé stessa, iniziando dal giorno della sua nascita,
perché la madre decise di partorire in anonimato, perciò passa buona parte dei
primi anni tra una famiglia affidataria e l’altra. Se i primi anni dell’infanzia
e dell’adolescenza possono essere chiari, non si può dire altrettanto per l’età
adulta, dove un segnale positivo è letteralmente sgonfiato con l’intreccio di
altri episodi colmi di incertezze.
Con i continui salti temporali, Violetta ci prende per mano e ci
trascina in luoghi diversi, un bar, un passaggio a livello e un cimitero, i
quali appaiono monotoni, oscuri, ma lei riesce a tinteggiarli di colori vivi.
Il luogo più oscuro dovrebbe essere il cimitero ma Violetta, tra alti e bassi,
riesce a conquistare sia i suoi colleghi sia i visitatori. E sì, Violetta, dopo
essere stata una barista e la sorvegliante di un passaggio a livello, diventa
la custode speciale di un cimitero, e se la sua casa è attaccata al luogo più
oscuro per l’immaginario collettivo, con lei le superstizioni si annullano.
Violetta non è una comune guardiana, va oltre il suo lavoro,
prende appunti in un diario, annota le persone presenti al funerale, trascrive
i discorsi, e ovviamente i dati del defunto, cura le tombe con amore e
col sorriso senza distinzione di tipo sociale, in più si prende cura dei
defunti come se fossero ancora vivi, e rinfresca e sostituisce i fiori recisi
con quelli freschi, pulisce e lucida le tombe e le foto. Non solo. Durante le
visite al cimitero, le persone si fermano, parlano con la giovane custode,
rivelano segreti familiari, e Violetta tra una tazza di tè e uno spuntino ricambia
in modo naturale con parole dolci. La vita quotidiana si spalma tra il suo lavoro, la cura della casa e dell'orto, l'amore per i gatti e i cani, le chiacchierate con i visitatori del cimitero, fa da "tata" al marito, e sempre in compagnia di un gran dolore che camuffa agli estranei e nella propria mente.
Un giorno bussa alla porta uno sconosciuto dichiarando di dover portare le ceneri della madre sulla tomba di uno sconosciuto, e da questo
momento in poi le storie di tutti i protagonisti del romanzo prendono una piega
diversa, perché si scoperchia il vaso di Pandora, l’urna della verità, le
storie dei buoni e dei cattivi s’invertono, i venti soffiano vendetta,
ostilità, disprezzo, tormento, e le certezze cambiano forma, come i sentimenti.
Violetta, col suo carattere dolce e buono riesce a coinvolgere
molte persone, ma la sua personale storia è fatta di alti e bassi, di tragedie
e di drammi, e attraverso una serie di flashback iniziamo a spogliare non solo
la vita dei visitatori del cimitero ma anche la sua.
“Cambiare l’acqua ai fiori”
di Valérie Perrin è colmo di emozioni contrastanti, d’incertezze fino alla fine,
e se il libro è catalogato come un romanzo, si accavallano fasi del genere
“giallo-noir” e di suspense, perché nella vita di Violette c’è la perdita di
una figlia piccola in circostanze poco schiare, e sia lei sia il marito
indagano in silenzio per conoscere la verità; in più scompare nel nulla il marito per poi ricomparire per un brevissimo periodo, e sarà un'occasione per capire fino in fondo chi era effettivamente il consorte, quello affetto da poltronite e circondato da una famiglia ricca e classista.
Il romanzo è stato acclamato e tradotto in diverse lingue,
pertanto, visto l’alto gradimento a livello mondiale, è preferibile non svelare
nei minimi particolari la trama, spetta a ogni lettore scoprire ogni dettaglio
della storia di Violette.
Scheda del libro:
Titolo: Cambiare l’acqua ai fiori
Titolo originale: Changer l’eau
Autrice: Valérie Perrin
Genere: romanzo
Casa editrice: E/O
Prezzo di copertina: € 18,00
Anno: 2019
Pagine: 476
Ciao Innassia, proprio in questi giorni sto terminando la lettura di questo romanzo e concordo con quanto hai scritto :-)
RispondiEliminaBuona domenica!
Ciao @Ariel. Come hai notato non ho trascritto i particolari, sono del parere che ogni lettore debba conoscere ogni particolare in prima persona.
EliminaBuon proseguimento di serata.
Io ho letto questo libro , appena è uscito. Mi è piaciuto, appena finito di leggerlo una volta, l'ho riletto un'altra volta. La seconda lettura mi ha permesso di capire meglio la vicenda. Sono d'accordo con il tuo giudizio. Ciao
RispondiEliminaCiao @Mirtillo. Effettivamente appena ho restituito il libro in biblioteca, mi sono resa conto che alcuni episodi meritano di essere rivisti. Però non lo rileggo adesso, chissà fra un paio di anni.
EliminaBuon proseguimento di serata.
Mi è piaciuto. Oltretutto ho un bel legame coi cimiteri, quindi ne ho apprezzato atmosfere e dettagli. ne ho anche scritto da me.. https://francobattaglia.blogspot.com/2021/02/cambiare-lacqua-ai-fiori.html
RispondiEliminaNon si avverte la presenza del cimitero nel senso classico del termine, la protagonista l'ha trasformato in un luogo "normale"; solo in pochi casi l'ha pitturato con la paura quando faceva gli scherzi ai visitatori non "graditi".
EliminaLeggerò la tua pubblicazione.
Buona serata.
E' vero..lo ha ricreato confort zone, come lo avverto io, del resto.. spogliandolo dei comuni stereotipi..
EliminaInizialmente leggendo pensavo che non fosse il mio genere, eppure c'è qualcosa nella tua descrizione della trama che mi ha incuriosito.
RispondiEliminaIl cimitero non deve trarre in inganno. Il genere horror o thriller non è preso in considerazione. Ci sono parti con leggeri riferimenti stile noir perché sono morti alcuni bambini.
EliminaCiao Nick e buona domenica.
Molto soddisfatto di questi romanzo.
EliminaCiao Innassia.
Se ti è piaciuto, sei in buona compagnia. Il romanzo ha avuto un buon successo da parte della critica e ha ottenuto dei premi.
EliminaBuona domenica Gus.