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martedì 10 settembre 2024

Letture stagionali

A ogni stagione una propria lettura. Questo è il problema. Sembra che il periodo estivo faccia emergere questo pensiero. Sembra che alcuni lettori adottino un sistema di filtraggio tra letture estive e quelle invernali. Dal mio punto di vista è impossibile (e ingestibile) organizzare le letture in base alle stagioni. Esiste da tempo l’elenco interminabile dei libri da leggere, e incastrare le letture in alcuni particolari momenti, guardando esclusivamente il calendario, ostacola ancora di più la spunta dei libri da terminare e da porre nella libreria. Ognuno scandisce le scelte dei libri da leggere seguendo determinate ingegnosità, ma dal mio punto di vista, quando si adocchia un testo di qualsiasi natura, salvo qualche eccezione, si divora senza mettere in atto delle strategie dettate dal tempo che scorre.  

L’anno è composto di molti giorni, e non è necessario aspettare l’estate per leggere libri "leggeri" riservando quelli impegnativi all’inverno; i ruoli delle stagioni potrebbero invertire le necessità di ciascun lettore; l’esigenza di alleggerire la mente potrebbe sorgere in qualsiasi mese.  Il sistema di lettura non dovrebbe essere legato a una specifica stagione, quando capita si afferrano e si divorano o si leggono lentamente. 

Oggi elenco alcuni libri letti e non ancora trascritti nel Taccuino, e a parer mio è difficile inserirli nella lista estiva o in quella invernale, perché il moto dovrebbe essere: leggere senza guardare il calendario. 


1: La donna dal taccuino rosso di Antoine Laurain 

Una storia intensa nata per caso dopo che il libraio Laurent trova su un marciapiede una borsa rubata.  In punta di piedi, imbarazzato, la apre, fruga dentro e con l’immaginazione cerca di identificare la vita di una sconosciuta, e mille pensieri rimbalzano da un capo all’alto del cervello. È un’azione insolita, sembra di essere uno spione, e poi mai guardare dentro la borsa di una donna. Riflettendo, prende la decisione di trasformarsi in un investigatore, e va alla ricerca della legittima proprietaria. La ricerca non è semplice, ha un solo indizio, un taccuino ricco di pensieri e di ricordi, e ispezionando affondo trova anche una dedica di Modiano; prende la decisione di rintracciare lo scrittore e abbrevia il tempo del “nuovo lavoro” nato per caso. Con tanta pazienza, riesce a trovare l’indirizzo della misteriosa donna, e ancora una volta, in punta di piedi, si ritrova a spiare la vita di una sconosciuta scrutando la sua casa accarezzando il suo gatto. In casa la donna non c’è, trova solo il suo amico, e fa un’amara scoperta. La donna misteriosa è all’ospedale, perché dopo essere stata aggredita e rapinata di notte, senza chiavi e senza portafoglio, si rifugia in un albergo, si addormenta ed entra in coma. In poche pagine ci si immedesima in Lauren, saltano all’occhio le sue perplessità, la voglia di sapere e di capire se ha senso cercare una sconosciuta consapevoli che potrebbe essere chiunque con mille problemi. Quando trova la donna, e si scombussolano i pensieri, si arricchiscono di elementi da analizzare, se continuare, se aspettare che esca dal coma per conoscerla personalmente e consegnarle la borsa. Decide di scriverle una lettera con delle scuse, di consegnarle la borsa con tutto ciò che c’è dentro. Ma, con questa scelta non chiude definitivamente il capitolo nato per caso, perché se ne apre un altro. La signora esce dal coma e si presenta nella sua libreria per conoscerlo. Guardandosi negli occhi si apre un nuovo capitolo.

 


