Recentemente ho rivisto un nuraghe sopranominato il Gigante
Bianco, e mentre osservavo il sito mi sono ricordata che il luogo è coperto da
un piccolo e simpatico particolare. A pochi passi dal sito c’è l’istituto tecnico
commerciale, e ogni tanto qualche studente lo visitava per diversi motivi, e tutti estranei allo studio della civiltà nuragica o per condividere la passione per l'archeologia, e quindi per questioni meno nobili. Per un lungo periodo il sito era incustodito e liberamente accessibile, così alcuni studenti si recavano al nuraghe non per studiarlo, ma perché avevano marinato la scuola, o per
ripassare una lezione, o semplicemente si fermavano per una mezzoretta in attesa di partire con l’autobus; in pratica il sito si visitava per tamponare il tempo morto e come tappabuchi.
Il nomignolo “Il Gigante Bianco” non lo conoscevo e l’ho letto
recentemente in rete; un soprannome azzeccato perché si riferisce alla colorazione bianca dei
blocchi di calcareo. Naturalmente il nuraghe non si chiama così, ma Is Paras ,in onore dei precedenti proprietari
dei terreni, i Padri Scolopi che acquistarono il terreno intorno al ‘600.
Attualmente, dopo gli ultimi scavi, il nuraghe è irriconoscibile se abbiamo in mente la vecchia struttura, perché più grande, con le torri in vista e il cortile; in sintesi sembra di avere di fronte un altro sito.
Dopo anni di abbandono, grazie agli scavi del 1998 e degli ultimi anni, il nuraghe Is Paras sta vivendo una seconda giovinezza, e palmo dopo palmo gli archeologi hanno portato alla luce un complesso ben strutturato con numerosi reperti, ribaltando i dati e le tecniche di costruzione.
Il nuraghe lo costruirono in più tappe partendo dal XV sec. a.c. fino al II-VIII sec. d.c: nella prima fase edificarono una torre centrale con un pozzo, in seguito una torre più piccola con un cortile e un muro, e dopo due torri; inoltre il nuraghe si estende con un villaggio con numerose capanne circolari che lo inglobano. In sostanza, il nuraghe lo trasformarono da monotorre a trilobato con una struttura a tholos abitato anche nel periodo romano e altomedievale.
Dopo anni di abbandono, grazie agli scavi del 1998 e degli ultimi anni, il nuraghe Is Paras sta vivendo una seconda giovinezza, e palmo dopo palmo gli archeologi hanno portato alla luce un complesso ben strutturato con numerosi reperti, ribaltando i dati e le tecniche di costruzione.
Il nuraghe lo costruirono in più tappe partendo dal XV sec. a.c. fino al II-VIII sec. d.c: nella prima fase edificarono una torre centrale con un pozzo, in seguito una torre più piccola con un cortile e un muro, e dopo due torri; inoltre il nuraghe si estende con un villaggio con numerose capanne circolari che lo inglobano. In sostanza, il nuraghe lo trasformarono da monotorre a trilobato con una struttura a tholos abitato anche nel periodo romano e altomedievale.
Il nuraghe Is Paras si trova nella periferia del centro abitato di Isili,
un piccolo paese del Sarcidano, e si può visitare tutti i giorni ad esclusione
del lunedì, e su prenotazione a partire dal mese di dicembre fino a marzo.
Fortunatamente, oggi il nuraghe è ben custodito, e grazie ai
recenti finanziamenti e ai lavori degli archeologici si può visitare con una
guida, pertanto non vedremo più persone che vanno e vengono arrampicandosi
sopra i blocchi al solo fine di usarlo come tappabuchi.
Un lavoro certosino che ha dato i suoi bellissimi frutti. Grazie per la condivisione. Buona notte.
RispondiEliminasinforosa
I siti si devono finanziare, curarli e mai abbandonarli a se stessi. Ciao
Elimina