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martedì 23 febbraio 2021

Un album geniale del 1980

Now there’s a girl about town

I’d like to know

I’d like to slip away with you

And if you said you love me

How could I mind?

Is there another side to everything you do?

Take in the country air

You’ll never win

Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

Breathe life into me

Spin me around

And I’ll just sit and wonder why?

It’s just a foreign town with a foreign mind

Why is everything so cut and dry?

The taste of country air

You’ll never know

Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

Take in the country air

You’ll never win
Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

Gentlemen take polaroids

They fall in love, they fall in love

  


L’anno scorso ha compiuto quarant’anni “Gentlemen take polaroids” dei Japan, un album annoverato tra i più innovativi del gruppo inglese, un lavoro colmo di sonorità originali e non di tipo commerciale, capace di diventare la pietra miliare dell’intera carriera, oltre ad essere una musa per altri artisti. Le tracce hanno un timbro diverso rispetto ai precedenti lavori, spicca il timbro non convenzionale del basso come l’evoluzione della batteria, guidati e amalgamati dalla Voce del cantante e della chitarra. Il lavoro fu talmente perfetto da far entrare in crisi l’ex casa discografica, infatti ignari della potenza musicale dei nuovi progetti dei Japan, prima si sbarazzò del gruppo non rinnovando il contratto per poi pentirsi amaramente dopo aver ascoltato “Gentlemen take polaroids” ormai perso e pubblicato da un’altra casa, e per recuperare, o meglio per approfittare del momento prezioso, cercò in fretta e in furia di ristampare i precedenti album. “Gentlemen take polaroids” conquistò la critica e chi snobbò la potenza musicale dei Japan, riuscì ad aprire le porte del successo internazionale poi consolidato da “Tin Drum” (a mio parere uno degli album più belli di sempre). Personalmente considero “Gentlemen take polaroids” l’album che mi ha fatto conoscere il gruppo quando ormai si stavano sciogliendo, e mi piacerebbe trascrivere nel Taccuino la fatica per averlo tra le mie mani in un tempo passato da includere nell’era dell’età della pietra quando non esisteva internet, e quindi quando non esistevano le comodità che ci offre la rete. L’anno scorso, presa da mille preoccupazioni dettate dalla pandemia, non avevo registrato nel Taccuino il giorno del compleanno di “Gentlemen take polaroids”, e poiché oggi è anche il compleanno del cantante, cercherò di recuperare e faccio gli auguri ad entrambi.

Auguri (anche se in ritardo) a “Gentlemen take polaroids”, e a uno dei mie artisti preferiti di sempre David Sylvian. 

Oggi trascrivo nel blog la scheda dell’album “Gentlemen take polarois” e il testo dell’omonima canzone che compare come prima traccia nell’album.

 

Scheda dell’album:

Titolo: Gentlemen take in polaroid

Gruppo: Japan

Genere: post punk

Anno: 1980

Durata: 46:32

Tracce: Gentlemen take polaroid, Swing, Burning bridges, My new career, Methods of dance, Ain’t that peculiar, Nightporter, Taking islands in Africa.

 

Nel Taccuino ci sono altri post dei Japan e di David Sylvian, clicca QUI 


3 commenti:

  1. io invece sono stato folgorato da Oil on de canvas e dai primi due da solista di Sylvian!!!

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    1. Ciao @Luigi. 'The brilliant trees' è un capolavoro e ogni suo album ha un suo singolare timbro. Dei Japan a mio parere il migliore è Tin Drum ....eccezionale il bassista Mick Karn ....

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    2. anche secondo me il primo è un capolavoro; Gone to earth già più scontato, mentre da Secrets of the beehive è iniziato il declino, pur restando sempre di un altro pianeta!!!

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