Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

giovedì 28 maggio 2020

Mogli e Figlie di Elizabeth Gaskell


Elizabeth Gaskell è una scrittrice dell’ottocento vittoriana e in Italia è semisconosciuta, e grazie alla miniserie della BBC “Nord e Sud", negli ultimi anni stanno spuntando le ristampe e le traduzioni in lingua italiana.
In questi giorni, forse spinta dalla curiosità, ho terminato la lettura dell’ultimo romanzo della scrittrice, “Mogli e Figlie”, e un’altra volta mi sono immischiata in faccende di un tempo passato e tramontato, l’ottocento inglese, e anche se contiamo più o meno 700 pagine il romanzo si legge in poco tempo.  

mercoledì 20 maggio 2020

Pistizone o Fregola fatta in casa


Passo dopo passo, finalmente dopo vari tentennamenti sono riuscita a realizzare con le mie mani uno degli ingredienti base per cucinare svariati piatti tipici della cucina isolana; quell’elemento che ti permette di preparare dei piatti prelibati, quelli che quando vai al ristorante li eviti per l’eccessivo prezzo. Sto parlando di quelle minuscole palline di varie grandezze con cui possiamo cucinare diverse pietanze a base di pesce, frutti di mare, arselle, oppure da preparare con la carne, o con le verdure, oppure per un piatto col sugo, o un brodino, o il classico minestrone, oppure semplicemente da utilizzare in sostituzione del riso. Con tanta pazienza, finalmente sono riuscita a decifrare i passaggi necessari per ottenere “su pistizone”, conosciuto anche col nome di "fregola", e anche se devo raffinare la tecnica, posso dire di aver esaudito un sogno.

sabato 16 maggio 2020

Mia cugina Rachele di Daphne Du Maurier


Una volta gli assassini venivano impiccati a Four Turnings. Ora non più. Ora un assassino paga il filo del suo delitto a Bodmin, dopo aver subito il suo bravo processo alle Assise. Vale a dire che, se la legge lo dichiara colpevole, è la sua coscienza per primo a ucciderlo. Meglio così. È come un’operazione chirurgica. È il corpo, benché venga sepolto nella fossa comune, ha un funerale, modesto. Quando ero ragazzino le cose andavano diversamente. Ricordo di aver visto un impiccato all’incrocio delle quattro strade. Aveva tutto il corpo spalmato di catrame perché si conservasse. Rimase appeso così per cinque settimane, e alla quarta lo vidi. Penzolava dalla forca tra terra e cielo o, per usare un’espressione di mio cugino Ambrose, tra il Paradiso e Inferno. Mio cugino lo punzecchiò col bastone. Mi pare ancora di vederlo oscillare, come uno spaventapasseri appeso a un palo. La pioggia aveva fatto marcire i suoi calzoni e sfilacciature di stoffa gli pendevano dalle gambe, gonfie come fossero di carta inzuppata

domenica 26 aprile 2020

Clip '81

Standing on the edge of a quay no lights flashing on the water for me
Fog in my mind darkens my eyes silently streaming for a distant sound
Ripple river yellows rising for a breath of breeding and drowns
Stillness overcomes me in the night listen to the rising water moan
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat
Shadows all through me shudder away echo me echo me, echo me
Am I alone or is the river alive cause it echos me, echos me, echos me
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat
I’m waiting, waiting for the night boat woo I’m waiting
Waiting for the night boat

venerdì 24 aprile 2020

La macchia umana di Philip Roth

Fu nell’estate del 1998 che il mio vicino Coleman Silk (che prima di andare in pensione, due anni addietro, era stato per una ventina di anni professore di lettere classiche al vicino Athena College, dove per altri sedici aveva fatto il preside di facoltà), mi confidò che all’età di settantun anni aveva una relazione con una donna delle pulizia trentaquattrenne che lavorava al college. Due volte la settimana questa donna puliva anche l’ufficio postale, una piccola baracca rivestita di scandole grigie che pareva aver protetto una famiglia di braccianti dai venti della Dust Bowl negli anni trenta e che, piantata solinga e derelitta a metà strada tra la pompa di benzina e l’emporio, fa sventolare la bandiera americana all’incrocio delle due strade che caratterizzano il centro commerciale di questa cittadina di montagna

La ragazza del Lion d’Or

Negli anni trenta i giornali francesi fornivano al pubblico una miscela di dicerie, voci tendenziose e inesattezze; di solito ce n’erano in abbondanza per tutti i gusti. In una serena giornata di novembre, un quotidiano nazionale in vendita per le vie di Parigi pubblicò in prima pagina tre articoli. Il primo riportava le ultime novità sulle indagini relative alla morte di un ministro di gabinetto, Roger Salengro, ritrovato cadavere dalla cameriera nel suo appartamento di Lilla. Il secondo riguardava alcuni strascichi dell’affare Stavisky, un caso di corruzione negli ambienti dell’alta finanza in cui soltanto la fine sospetta del protagonista, due anni prima, aveva impedito che restasse coinvolto un numero ancora più nutrito di personaggi influenti. Il terzo articolo occupava non più di un paragrafo in fondo alla pagina

