Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

venerdì 13 novembre 2020

Mucchio d’ossa di Stephen King

Svariati generi letterari hanno un punto in comune, non si possono raccontare i fatti narrati, e guai se qualcuno spiffera la trama con un mini riassunto; in questi casi l’unica soluzione esistente è sempre la stessa, leggere il libro senza interposta persona. E se il libro è scritto dal re degli horror è impensabile accennare i particolari, al massimo è consentito svelare qualche piccolissima e marginale pillola per alimentare la curiosità. Il libro horror “Mucchio d’ossa” di Stephen King fa parte della lista “non svelabile”, dove tutti tacciono sulla trama. In questo caso si possono segnalare alcune sporadiche Voci, ad esempio le ambientazioni: la prima parte della storia si svolge in una piccola cittadina americana e nella residenza abituale di un noto scrittore, Mike Noonan, mentre nella seconda parte la storia trasloca in una casa di campagna vicino a un lago, la cui denominazione porta il nome di una cantante blues, Sara Laughs.

Il quinto potere

È nota a tutti l’importanza della libertà di espressione, un diritto che si sposa con la prassi di salvaguardare l’identità di donne e uomini che lavorano al servizio dello Stato o per altre organizzazioni, e in barba alla consuetudine dettata dal limite di tali diritti, un uomo è riuscito far oscillare queste due certezze. I segreti di Stato sono sempre stati gli elementi principali d’incalcolabili libri noir, gialli e di spionaggio, e di tantissime pellicole, e all’inizio del nuovo secolo, un uomo, esattamente un pirata informatico, nella vita reale va oltre la fantasia letteraria svelando uno dopo l’altro notizie riservate. Un film biografico racconta come quest’uomo ha divulgato notizie segrete e mai rese pubbliche perché bollate col sigillo “Top Secret”, mettendo così a dura prova la libertà di stampa.

mercoledì 4 novembre 2020

Almarina di Valeria Parrella

Scrittura semplice e profonda, si legge tutto d’un fiato non per il numero limitato delle pagine, o perché finalista in un prestigioso premio, ma per come si affronta l'argomento centrale del romanzo, spesso sottovalutato da chi dovrebbe gestire la cosa pubblica: il rapporto tra un’insegnante e i suoi allievi. La scuola si trova in un carcere minorile, e qui la protagonista del romanzo mette da parte la quotidianità fatta di azioni abituali, sempre uguali e tristi, scanditi dal dolore per la prematura scomparsa del marito. Tutti i giorni Elisabetta Maroni si alza presto, attraversa il ponte che la conduce all’isola Flegrea, Nisida, e tutti i giorni si chiede come potrà “salvare” i suoi studenti, i quali hanno ricevuto il "nulla" dalla vita perché hanno vissuto in contesti sociali e familiari precari. Elisabetta è una donna comune e il modo in cui percepisce il suo lavoro va oltre alla classica didattica. Nella carta risulta il suo incarico ufficiale, l’insegnamento della matematica, e lei amplia la sua “missione” con i pochi mezzi che la burocrazia carceraria le mette a disposizione. 

venerdì 30 ottobre 2020

Settima candelina

Oggi Il Taccuino delle Voci compie sette anni. Un bel traguardo. Anche con i post degli ultimi dodici mesi si aggiunge un altro tassello da sfruttare per migliorare ancora di più il mio angolo virtuale, nato per trascrivere alcune mie letture, vecchi e nuovi film visti in tv oppure in rete o col classico DVD, arricchito con esperimenti culinari, con ricette sfiziose o complicate, amigurumi di cotone fatti a mano, luoghi da scoprire, e tanto altro. Come ogni anno ci sono stati alcuni post abbozzati e mai pubblicati perché, come capita, non sempre c’è il tempo materiale per approfondire l’argomento con nuove letture per ottenere un pezzo valido e veritiero. In più il 2020 è stato talmente negativo da togliermi l’attenzione e la voglia di sperimentare, perché con l’epidemia, con la chiusura del nostro Paese e con notizie tragiche provenienti dal mondo reale di tutto il mondo, ho passato più tempo al telefono, o leggendo i giornali o studiando i decreti tanto da dimenticare la blogsfera. In tutta la mia vita e in un colpo solo non ho mai letto così tanti messaggi, ricevuto e fatto così tante telefonate da non riuscire a contarli, e spesso ho usato la blogsfera per rilassare la mente. Negli ultimi mesi ho trascurato il mio angolo virtuale, o l'ho cercato per distrarmi un po’ e non per la voglia di sfogliarlo; il 2020 è stato un anno super insolito, e non abbiamo ancora risolto il problema.

