Oggi trascrivo la ricetta di un dolce tipico sardo per la Santa Pasqua, sas pardulas. In questa giornata, in ogni banchetto, non possono mancare, hanno una forma particolare che li differenzia dagli altri dolcetti. Al loro interno contengono ingredienti genuini, e in prima fila c’è la ricotta e/o il formaggio fresco, per cui non sono adatti per le persone intolleranti al lattosio, inoltre per la presenza della farina/semola non sono adatti per chi è allergico al glutine. La ricetta è presente in tutti i ricettari dei dolci sardi, e nel periodo pasquale, tutti i negozi, pasticcerie e case private profumano di questa specialità. Ogni zona ha una propria ricetta tramandata dalle nonne, ma tutte si assomigliano per aspetto e gusto; in pratica varia l’organizzazione del lavoro e la sostanza è la stessa. Preparare sas pardulas può essere problematica per chi è alle prime armi, in seguito, con la pratica, si snella il procedimento con pochi gesti. Come tutte le ricette hanno una loro complessità non definibile anticipatamente, perché spesso non si può calcolare a tavolino, ci sono diverse variabili che si presentano all’improvviso, come la reazione di tutti gli ingredienti con la temperatura ambiente o i capricci del forno.
Ingredienti per la sfoglia:
500 g di semola fine
60 g di strutto
acqua q.b.
Ingredienti per il ripieno:
1 kg di ricotta di pecora
circa 180/200 g di farina
200 g di zucchero
zafferano
4 rossi d’uovo
scorza grattugiata 1 limone
scorza grattugiata 1 arancio
Per abbellire:
glassa reale
oppure zucchero a velo
Mettiamo la ricotta in un
colapasta, con un piatto sotto per contenere il liquido e sopra per appoggiare
un peso per accelerare il tempo di riposo, e lo lasciamo sgocciolare. Nel frattempo, mentre la
ricotta perde il siero, si preparare la sfoglia. Amalgamiamo tutti gli
ingredienti, la semola, lo strutto e l’acqua, e lo lavoriamo fino a ottenere un
composto omogeneo, compatto, non molle e non troppo duro, e lo lasciamo
riposare. Quando la ricotta ha perso il siero, iniziamo a preparare il ripieno.
Passiamo la ricotta nello schiacciapatate, lo versiamo in un recipiente, e
iniziamo a lavorarlo con gli altri ingredienti, e per non formare
dell’acquetta, durante tutta la fase, non si deve strizzare, stringerlo con le dita/le
mani. Aggiungiamo tutti gli ingredienti previsti per il ripieno: lo zafferano
in polvere, le scorze grattugiate del limone e dell’arancia, lo zucchero, il
rosso d’uovo, e iniziamo a versare la farina. La quantità della farina varia in
base alla durezza della ricotta, più è acquosa e più richiede altra farina.
Girare l’impasto del ripieno con un cucchiaio dai lati verso il centro,
quest’operazione dovrebbe eliminare la possibilità di formare l’acquetta.
Ungiamo le mani con l’olio, e ricaviamo tante palline della grandezza di una pallina da ping-pong; in alcuni casi, è preferibile ripassare le palline
in modo da ottenerle perfette senza i pori in superficie. Riprendiamo la pasta
ottenuta con la semola, lo strutto e l’acqua e otteniamo una sfoglia sottile,
per poi ricavare tanti dischetti del diametro di circa 10 cm. Al centro di ogni
dischetto, appoggiamo una pallina. Con due dita prendiamo un lembo della pasta
e lo solleviamo verso l’alto, diamo un pizzico per stringerlo e saldarlo, e
ripetiamo quest’operazione sei o otto volte. Con i pizzicotti della pasta
otteniamo un piccolo cestello con dei “becchi”, e all’interno c’è il ripieno
che sborda leggermente. Appoggiamo le pardulas in una teglia foderata con la carta da
forno. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30/40 min. Appena sono dorate,
si sfornano per poi riporle in un piatto. Prima di servirle, si prepara la
classica cappa, o si spolverizza con lo zucchero a velo, oppure si lasciano al
“naturale” color dorato.
Nessun commento:
Posta un commento
Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.