2: La casa del Carrubo di Barbara Bellomo

È un romanzo storico ambientato nella Seconda Guerra mondiale, esattamente siamo in Sicilia durante lo sbarco degli alleati. La data da prendere in considerazione è il 15 aprile del 1943 quando iniziarono dei forti bombardamenti a Catania che proseguirono per altri tre interminabili giorni, distruggendo tutto, palazzi, strade, acquedotti, praticamente tutto. Non c’è tempo da perdere, chi ha una seconda possibilità scappa, mentre gli altri cercano di sopravvivere in città circondati nel nulla. Il professor Vittorio Floridia ha la possibilità di salvare la sua famiglia trasferendola nella casa di Don Luigi Villalba, chiamata appunto la casa del Carrubo. Vittorio mette in salvo la moglie e i figli, mentre lui decide di non lasciare la città per recuperare i beni, o meglio recuperare l’irrecuperabile, e raggiungere i familiari in un secondo momento. Se prima dei bombardamenti la storia della famiglia Floridia si svolgeva nello stesso momento e nella stessa città, dopo la distruzione e l’orrore, con la separazione, ognuno procede per la propria strada in ambienti e in contesti differenti. Lo smembramento della famiglia, è drammatico, e seguendo le vicende di ciascun gruppo sembra di leggere due storie diverse, per poi riunirsi in un solo contesto all’inizio e alla fine della storia. Con la momentanea separazione, ogni personaggio porta a termine il proprio compito, ognuno vive con le proprie ansie e difficoltà, e sempre col pensiero fisso di ricongiungersi nella mala e nella cattiva sorte. Ogni vicenda si intreccia con i mali della guerra, con la perdita della propria casa, degli affetti, la separazione è descritta come un dramma soprattutto per i minori sempre alla ricerca dell’altro genitore col cuore con la mente e con le azioni. Un occhio di riguardo spetta a coloro che volontariamente ospitano i rifugiati, e in questo contesto, si conoscono le verità dell’accoglienza, sempre genuina e non in base al tornaconto, ma sempre con un velo oscuro da scoprire volta per volta. La guerra trasforma le persone nell’animo e nel fisico, e uno dei protagonisti amaramente li “colleziona” entrambi, e anche in questo caso si risolve nel meglio con l’intervento dei volontari che lo aiutano come il senso del dovere comanda. La guerra non solo trasforma la famiglia, ma fa riemergere storie passate dimenticate o messe con la forza ai margini della mente per poi rifarli emergere in un secondo momento, appunto durante il conflitto. La forza dei protagonisti è la speranza, e con questo sentimento lavorano per sopravvivere e per ritrovarsi.

 


3: La fotografa degli spiriti di Desy Icardi 

Il romanzo prende in considerazione uno dei cinque sensi: la vista. La storia è ambientata nei primi del Novecento, e prende forma seguendo due tronconi separati, alternandosi e incrociandosi. Le due storie non sono slegate ma maturano in parallelo, da una parte c’è il fotografo Bardella sempre a caccia di fanciulle da maritare per procura con uomini ricchi residenti in Argentina, ma Piemontesi per nascita, dall’altra parte c’è l’avvocato Ferro il quale esercita questa professione non per vocazione ma perché proviene da una famiglia di avvocati. In entrambi i casi, la vista è il personaggio immateriale. Le ambientazioni sono molto diverse, ad esempio uno si sviluppa in una nave nel quale viaggiano alcune donne per raggiungere in Argentina l’uomo che hanno sposato per procura, e tra tutte le ragazze spicca Pia, e non è una sempliciotta con la vista annebbiata. Pia si rende conto che ha buone possibilità come fotografa, affianca Bardella durante la navigazione, e si accorge di avere una particolarità in più rispetto al suo capo: quando guarda dall’obiettivo e quando scatta la foto vede l’anima delle persone, vede se sono felici, se hanno problemi, se sono malinconici, inquieti, e tutto ciò che non si vede a occhio nudo. Mentre aiuta Bardella con le foto e conosce le altre ragazze, Pia percepisce l’inganno, capisce che gli uomini che hanno sposato non sono ricchi, per cui non volendo passare la vita a fianco di uno sconosciuto, tenta la fuga, ma non sarà semplice. Mentre scrutiamo i dilemmi della fotografa provetta, si affianca la storia parallela dell’avvocato Ferro, della cugina Eloisa e dell’amico Raimondo; Eloisa aspira alla carriera di avvocato, ma ha le mani legate perché in quel periodo alle donne non era concesso esercitare questa professione liberamente, ma accasarsi con un vantaggioso matrimonio; Raimondo è un giornalista  con in mano uno scoop che lo aiuterà a far carriera, perché sa che in una casa di una nota borghese si fanno delle sedute spiritiche, e vuole smascherarli; l’avvocato Ferro sta nel mezzo tra la cugina e l’amico, aiuta sia Eloisa che l’amico giornalista. Nel momento in cui i due tronconi maturano al punto giusto, si intrecciano, si fondono in un'unica storia. Ma il finale non si può svelare. 

 


4: Madre d’ossa di Ilaria Tuti 

Un giallo che ci trasporta in Friuli, in terre circondate da un misterioso passato, con riti pagani, nel quale emerge il simbolo della maternità. In questo nuovo capitolo, Teresa Battaglia è accerchiata da un serissimo problema che la coinvolge penalmente, perché Massimo Marini la trova abbracciata a un cadavere imbrattata di sangue e non ricorda nulla. Le ipotesi sono aperte su più livelli, come il suicidio, ma la presenza di Teresa Battaglia accanto al cadavere complica tutto. I dettagli del luogo sono una prima prova di ciò che è accaduto, e come sempre si cerca di sbrogliare un caso insolito legato da un passato pieno di insidie. La risoluzione del dilemma è complessa, e su questo punto spunta l’aiuto dell’archeologa Elena per la presenza di sepolture provenienti dal passato con corpi mummificati. Le indagini portano a un filone inizialmente inspiegabile, nel quale c’è la presenza della Madre d’ossa, e i personaggi scopriranno il segreto che ruota attorno a questa figura. La storia è ricca di colpi di scena, e le indagini vanno di pari passo con la malattia della protagonista, perché la memoria di Teresa Battaglia si sta spegnendo sempre di più; la situazione sta precipitando. L’Alzheimer sta peggiorando, e a causa del peggioramento della malattia, la lucidità di Battaglia si riduce sempre di più, per cui il nemico delle indagini sono il tempo che non c’è. Ma nulla è perduto; il caso si risolve come la scrittrice Ilaria Tuti ci ha sempre insegnato.

