“Nick e Amy svaniranno, ma del resto non siamo mai esistiti davvero. Nick amava la ragazza che fingevo di essere: la strafica. Gli uomini dicono sempre così, no? Il complimento assoluto è “una strafica”, la strafica è sexy, la strafica è divertente, la strafica non si arrabbia mai col suo uomo, si limita a sorridere rammaricata e amorevole, e poi gli offre la bocca per scopare. Le piace quello che piace a lui, quindi, ovviamente, lui è un patito dei vinili e dei manga sadomaso, ma se lui vuole, lei sarà una sciacquetta che parla di football e mangia ali di pollo al fast food. Quando ho conosciuto Nick Dunne ho capito che voleva una strafica e per lui, lo ammetto, ero disposta a provarci.
Gli spunti per trarre una serie di riflessioni ci sono tutti, s’inizia con gli affetti familiari, la tranquillità all’interno delle mura domestiche, le contradizioni di un matrimonio perfetto ma creato sull’apparenza e sui giochi di ruolo, per poi capitolare nel dramma con la sparizione di una donna. In automatico, partono le accuse di omicidio nei confronti del marito, l’unico sospettato, di conseguenza alla trama si aggiungono nuovi elementi, che sono il femminicidio, abusi in famiglia, maltrattamenti, l’amore non esplorato, mezze verità dette e non dette. Mentre si procede con l’analisi di tutti gli elementi che si susseguono un po’ per volta, o in massa con una velocità ben calibrata, ci accorgiamo che l’apparenza inganna, perché dietro alla scomparsa c’è un disegno ben programmato da parte della donna.
La fantomatica scomparsa crea a tavolino la sua sparizione
calcolando spostamenti, date, orari e azioni da eseguire senza ommettere nulla
e con un’accuratezza e insensibilità da far venire i brividi, per poi mettere
in pratica al momento giusto la messinscena, seguendo un piano tracciato in un
Taccuino. La donna è stata capace di seminare al momento giusto tutte le prove nei
luoghi frequentati dal marito, prima e dopo la sua scomparsa, al solo e unico scopo
di incolpare l’ignaro maritino.
Il film “L’amore bugiardo”
è un misto di generi, è un film moderno sulla società, c’è una storia
romantica, c’è un po’ di suspense senza spargimenti di sangue, ci sta bene una
manciata di thriller di tipo psicologico alla Hitchcock, con spruzzatine di giallo
inglobate nel noir.
Il rompicapo della storia è la continua analisi del carattere
dei protagonisti, ci si concentra sugli sguardi che ognuno porge all’altro, e i
continui flashback nutrono le perplessità del caso, ed entrambi, i
coniugi, spogliano sé stessi l’uno con l’altro fino alla fine.
Il personaggio immateriale della pellicola è la messinscena e il
calcolo malefico di lei, con tutto ciò che la mente umana è capace di creare, e
includerei anche l’ombra che avvolge una persona che va oltre le apparenze,
dove dietro ai sorrisi e all’esteriorità c’è un diabolico marchingegno per
distruggere fisicamente e legalmente chi sta nello stesso tetto, in questo caso
il marito.
La ciliegina sulla torta, che si aggiunge al personaggio principale
immateriale, è la macchina del fango costruita dai mezzi di comunicazione,
sempre alla caccia del colpevole senza approfondire il caso e in assenza di
certezza e senza consultare le carte, e sempre pronta a vendere un prodotto,
una notizia non confermata.
Il punto di forza e di debolezza della pellicola sono gli attori
principali. Lui è impersonato da Ben Affleck, e ancora una volta non mi
convince del tutto, perché in ogni film e in ogni scena ha sempre lo stesso
sguardo, e non si capisce dove inizia il romanticismo e dove subentra il dramma,
perché la sua espressione facciale è sempre la stessa. Il punto di forza della
recitazione compete a lei, a Rosamund Pike, la quale ha impersonato la donna
psicopatica, e ha rappresentato tutte le sfumature della donna diabolica, prima
romantica, allegra e felice, per poi comparire glaciale, calcolatrice,
psicopatica e bugiarda; il merito della recitazione l’assegno a lei.
Scheda del film:
Titolo: L’amore bugiardo
Titolo originale: Gone girl
Soggetto: omonimo romanzo di Gillian Flynn
Regista: David Finncher
Sceneggiatura: Gillian Flynn
Genere: thriller
Durata:150 min
Anno: 2014
Nel Taccuino ci sono altre pellicole con Rosamund Pike:
Annotazione: le prime righe del post sono le Voci della protagonista Amy e si riferiscono a una scena del film, e le ho sbobinate per il post.
N.B. le immagini sono tratte da internet tramite il motore di ricerca Google.
E' un film molto coraggioso.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Qualcosina di simile nella realtà esiste, e qui si va oltre: si simula un omicidio per incolpare il coniuge. Il tema fa riflettere, si va oltre la fantasia. Buona domenica @Gus
EliminaIl titolo e la trama di questo film mi dicono qualcosa, ma non sono certa di averlo visto.
RispondiEliminaComunque, a tuo contrario, io apprezzo Ben Affleck.
Quanto alla storia, invece, al di là della follia della protagonista, trovo molto sciocco e sbagliato fingersi qualcun altro per il solo scopo di mantenere vivo un rapporto di coppia.
L'amore, quello vero, si fonda soprattutto sulla lealtà.
Buona domenica.
Quando mi accorgo che un attore ha sempre la stessa faccia, non riesco ad apprezzarlo fino in fondo, e qui lo sguardo è una fotocopia... Invece per il film, secondo me l'hai già visto(ogni tanto si intravede alla tv) o hai sfogliato il libro. Per il resto... hai ragione, in un rapporto non c'è spazio per la simulazione. Buona domenica @Claudia
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