Amigurumi Crochert e una Tazza di Tè

I blog interamente dedicati all’uncinetto hanno la capacità di mettere in relazione gli appassionati del settore, lavoratori esperti e principianti, con i curiosi, o con chi affaccia per la prima volte in questo mondo allegro e simpatico, e sono tutti degli spazi utili per confrontarci, condividere e creare con le nostre mani oggetti di alta qualità.
La mia passione per l’uncinetto sbocciò in modo spontaneo e naturale quando ero piccola, precisamente in quei momenti spensierati, tipici dei bambini, quando osservavo le persone che lavoravano l’uncinetto per creare pezzi unici da utilizzare in tutte le occasioni quotidiane, o per rallegrare le serate in occasione di feste o compleanni.

martedì 14 aprile 2020

Pesche Cagliaritane

 
La maggior parte delle pasticcerie sarde hanno un punto in comune: sono fornite di soffici dolcetti immersi nell’alchermes, rotolati nello zucchero e farcite con la crema pasticcera. I dolcetti golosoni sono le pesche cagliaritane, e hanno una particolarità che le distingue da tutti gli altri, perché sono formate da due palline incollate tra di loro con la crema pasticcera. Gli ingredienti sono tutti genuini e per ottenere la giusta consistenza è necessario lasciarle lievitare per molte ore. Gli ingredienti si lavorano tutti insieme e l’impasto si deve lievitare tre volte: all’inizio si lascia lievitare fino a quando raddoppia; dopo la prima lievitazione si lavora l’impasto per pochi minuti, e senza aggiungere altri ingredienti si deve lievitare per una seconda volta fino a quando raddoppia; dopo la seconda lievitazione si preparano tante palline di circa 30 grammi, si appoggiano in una teglia foderata con la carta da forno distanziandole tra di loro, si coprono con un canovaccio e si lascia lievitare fino al raddoppio. Terminata la terza lievitazione, si cuociono in forno a 180° per circa 15 minuti fino a quando sono dorate. Sforniamo, e quando le palline saranno fredde si devono bagnare nell’alchermes fino a quando diventeranno rosse da cima a fondo, poi si rotolano nello zucchero ad esclusione del fondo. Prendiamo le palline, ricopriamo il fondo con la crema pasticcera, poi le uniamo due a due. Le pesche cagliaritane si servono per tutte le occasione e a tutte le ore della giornata. Buon appetito.

A United Kingdom. L’amore che ha cambiato la storia

Io e mio zio siamo ora in pace. Il mio esilio è finito. Io vedo un nuovo futuro per questa nazione. Noi siamo un popolo di tradizioni, ed è giusto così. Però, serve un cambiamento nel Bechuanaland, che ci piaccia o no. E a chi ha i poteri coloniali, questa cosa piaccia o no. È un tempo per noi di un passo in avanti, di abbandonare la successione reale e costruire un democratico Bechuanaland, di creare una nuova nazione non governata da reali locali o dal Regno Unito, ma un paese che sia guidato da persone che voi scegliete. Nessun uomo è libero se non è padrone di se stesso. Fratelli e sorelle care, è tempo di democrazia, è tempo di indipendenza, è tempo di essere padroni del nostro destino. Un nuovo Bechuanaland, una nuova Africa. È tempo

domenica 5 aprile 2020

Folletto Gnomo Amigurumi

Un amigurumi simpatico per un regalo sia per i bimbi che per gli adulti.
Un folletto (o gnomo) fatto a mano con l’uncinetto, di altezza media, non troppo grande o troppo piccolo, ed elegante con un cappello a punta.
Lo schema si trova su youtube, e per personalizzarlo ho apportato alcune piccole modifiche; ad esempio per ottenere il corpo più grande, e in armonia con il viso e il cappuccio, ho aggiunto qualche punto alla base e alcuni giri in più, e per stare in piedi, senza troppi capricci, ho inserito il tappo di un deodorante.
I capelli dello schema originale non mi sono piaciuti, così, giocando con le catenelle e lavorando diversi punti nello stesso punto base, ho voluto ottenere un effetto mosso e ondulato delle ciocche.
Questa volta non ho ricamato gli occhi, ma gli ho realizzati con l’uncinetto giocando coi colori nero, verde e bianco, e ho lavorato tante mb in tondo fino a ottenere l’altezza e la profondità giusta adattandolo alla forma del viso.