Il film si basa su un fatto storico avvenuto nel 1979, le persone più grandicelle ricorderanno quei drammatici momenti, mentre i più giovani dovranno recuperare un bel po’ di materiale per documentarsi; nel frattempo, entrambi i gruppi possono guardare il film Argo, i primi per ripassare ciò che accadde e i secondi per avere un resoconto ristretto in una manciata di minuti. Riassumendo il film in poche righe, si può abbozzare che siamo a Teheran nel ben mezzo della rivoluzione iraniana, quando una folla di studenti irrompe nell’ambasciata americana prendendo in ostaggio ben 52 persone del corpo diplomatico. Nel totale caos, riescono a fuggire solo sei dipendenti esperti in varie discipline.
I sei fuggitivi attraversano le vie
della città e riescono a raggiungere la casa dell’ambasciatore canadese, il
quale li ospita fino a farli scappare dallo Stato iraniano. Nel frattempo, c’è
una stretta collaborazione segreta tra le autorità americane e canadesi per
organizzare la fuga dal territorio iraniano degli unici che sono riusciti ad
allontanarsi dall’ambasciata, un’impresa pericolosissima e non semplice da
attivare. L’operazione da organizzare in poco tempo è messa in mano a un agente
della CIA, noto per essere stato capace di risolvere questioni impossibili.
L’agente si chiama Tony Mendez, ha un fiuto ben sviluppato, e bocciando sul nascere un piano che prevedeva di farli scappare con delle biciclette attraversando un immenso territorio, con enorme difficoltà riesce a far passare il suo programma.
Tony Mendez è appassionato di cinema, e come da prassi un giorno chiama il figlioletto e chiacchierando capisce che sta guardando un film di fantascienza, così su due piedi, prendendo spunto dalla pellicola Anno 2670-Ultimo atto, architetta una bella pensata, e con ostinazione riesce a farlo approvare dai suoi superiori. Il piano di Tony Mendez prevede un particolare e rischioso piano di fuga, perché sotto copertura inscena la realizzazione di un film di fantascienza da girare sul territorio iraniano; simula una vera troupe cinematografica con tanto di produttore, sceneggiatore e attori. I sei nascosti nell’ambasciata hanno un ruolo ben preciso nella realizzazione del finto kolossal, e per essere ancora più credibili, la produzione batterà bandiera canadese e non americana.
Il piano prevede di prelevare i fuggitivi con delle false identità, e per essere credibile al cento per cento, Mendes si avvale della collaborazione di veri professionisti del mondo del cinema, i quali preparano la sceneggiatura, la locandina e i disegni di scena.
Mentre Mendez organizza il piano,
raggiunge l’Iran e addestrare le persone da salvare, i rivoluzionari lavorano a pieno regime per ricostruire l’identità di tutte le persone che lavoravano all’interno dell’ambasciata
americana, e per agevolare il tutto si avvalgono non solo dei documenti ma
anche delle foto. I documenti che hanno in mano sono stati macinati dalle persone che lavoravano
nell’ambasciata prima di catturarli, quindi i rivoluzionari li devono assembleare come dei puzzle e piano piano stano
riuscendo a ricostruire l’identità di tutte le persone presenti il giorno dell’assalto;
questo è un brutto segnale perché Mendez non ha tempo per applicare il suo
piano. I sei fuggitivi sono in pericolo, perché i rivoluzionari stanno per
ricostruire la loro identità e stanno per scoprire che sono scappati
dall’ambasciata.
Per mettere in atto il rischioso
piano in territorio iraniano, in pochissimo
tempo i fuggitivi imparano a memoria la loro nuova identità con falsi nomi e
storia familiare, compreso la storia canadese perché i loro falsi documenti hanno il timbro canadese.
Arriva il giorno fatidico della
partenza, ma il Governo annulla l’autorizzazione a procedere, e Mendez con
tenacia disobbedisce, va avanti con il suo lavoro, costringe il suo superiore a
non mollare e a ottenere i biglietti dell’aereo. All’aeroporto si presentano
diverse difficoltà, inizialmente i biglietti non sono disponibili e quando
l’addetto alla biglietteria riprova per verificare se sono stati caricati, si
materializzano. Ma i problemi non finiscono qui, perché poco prima di prendere
l’aereo, la squadra di sorveglianza li bloccano, e grazie a uno dei fuggitivi
che parla il farsi e a una telefonata, finalmente riescono a partire prima che
la polizia si renda conto della portata della loro distrazione. La rocambolesca
operazione ideata da Mendes si chiude con successo, perché i sei funzionari con
un falso passaporto canadese e un falso lavoro, tornano a casa, sani e salvi.
Voci tratte dal film:
“Mark e Cora Lijek, 29 e 25, lui è un agente consolare, lei
un’assistente, sposi novelli, sono andati li solo da un paio di mesi, nessuna
competenza linguistica o conoscenza del Paese. Henry Lee Schatz, Attache
dell’Agricoltura dell’Idaho, un tipo stravagante, dicono, era lì per vendere
trattori americani agli iraniani. Joe Stafford, quasi 30 anni, intelligente e
ambizioso, parla il farsi, è riuscito a fare assumere la moglie Kathy; erano
scarsi di personale così l’ambasciata ha attinto a tutte le porte. E Bob
Anders, un agente consolare, il più anziano del gruppo e presumibilmente anche
il suo leader. Si nascondono nella residenza dell’ambasciata canadese. Fortunatamente
gli iraniani ignorano la loro fuga e non sono coscienti della fuga dei sei”
. Sei di loro sono scappati dal retro. I britannici li hanno
respinti, i kiwi li hanno respinti, i canadesi li hanno accolti. Il nome in
codice è gli “Ospiti”, non lasciano la casa dall’ambasciatore canadese da
quando è successo
. Perché non siamo intervenuti dieci settimane fa?
. Troppo pericoloso. Le guardie della rivoluzione vanno porta a
porta come Testimoni di Geova, metà di loro pensa che Khomeini sia stato troppo
indulgente con quello dell’ambasciata
. Che dice la casa bianca?
. Carter suda tanto freddo da ghiacciare le piramidi. I canadesi
sono stremati, dicono che corrono troppo rischi. La Ministra degli esteri ha
incastrato Vance a Bruxelles e gli ha detto che li vuole fuori tutti e sei.
. Chi altro sa?
. Solo le famiglie. Nel frattempo qualche genio della nostra
ambasciata teneva un album di tutti quelli che ci lavoravano
. Gesù Cristo!
Scheda del film:
Titolo: Argo
Regia: Ben Affleck
Soggetto: libro di Tony Mendez
Genere: drammatico, storico
Anno: 2012
Durata: circa 2 h e 30’
Interpreti: Ben Affleck (Tony Mendez), Bryan Cranston (Jack O’Donnell),
Clea Duvall (Cora Lijek), Christopher Denham (Mark Lijek), Rory Cochrane (Henry
Lee Schatz), Scoot McNairy (Joe
Stafford), Kerry Blishé (Katty Staffotd), Tate Donovan (Bob Anders), Alan Arkin
(Lester Siegel), John Goodman (John Chambers), Chris Messina (Malinov), Kyle
Chandler (Hamilton Jordan), Victor Garber (Ken Taylor), Titus Welliver (Jon
Bates), Bob Gunton (Cyrus Vance).
Ricordo le altre Voci con:
Ben Affleck: L’amore bugiardo
Chris Messina: Julie & Julia
Scoot McNairy: L’amore Bugiardo
N.B. le Voci tratte dal film le
ho sbobinate per il Taccuino.
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