Only came outside to watch night fall
with the rain
I heard you making patterns rhyme like
Some new romantic looking for the tv
sound
I’ll see you’re right some other time
love
Look now look all around there’s no sign
of life
Voices another sound can you hear me now
this is planet earth
You’re looking at planet earth
Bop bop bop bop bop bop bop bop this is planet earth
My head is stuck on something precious let me know
If you’re coming down to land is there
Anybody out there trying to get through
My eyes so cloudy I can’t see you
Look now look all around there’s no sign
of life
Voices another sound can you hear me now
this is planet earth
You’re looking at planet earth
Bop bop bop bop bop bop
bop bop this is planet earth
Planet earth
Planet earth
Planet earth
Look now look all around there’s no sign
of life
Voices another sound can you hear me now
this is planet earth
You’re looking at planet earth
Bop bop bop bop bop bop
bop bop this is planet earth
Bop bop bop bop bop bop
bop bop calling planet earth
Bop bop bop bop bop bop
bop bop looking at planet earth
Bop bop bop bop bop bop
bop bop this is planet earth
Quando scrissero la frase “Some new romantic looking for” erano consapevoli del fatto che stavano spalancando le porte alla loro strabiliante carriera? Io penso che una buona dose d’ingenuità abbia velato e allontanato “la palla di cristallo”, quel marchingegno necessario per prevedere il florido futuro. La citazione che compare nel testo, come tutta la canzone, ha come effetto diretto e indiretto l’apertura di un nuovo capitolo per i cinque musicisti ancora sconosciuti, in particolare li identificò col nuovo genere musicale, appunto chiamato new romantic. Chissà se per battezzare il nuovo genere musicale presero la frase dalla canzone “Planet Earth”, le coincidenze ci sono e sono parecchie, e in questi casi la fantasia lavora a tutto tondo tra una Voce e l’altra senza verificare la fonte; ma questa è una Voce fantasiosa. Una Voce è reale e inconfutabile: la canzone "Planet Earth" divenne un punto di riferimento, la più rappresentativa e il punto di contatto del genere new romantic.
Qualcuno si chiederà perché oggi si festeggia la pubblicazione
di “Planet Earth” dei Duran Duran, una canzone che compie
quarant’anni. L’interrogativo e più che lecito e alcune risposte le registro
nel Taccuino.
La canzone “Planet Earth”
è il primissimo singolo pubblicato dal gruppo di Birmingham, ed è stato
inserito nel primissimo album che porta il loro nome, un nomignolo preso in
prestito da un personaggio tratto da un fumetto e dal film Barbarella
interpretato da Jane Fonda, l’astronauta detective che deve trovare lo
scienziato Durand-Durand. Inoltre, il motivo centrale che ruota attorno al
compleanno riguarda la data della pubblicazione del pezzo, perché si può
adottare come un punto di riferimento. Il 2 febbraio del 1981 è una data
simbolica per identificare l’inizio della carriera dei DD, per calcolare e
individuare agevolmente la via che portò alla nascita della duranmania, per
alcuni paragonabile all’era dei Beatles.
La canzone “Planet Earth”
in breve tempo conquistò i primi posti della classifica dei singoli più venduti
in patria fino al continente australiano, ma con un tiepido successo nel mercato
americano. I Duran Duran, per potenziare la visibilità del loro lavoro, registrarono
anche una versione più lunga rispetto a ciò che comparve nell’album di debutto,
e arrangiando e sviluppando soprattutto la parte centrale lo allungarono per
più di due minuti con un effetto decisamente più invitante rispetto all’originale.
Il pezzo più lungo, rielaborato e scandito dal suono emesso dal basso e dalla
batteria, lo riservarono ai locali notturni, in sostanza adattarono “Planet Earth” per i club dove si ballava,
e questo fu un intuito talmente geniale da permettere al gruppo di conquistare la
popolarità con il minimo sforzo.
La canzone “Planet Earth”
si accoglie festosamente perché ottenne il massimo risultato sviluppando nuove sperimentazioni
in voga in quel periodo per raggiungere un pubblico più ampio, vale a dire armonizzare
le note musicali con le immagini per la tv, o meglio girare dei cortometraggi per
promuovere i pezzi musicali. In breve tempo i videoclip diventarono un surplus
per il mercato della musica accorciando le distanze tra gli artisti e il
pubblico da conquistare, e i Duran Duran sono i maggiori fruitori ed esperti in
questo campo.
Oggi si festeggia “Planet Earth” perché aggiunse un altro tassello all’industria discografica, perché
a cavallo tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta stavano
nascendo i videoclip come li conosciamo oggi, già ben collaudati da altri
artisti, e la canzone iniziò il percorso dei DD
Il video è leggendario in tutti i sensi e sono state spese diverse
Voci, ad es si può citare il mormorio che circondò il basso di John, perché
talmente scenografico (o costoso per un’artista sconosciuto) da meditare se sia
stato adottato per la registrazione in studio dell’album; una Voce volata via
in un soffio con la smentita del bassista
perché lo affittò solo per il giorno delle riprese. Un’altra Voce che accompagna
il video riguarda l’abbigliamento scelto (o meticolosamente calcolato) per girare
le scene: il gruppo comparve con le camicie bianche con i volant stile settecentesco,
pantaloni in pelle o a palloncino, fascia ai pantaloni, cravatte stranissime, tinture e capigliature di ogni genere, in poche parole comparvero con uno stile decisamente improponibile nella
vita reale di tutti i giorni; teoricamente stava germogliando un nuovo look.
La musicalità della canzone è un’altra Voce da prendere in considerazione, e su questo punto recentemente il bassista John Taylor ha diffuso in rete una piccola lezione, guarda il video:
Un’altra Voce da trascrivere nel Taccuino riguarda l’album di
debutto del gruppo inglese. Nel 1980 registrarono “Duran Duran” nel mezzo di una serie di coincidenze più che
positive, e puntualmente quando stavano fermentando i venti giusti per nuovi
sound musicali, quelli del dopo punk. Il caso volle che nello stesso momento,
mentre il gruppo stava lavorando ai pezzi da inserire nel primo disco, nello
stesso studio dello stesso palazzo i Japan stavano registrando la loro pietra
miliare, Gentlement take polaroids,
un LP inserito tra i più importanti della storia della musica. Chissà se questa
coincidenza influenzò il tastierista Nick Rhodes, perché adottò lo stesso stile
del cantante David Sylvian dei Japan, tanto da essere perfettamente identici, e
addirittura qualcuno pensò in un vero scippo di immagine; sono tutti
pettegolezzi che ruotarono attorno al tastierista per parecchio tempo. Ma oggi
non è tempo di chiacchiere, oggi si festeggia il compleanno di “Planet Earth”, e per l’occasione, per il
quarant’esimo anno dall’uscita della canzone, registro nel Taccuino le Voci
della canzone, il testo e la scheda.
Registro nel Taccuino il video originale di “Planet Earth” dei DD:
...Planet Earth night version...
... in concerto ....
Scheda della canzone:
Titolo: Planet Earth
Gruppo: Duran Duran
Album: Duran Duran
Lato B 45 giri: Late Bar
Genere: new wave, new romantic
Anno: 2 febbraio 1981
Durata: circa 4:00
Ricordo gli altri post sui DD:
Il libro autobiografico di John Taylor
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