Il romanzo uscì in libreria negli anni Ottanta, e dopo il grande successo ottenuto con una serie televisiva, recentemente è stato ristampato. La maggior parte dei capitoli racconta la storia di una bambina prodigio, Beth Harmon, nota per essere un’accumulatrice seriale di premi importanti. Il libro si basa prevalentemente su questioni tecniche di altissimo livello sul gioco degli scacchi, e la storia è raccontata con tratti lenti e momenti di alta tensione di tipo psicologico. E la protagonista, partendo dai gradini più bassi, conquista in breve tempo fama, vittorie e sconfitte.
In ogni capitolo ci sono continui riferimenti sulle regole,
sulle azioni da intraprendere, ogni torneo o esercitazione è descritto
sezionando passo dopo passo le mosse, e ogni mossa è smontata e rimontata pezzo
per pezzo, e le strategie del gioco sono descritte con i loro nomi. Se non si
conoscono le regole fondamentali del gioco degli scacchi, non si può leggere il
libro tutto d’un fiato a cuor leggero, e per seguire le mosse calcolate
e assimilate nella mente della protagonista, è necessario saper giocare; se non si conoscono gli scacchi è impensabile accelerare la lettura, al massimo si abbandona il romanzo nello scaffale.
Ogni strategia messa in opera è impossibile da prevedere e da
analizzare perché troppo complessa per i giocatori esperti, figuriamoci per una
dilettante della domenica, o una come me che avrò giocato a scacchi forse due o
tre volte nella mia vita.
Nel libro “La regina degli scacchi” di Walter Tevis, la
protagonista Beth Harmon gioca con l’intuito, e affrontando la vera competizione
nei tornei più importanti, si rende conto che per vincere non è sufficiente
essere un’abile giocatrice, perché, come in tutti i settori, per diventare la
Regina degli scacchi è necessario studiare come una vera studentessa.
Beth, su suggerimento di un collega, capisce che per vincere è
necessario osservare i campioni e imparare a memoria le
mosse elaborate dagli scacchisti più importanti a livello mondiale, così
recupera i migliori testi presenti nel mercato, ma tra tutti quelli che ha accumulato,
solo con uno riesce a nutrirsi e a perfezionare il suo intuitito: il primo
libro ricevuto in regalo dal suo primo insegnante.
Per vincere, Beth elabora una sua personale strategia, alimentata
dall’intuito e dalla sua abilità, e contemporaneamente modella la sua dote studiando
ore e ore sui libri, imparando a memoria le strategie e le mosse messe in atto nei
vari tornei dai giocatori più potenti e abili sparsi in tutto il mondo.
Nel libro conosciamo Beth bambina, la osserviamo e la vediamo crescere e diventare adulta, seguiamo tutto il suo percorso come giocatrice di scacchi, dagli esordi in uno sgabuzzino in un orfanotrofio fino ai livelli alti nei tornei mondiali. Con la sua mente e i suoi ragionamenti davanti a una scacchiera, scopriamo il significato della vera competizione a livello locale e mondiale, percepiamo le difficoltà dei giocatori in un mondo non adatto ai più piccoli.
Come accade in tutti i campi, la talentuosa giocatrice dovrà vedersela con i pregiudizi in un mondo di uomini, nel quale il
rispetto nei confronti dei principianti, e soprattutto se donna, si conta col
contagocce.
Beth, dopo aver vissuto un periodo drammatico della sua vita che la porterà in un orfanotrofio, si farà notare come un’abile giocatrice prima a scuola e poi dinanzi ai grandi maestri. La sua vita da campionessa non sarà facile, vivrà momenti euforici e allo stesso tempo piatti e monotoni, passerà i suoi giorni sempre scanditi dagli scacchi.
Il gioco degli scacchi la copre d'oro, e se in pubblico è una "Regina" non possiamo dire la stessa cosa nel privato, perché coperta di estremi positivi e negativi, emergono problemi di natura psicologico fatto di giorni passati ingoiando pillole per
dormire, momenti di sconforto bevendo alcool, oltrepassando i gradini dell’alcolismo,
mangiando pochissimo e male senza seguire una sana alimentazione, ogni azione negativa la trascina sempre più in basso.
Nel libro "La regina degli scacchi", lo scrittore Walter Tevis descrive un un mondo per pochi, quello del giocatore
prodigio, e in particolare lo stato psicologico di chi non ama perdere e di chi
è ossessionato in modo morboso dalla perfezione e dall’ambizione.
Scheda del libro:
Titolo: La regina degli scacchi
Titolo originale: The Queen’s Gambit
Autore: Walter Tevis
Traduzione: Angelica Cecchi
Casa editrice: Mondadori
Anno: 2021
Genere: romanzo
Prezzo di copertina: € 13,00
Pagine: 322
Di Tevis conoscevo il suo romanzo di fantascienza "L'Uomo che cadde sulla Terra", un romanzo così pessimista da far piangere diversi adulti. Molti conoscono il successivo film con David Bowie ma il romanzo è perfino più pessimista.
RispondiEliminaCiao @Nick. Il mondo del cinema prende spunti dai suoi libri. Un bel po' di tempo fa avevo visto il film che citi, ma non ho mai letto il libro.
EliminaE' una buona lettura.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Ciao @Gus. E' stata una lettura impegnativa, ci sono parti intere sui sistemi di altissimo livello. C'è il rischio di non finirlo mai e lasciarlo nel comodino per sempre.
EliminaNon ho mai letto il libro, però ho visto la serie tv che ho trovato molto carina, anche se non proprio un capolavoro come molti dicevano. In effetti, molte tematiche trattate sono interessanti. Non posso giudicare il libro, ma dal momento che dici che è una lettura impegnativa, soprattutto per le parti dedicate completamente ai sistemi degli scacchi, non mi viene molta voglia di leggerlo. Rischierei di abbandonarlo. Un abbraccio e buona serata.
RispondiEliminaIo al contrario, ho sentito parlare della serie tv, e mai visto. Ho letto il libro, e ogni tanto l'idea di mollare era sempre li, perché non gioco a scacchi e seguire i ragionamenti della protagonista 'non sa da fare'. Mi ha spinta a finirlo il talento dello scrittore: ottime ambientazioni con una forte dose di tensione psicologica, e la storia è ben ritmata da una serie di eventi di tipo privato.
EliminaCiao.