mercoledì 28 ottobre 2020

Essere blogger nel 2020. Un’intervista collettiva

Nick Parisi ha organizzato un’intervista collettiva per esplorare la rete gestita dai blogger. Lui lo chiama un “esperimento”, io lo chiamerei un test per rilevare gli aspetti positivi/negativi, le difficoltà e i punti di forza dei blog. Per rispondere alle domande, Nick ha suggerito due strade, o scriverle in un commento direttamente nel suo post oppure pubblicare un post direttamente nei nostri blog. Le domande sono varie ed io ho deciso di partecipare all’intervista pubblicando un post nel mio Taccuino. Prima di svelare le mie risposte, consiglio di leggere il blog Nocturnia di Nick (clicca QUI), così si possono scoprire di prima mano le regole per partecipare all’intervista e le risposte degli altri blogger che hanno accettato l’invito.

domenica 18 ottobre 2020

Lo straniero venuto dal mare di Winston Graham

Lo scrittore decise di troncare una parte della storia della famiglia Poldark, esattamente saltò ben dieci anni di avventure dei personaggi della saga per proseguire con un nuovo capitolo, intitolato “Lo straniero venuto dal mare”, lasciando così al lettore l’immaginazione della parte mancante. Winston Graham decise di ambientare le nuove storie nel 1810, e descrisse i coniugi Poldark e gli altri personaggi più maturi, i quali devono prendere delle decisioni in base al nuovo stato di famiglia: i figli sono cresciuti, e s’ingrossano i problemi dei ragazzi guidati dagli ormoni. Nell’ottavo volume proseguono le avventure del personaggio principale Ross Poldark, assieme e con la complicità della sua famiglia (Demelza, Jeremy, Clowance e Isabella-Rose) e di quelli acquisiti, e in compagnia degli amici (in primis Caroline e Dwight Enys)  e dei nemici (al primo post George Warleggan).  

venerdì 16 ottobre 2020

Il giovane Karl Marx

A nome dei miei amici in Francia, in Germania, in Svizzera e in Belgio, mi presento qui davanti a voi oggi per esporre alcuni principi sui quali intendiamo fondare la lotta avvenire. Ma non facciamoci illusioni, questa lotta sarà estremamente violenta (…) probabilmente ci sono delle persone qui che piangono quando sentono le parole gentilezza, gentilezza, fraternità, ma le lacrime non danno il potere. Il potere non versa lacrime. La borghesia non mostra gentilezza e non la conquisterete con la gentilezza. Cittadini, amici, cari compagni, perché siamo qui oggi? Tutti gli uomini sono fratelli? Tutti sono fratelli? Io tutti quegli che sono qui oggi? I borghesi e gli operai sono davvero fratelli? No, non lo sono. Loro sono nemici. Noi dobbiamo sapere qual è il nostro obbiettivo. Siamo qui per un’idea astratta? Un sogno d’amore sentimentale? Quanto ci porterà lontano un’idea del genere?

domenica 11 ottobre 2020

Persuasione di Jane Austen

Persuasione” è l’ultimo romanzo di Jane Austen, e com’era prassi in quel periodo l’edizione originale comparve in due volumi con 12 capitoli ciascuno. L’autrice iniziò la stesura nel 1815 e lo terminò nel 1816, e a causa della prematura scomparsa dell’autrice fu pubblicato dopo la sua morte, e se i romanzi precedenti li firmò in forma anonima come “by Lady” oppure “by the author of Pride and Prejudice”, per la prima volta con questo romanzo e con "L'abbazia di Northanger" comparve il suo nome per esteso, un punto da non sottovalutare se pensiamo che in quel periodo molte donne non poterono pubblicare i loro lavori col proprio nome perché “donna”. 

sabato 26 settembre 2020

Il colibrì

Il romanzo è catalogabile come una semplice storia di una qualsiasi famiglia borghese con tutti i loro difetti, ricco di personalità uniche o contraddittorie con una serie di complicazioni non trascurabili. Lo stile investe diversi generi ricchi di misteri, di problematicità di tipo psicologico, si passa da una storia d’amore a tragedie familiari intense e piene di dolore, prendono forma discussioni, esternazioni di tipo epistolare e telefoniche con pensieri intimi e profondi. Ogni capitolo prevede dei salti temporali con vicende che prendono forma in ampi intervalli, di conseguenza non seguendo gli anni in modo regolare ogni tanto si sospende il responso allungando la suspense.

domenica 20 settembre 2020

RIP Rossana

Non ho trovato il comunismo in casa, questo è certo. È neanche la politica. E poi dell’infanzia non ricordo quasi niente, e poco dei primi sette anni nei quali -secondo Marina Cvetaeva- tutto sarebbe già compiuto. Non ho nostalgie di un’età felice né risentimenti per lacrime versate nella notte. Dev’essere stata un’infanzia comune, affettuosa, un’anticamera, una crisalide dalla quale avevo fretta di uscire per svolazzare a mo’ di farfalla. Tutti mi sembravano farfalle salvo i bambini