 


5: La collana di cristallo di Cristina Caboni 

La storia prende forma con salti temporali tra il passato e il presente, tra gli USA e l’Italia, e nel mezzo c’è l’arte e la passione dell’artigianato preservando segreti da tramandare.  Il vetro soffiato di Murano accorcia le distanze tra gli USA e l’Italia, per cui l’arte e la passione per l’artigianato di alta qualità è il personaggio immateriale di tutta la storia, e la perfezione e l’incanto sono al primo posto. I protagonisti sono vari e i più importanti sono due donne, esattamente due vetraie. Juliet è una ragazza americana con la voglia di imparare i segreti dell’arte del vetro, e per arrivare alla perfezione, si iscrive in una prestigiosa scuola, ma non una qualsiasi, ma la numero uno del settore, la rinomata accademia del vetro di Murano; la selezione per entrare nella scuola è severa, eppure riesce a ottenere il tanto ambizioso posto. L’altra artigiana è Marina, una vetraia appartenente al mondo degli anni quaranta, un periodo nel quale alle donne non era consentito lavorare col vetro come lo intendiamo ai nostri giorni, e la sua non è una semplice passione o un lavoro, ma un’arte con la A maiuscola, perché le sue mani sono in grado di creare oggetti di vetro incantevoli. Il legame tra Juliet e Marina è una collana contenete uno stemma inciso anche a Murano, come il palazzo dove si trova la fornace per lavorare il vetro, e se indichiamo anche un diario scritto di pugno da una misteriosa artigiana vetraria con tutti i segreti per ottenere oggetti perfetti, il passo per incontrarsi è brevissimo. Tra le due artigiane si sviluppa una storia particolare, e fanno da padrona di casa le opere d’arte di vetro di ottima fattura, quelle che non tramontano mai. Quando si lavora il vetro non c'è spazio per i sogni, ma di determinazione, si deve studiare per raffinare le proprie capacità e per raggiunge la perfezione, e attraverso gli occhi degli artigiani e delle loro Voci, noi lettori riusciamo a captare i segreti di quest’arte antica. Attraverso l’arte della vetreria scopriamo i tanti perché della misteriosa collana, dei modi di agire di alcuni personaggi della scuola di Murano, l’identità di chi scrisse il diario pieno di tanti segreti utili per realizzare oggetti fatti col vetro, e conosciamo la storia della famiglia di Juliet e di Marina, o meglio cosa unisce le artigiane appartenenti una al presente e l’altra al passato.

 


6: La ragazza dell’Orient Express di Lindsay Jayne Ashford 

Le Voci del libro riguardano una storia tra tre donne che si sono incontrate casualmente in un treno, e subito tra di loro si instaura un rapporto di amicizia e di stima. Agatha Christie è il personaggio principale del romanzo, e la storia intreccia verità e avventure frutto della fantasia dell’autore. Assieme alla scrittrice numero uno di sempre, ci sono altre due donne, Nancy e Katerine, e tutte hanno una storia da raccontare e da svelare (o nascondere), e il loro incontro casuale sarà il primo passo per far dimenticare a Agatha Christie, almeno per un po', i suoi problemi privati. Il romanzo fonde realtà con la fantasia, perché Lindsay Jayne Ashford immagina una storia non reale da incollare in un particolare e cupo momento della vita privata della giallista. La scrittrice sfrutta un misterioso caso di cronaca, quando Agatha Christie scomparve misteriosamente per un po’ di tempo, e al ritorno rivelò che aveva sofferto di amnesia. Questo caso è sempre stato coperto da infiniti retroscena, e la scrittrice Lindsay Jayne Ashford ci mette del suo per arricchire la trama. Si elabora con la fantasia un viaggio, e tra i passeggeri dell’Orient express c’è la famosa Agata Christie desiderosa di raggiungere prima Istanbul e poi Bagdad. Si immagina la giallista allontanarsi dal suo mondo sotto falso nome, e prendere il famoso treno per fuggire dallo sconforto e dalla tristezza determinati dalla fine del suo matrimonio. Questo viaggio sull’Orient Express con la passeggera Agata Christie è esistito realmente, con un particolare, Jayne Ashford ha colmato alcuni vuoti inserendo dei particolari inventati di sana e pianta, arricchendo l’avventura dell’allontanamento della giallista più famosa al mondo. Il viaggio sarà un modo per apprendere che Agatha Cristie non è l’unica persona capace di nascondere un pezzo della sua vita, perché anche le altre passeggere hanno qualcosa da occultare. In tutto il tragitto e durante la permanenza a Baghdad, veniamo a conoscenza di una serie di particolari sulle tre donne, e tutte hanno un qualcosa di misterioso e di avventuroso da scoprire, come i personaggi dei libri gialli.



