“Comunque, per farla breve, ho deciso di suicidarmi. Il problema col suicidio, però, è che non puoi farla breve, perché è la storia lunga che interessa alla gente, soprattutto la mia, perché io ero, e disgraziatamente ancora sono me, fino a oggi. Ah, perdonatemi, nel caso lo sapeste già. Ma io sono Martin Sharp, l’uomo che aveva tutto, la moglie, due figlie, tre cani, e almeno quattro People Choise Awards, oltre a cinque mattine a settimana nel più importante programma televisivo inglese. Ah, stavano perfino per offrirmi lunedì liberi. Fin qui tutto bene. Avevo raggiunto la mezza età indenne, e avevo qualche soldo in banca, finché non incontrai Susy Jenkins alla presentazione di una crema idratante da uomo. In mia difesa, Vostro Onore posso dire che sembrava che avesse 25 anni, ma non li aveva, finché nell’ordine comportò tabloid scatenanti, una pena detentiva breve, divorzio, discredito, rovina. La notte di capodanno dovrebbe essere una pausa per riprendere fiato, un punto e virgola. Beh, io ero arrivato al punto e basta. Sul serio. Perché mai non avrei dovuto desiderare di buttarmi giù da un palazzo?”
Il giorno di Capodanno, senza fissare un appuntamento, quattro sconosciuti, scelgono lo stesso grattacielo per suicidarsi. Il palazzo ha una vista adatta per tale estremo gesto, tanto da essere sopranominato “il palazzo dei suicidi”. Le ragioni che hanno portato a questa scelta estrema ha diverse motivazioni: Martin è un ex conduttore televisivo caduto in disgrazia dopo uno scandalo sessuale, Jess è la figlia di un noto politico con diversi dilemmi tra i quali la perdita della sorella o per questioni sentimentali o perché vuole essere invisibile, Maureen è una donna che non riesce psicologicamente ad andare avanti perché deve accudire il figlio disabile, e poi c’è J.J il quale inizialmente fa intendere di avere un tumore al cervello e invece è un musicista dalle mille problematicità. In cima al palazzo, i quattro sconosciuti, visto l’affollamento del giorno, decidono di resistere ancora un po’, per sei settimane, fino a S. Valentino perché è considerato l’altro giorno giusto per suicidarsi. Come garanzia, contro ogni ripensamento, stipulano un contratto, e ognuno di loro lo firmano, e ognuno di loro sospende il suicidio, interrompendo l’estremo gesto di comune e accordo per rincontrarsi il giorno stabilito nello stesso palazzo. In questo lasso di tempo si evolvono le loro storie, tentano di conoscersi meglio, e ne vengono fuori diversi punti da analizzare.
Scheda del film:
Titolo: Non buttiamoci
giù
Regista: Pascal Chaumeil
Genere: commedia, drammatico
Anno: 2014
Durata: 96 min
Interpreti: Pierce
Brosnan (Martin Sharp), Imogen Poots (Jess Crichton), Toni Collette (Maureen
Thompson), Aaron Paul (J.J. Maguire), Rosamund Pike (Linda Abrams), Sam Neil
(Chris Crichton).
N.B. le primissime righe sono le primissime frasi del film
pronunciate da Martin Sharp, e le ho sbobinate io per il post.
Nel Taccuino ho recensito altri film con Rosamund Pike:
"A United Kingdom", clicca QUI
"7 giorni a Entebbe", clicca QUI
N.B. Le immagini sono tratte da internet e prelevate tramite il motore di ricerca Google.
Infatti io lo conosco per il libro, che lessi anche (e che non ricordo), il film non l'ho mai visto.
RispondiEliminaPerò effettivamente potrei ripassare il titolo proprio vedendo il film^^
Moz-
Se vuoi vedere il film lo puoi trovare su Raiplay. Ciao Miki
EliminaCiao, non conosco il film ma la trama mi sembra molto originale! Buon anno :-)
RispondiEliminaLa trama è grottesca, tipico dei film, come l'ambientazione: degli sconosciuti che si incontrano casualmente allo stesso orario e nello stesso palazzo per commettere un gesto estremo.
EliminaBuon anno.