Uno degli ultimi libri che ho letto è ambientato a Cagliari agli inizi del Novecento, e le Voci sono cariche di rivendicazioni sociali, i borghesi non si mescolano con i popolani, e le differenze di classe sono ben visibili in tutta la città. Una piccola parte della città è rappresentata da benestanti e da inafferrabili potenti perché da generazioni portano un illustre nome, e una grossa fetta della popolazione è costituita da donne e uomini che vivacchiano egregiamente anche se non danarosi, e poi ci sono i lavoratori che non contano nulla e in prima fila ci sono i piciocus de crobi, così si chiamano i bimbi che lavorano come facchini nel mercato.
L’atmosfera che si respira è una via di mezzo tra il classico giallo storico e un romanzo sociale, in ogni angolo si distingue la Cagliari vera, quella dei quartieri popolari, dei luoghi di lavoro più importanti nel secolo scorso con in prima fila le saline (e qui nel libro lavorano dei detenuti a costo zero), non manca un luogo dove vivono gli ultimi gradini della società frequentato da prostitute e bisognosi senza via d’uscita, e in più c’è uno stabilimento manifatturiero del tabacco dove le sigaraie si rompono la schiena per portare a casa pochi spiccioli.
Ambientando il libro “I
delitti della salina” nel capoluogo sardo tocchiamo con mano i luoghi più importanti della città, in primis, oltre alle saline, c’è il Poeto, la spiaggia
cagliaritana per eccellenza sia per i ricconi e sia per le persone che devono
faticare per mettere sotto i denti una pagnotta, in più ogni personaggio si muove
tra il Colle Sant'Elia, il quartiere Il Castello, l’Ospedale S Giovanni di Dio,
vie sconosciute, e un altro luogo dove s’incontrano e si diffondono le Voci della
città, vale a dire la sede della testata giornalistica più importante dell’isola.
Il libro di Franceso Abate è ricco di personaggi e dominano la
scena tre giovani, la giornalista Clara Simon, il suo amico d’infanzia e
collega l’editorialista Ugo Fassberger, e tra i due c'è il napoletano Tenente Rodolfo
Saporito, un tipo che si è trasferito in città da pochi giorni il quale non
conosce la lingua locale e gli intrallazzi cagliaritani. I tre, anche
se sono uniti dalla giovane età, sono diversi fisicamente e per carattere, e
assieme risolvono una serie di misteri.
La storia inizia quando una sigaraia segnala a Clara la
scomparsa di alcuni piciocus de crobi,
e quando alle saline trovano un cadavere la giornalista inizia a indagare.
Clara Simon è un’ottima professionista, ma il giornale non le
permette di firmare i suoi pezzi perché donna, anche se il motivo principale
del suo problema è il pregiudizio perché è mezzosangue, metà italiana e metà
cinese, la Cagliari bene non approva la sua presenza perché non è italiana, e
la comunità cinese non la considera una cinese perché nelle sue vene scorre
sangue italiano. Ma il problema principale della discriminazione riguarda il modo
in cui lavora, perché ha la testa calda, e proprio per il suo carattere
battagliero in passato si è messa nei guai, e i poteri forti non vogliono una
giornalista tra i piedi. In ogni caso Clara riesce a lavorare con la complicità
del suo amico collega Ugo, il quale la copre in ogni azione anche quelle
pungenti e difficili da digerire, e quando si unisce il Tenente Rodolfo
Saporito i tre scoperchiano il marcio che c’è dietro alla sparizione dei piciocus de crobi.
“I delitti della salina”
di Francesco Abate resterà nella mia mente per parecchi anni, perché lo
collegherò sempre all’anno della pandemia, e perché ho seguito la presentazione
del suo libro non in presenza ma in collegamento internet (un modo tutto strano
quello di non vedere fisicamente né il presentatore né lo scrittore, se non
virtualmente), e quando ho recuperato il libro l’ho letto in due giorni con in
sottofondo la sua Voce cagliaritana.
Ancora una volta Francesco Abate non mi ha delusa, scrive
divinamente. Lo consiglio a tutti i lettori.
Scheda del libro:
Titolo: I delitti della salina
Autore: Francesco Abate
Genere: noir
Editore: Einaudi
Pagine: 296
Anno: 2020
Prezzo di copertina: € 17,10
Dalla trama sembra un libro davvero interessante. Grazie per averlo consigliato. Buona giornata.
RispondiEliminaFrancesco Abate, oltre a essere molto simpatico, scrive molto bene. Si legge in pochissimo tempo. Buon fine settimana.
EliminaConosco Abate. E' bravissimo.
EliminaCiao Innassia.
Più di una volta mi è capitato di vederlo in carne e ossa. Lui è simpaticissimo, ha sempre le battute pronte 'alla cagliaritana', e l'anno scorso ho seguito la presentazione del libro online, non è la stessa cosa ma è sempre fenomenale. Ciao @Gus.
RispondiElimina