7: In prima linea di Marie Colvin 

Marie Colvin è stata una giornalista di guerra, sarà sempre ricordata per il suo coraggio e per non aver taciuto su quanto vide nei territori martoriali dalla guerra. Il suo non fu soltanto il classico lavoro di una reporter di guerra, la Colvin riuscì a penetrare in luoghi dimenticati dal resto del mondo, e riuscì a informare i suoi lettori e a far entrare nelle case l’orrore dei conflitti. È diventata un punto di riferimento dell’intero settore, e per conoscere i suoi articoli sono stati tutti pubblicati in un unico libro di circa 800 pagine. Il libro è un susseguirsi di reportage drammatici pubblicati dalla giornalista di guerra durante la sua carriera. I Paesi oggetto dei suoi articoli sono moti: Iraq, Afghanistan, Siria, Sierra Leone, Etiopia, Cecenia, Kosovo, Timor Est, Medio Oriente, Libia, Zimbabwe, Guantanamo, Sri Lanka, Egitto. Il libro si può considerare come una preziosa testimonianza da leggere assolutamente. Marie Colvin non si tirò mai indietro, scrisse gli articoli in ogni circostanza, anche se scomodi,  li pubblicò e fece conoscere a tutto il mondo il dramma dei civili; nessuno la fermò, neanche quando dopo un incidente perse un occhio. La giornalista è stata una donna coraggiosa, e questo libro è una dimostrazione. Il libro “In prima linea. Tutti gli articoli e i reportage” è un’occasione unica del giornalismo mondiale da non farsi sfuggire. Il libro si dovrebbe avere a portata di mano da leggere per capire il presente, e per non dimenticare. Per conoscere meglio il suo lavoro, oltre al libro, consiglio di vedere il film sulla sua vita dal titolo "A private war", clicca QUI



8: Il pane perduto di Edith Bruck 

È un libro drammatico da leggere e da consigliare per aver riportato fatti reali accaduti prima, durante e dopo il Secondo conflitto mondiale. È un libro per riflettere, per non dimenticare, per non scordare ciò che accadde durante la guerra. È la reale storia di Edith Bruck, una donna che riuscì a sopravvivere all’olocausto, e grazie alla sua testimonianza, noi possiamo tramandare ciò che vide, e ciò che non deve più accadere. Edith Bruck racconta che cosa accade a lei e alla sua famiglia con la promulgazione delle leggi razziali, e riferisce un susseguirsi di dolorosi ricordi, come le fughe in giro per l’Europa, fino ad approdare in Italia. Il libro non espone soltanto ciò che accadde all’interno dei lager, racconta il dopo, come affrontò il viaggio di ritorno, un difficile viaggio super interminabile di una donna che perse tutto. Il testo, anche se contiene poche pagine, è molto intenso, e carico di meditazioni, si leggono i suoi dubbi, e le speranze per le generazioni future. Il libro l’ho trovato commovente e doloroso, e si riscontrano una serie di riflessioni sulla guerra, sulla rinascita e sulla voglia di ricominciare partendo da zero. 



Ricordo le precedenti altre Voci con gli stessi autori:

Ilaria Tuti: Come vento cucito alla terra, Figlia della cenere, Fiori sopra l’inferno;

Desy Icardi: L’annusatrice di libri, La biblioteca dei sussurri, La ragazza non la macchina da scrivere;

Cristina Caboni: Il profumo sa chi sei, Il sentiero dei profumi, La custode del miele e delle api, Il giardino dei fiori segreti, La casa degli specchi, La rilegatrice di storie perdute, La ragazza dei colori, La stanza della tessitrice, La via del miele.


2 commenti:

  1. Ciao Innassia, hai ragione quando scrivi che leggere è sempre un piacere e la scelta dei libri non può essere condizionata dal calendario. Ho letto già alcuni libri che hai citato e il tuo post è molto interessante. Un caro saluto :)

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    Risposte
    1. Ciao. Non credo che sia necessario aspettare il periodo estivo per alleggerire la mente. L'anno è lungo e pieno di sorprese. Possiamo svagare la mente in qualsiasi periodo dell'anno.
      Buon fine settimana.

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