Un libro sui forti sentimenti visto dalla parte di chi per errore commette un omicidio, e più di ogni altra cosa è un romanzo sulla vita e sulla rinascita alimentato dai sensi di colpa difficili da estirpare. I protagonisti del romanzo “Il vento non lo puoi fermare” di Elvira Serra, sono delle persone giovani con tutta una vita davanti piena di sogni da realizzare e da costruire. La vittima è una donna sposata con una bimba piccola, la quale si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. L’omicida, il protagonista, è un giovane studente universitario pieno di progetti da realizzare e da materializzare dopo un percorso di studi. Ma la malasorte improvvisamente si presenta una notte al Poeto di Cagliari per distruggere i sogni.
In piena notte, Elias, questo è il nome del personaggio
principale, tornando a casa con la sua macchina, anche se non stava correndo,
non aveva assunto droghe e alcool, non si accorge della presenza di una donna
in mezzo alla strada, e con una scarsa e insufficiente visuale, la investe uccidendola.
La tragedia sfocia nella depressione, il quotidiano subisce una drammatica trasformazione, e l’unico appiglio esistente consiste nel riuscire a espiare con le proprie forze allontanando
i familiari e chi può aiutarlo. Nulla può rasserenare l’anima, neanche una sentenza
di piena assoluzione, nessun aiuto può riuscire ad annullare lo stato di sofferenza,
anche se il dramma colpisce gli affetti.
Dopo due anni di isolamento tra le mura della sua cameretta,
lontano dagli studi e dagli amici, Elias inizia a reagire, o meglio si accende
uno spiraglio a cui aggrapparsi per espiare: con la paura di incontrare i
familiari della vittima e per allontanare ogni sguardo dei suoi conterranei,
pur sapendo di non poter estirpare dalla mente l’incidente automobilistico,
decide di partire, e risolve il suo problema lasciando la sua terra, la
Sardegna, per trasferirsi dallo zio a Roma. Nella nuova città trova un lavoro e
iniziare a costruire a piccole dosi la propria vita convivendo col suo dramma. Elias
sa che non può cancellare il passato, soprattutto non può dimenticare una sua
coetanea, Violetta, l’altra protagonista del romanzo, e grazie alla sua
presenza s’incroceranno le vie del ritorno, che saranno spezzate da un punto
interrogativo.
Infinite domande e risposte ci assalgono quando un giorno Elias
decide di incontrare il marito della vittima, e in questo momento ci chiediamo
come potrebbe reagire perché, se dal punto di vista legale non si potrà
additare il colpevole, non si può cancellare l’incidente mortale, se nel
romanzo abbiamo preso familiarità col protagonista principale, le Voci sullo
stato psicologico della parte offesa sono scarsissime e non possiamo prevedere
la reazione dell’uomo.
“Il vento non lo puoi fermare”
di Elvira Serra è un romanzo molto coraggioso, perché il personaggio principale
non è la vittima o la sua famiglia come la prassi vuole, non prende in
considerazione la parte offesa, ma chi commette un’azione gravissima, appunto
l’omicidio.
Nel romanzo si sviluppa lo stato psicologico di chi ha commesso
un omicidio, si parla di un uomo che è stato pienamente scagionato in tribunale
perché l’incidente mortale è da considerare come pura fatalità, perché un uomo
e una donna si trovano nel posto sbagliato centrando il momento sbagliato.
Il romanzo ha focalizzato, con un linguaggio semplice, il dramma che colpisce due famiglie, quella della vittima e dell’omicida, due famiglie spezzate dallo stesso destino, anche se per opposti sentimenti. Di pari passo si vive il dramma dei familiari di entrambe le parti, e rispetto alla stragrande maggioranza dei romanzi, ripeto ancora una volta, ci s’interroga principalmente sull’omicida, scagionato a pieni voti da una sentenza perché investe la donna senza colpa.
Nel romanzo non compaiono le fasi del processo, e il lettore intuisce la presenza attraverso lo stato d'animo del protagonista. Anche la famiglia della vittima compare tiepidamente, la troviamo al momento dell’incidente, e il lettore immagina le Voci di dolore, le Voci espresse nel momento in cui non si riesce a dimostrare la colpevolezza dell’assassino; ognuno di noi immagina la disperazione e lo sconforto dei familiari della vittima, soprattutto quando il loro unico appiglio vola in un soffio con la sentenza di assoluzione.
“Il vento non lo puoi fermare” dimostra al lettore quanto sia difficile aiutare a far uscire dal tunnel un familiare o un amico, e soprattutto distinguere e separare le colpe da scontare con una sentenza da quelle da espiare ascoltando la propria coscienza, e se il destino fatale ci colpisce, ci sussurra che ci potrebbe essere il buon vento che ci può aiutare a reinventale il corso della nostra vita.
Scheda del libro:
Titolo: Il vento non lo puoi fermare
Sottotitolo: In fondo al dolore c’è sempre un futuro da
reinventare
Autrice: Elvira Serra
Genere: romanzo
Pagine: 288
Prezzo di copertina: € 12,00
Reinventare la propria vita mi sembra complicato.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Ciao @GUS. Alcune persone non hanno nulla se non la disperazione, e quando si tocca il fondo per riemergere c'è solo una soluzione: reinventarsi. L'ostacolo maggiore sta nel vivere in uno Stato che non investe e non crede nella buona volontà dei cittadini, per non parlare del comportamento delle banche. Il nostro Paese è ricco di esempi.
EliminaE'davvero un romanzo coraggioso. Pone l'attenzione sullo stato d'anima dell'omicida che uccide senza volerlo. Il dramma che attanaglia la sua anima. Un romanzo davvero interessante.
RispondiEliminaNon solo. L'attenzione è sempre vigile in ambo le parti. La scrittrice è stata molto abile, perché i familiari della vittima non scompaiono del tutto: sono presenti fisicamente in poche scene, e in tutte le pagine attraverso la mente di Elias. Buona domenica.
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