Un viaggio estremo alla scoperta di una terra straniera. Un viaggio per gli appassionati di mondi sconosciuti, senza vegetazione, senza alberi, con 2/3 strade, e colmi di due colori, il bianco e il blue. Il bianco è il colore predominante della maggior parte del territorio; il bianco è il colore delle montagne, delle colline, del terreno, dei paesi. Il colore blue è l’altra sfumatura che si confonde o spicca nel bianco, e questa colorazione appartiene all’acqua, ai fiumi e al mare. Ogni angolo è coperto dalla neve e dal ghiaccio, ogni luogo è una fotografia congelata dall’acqua e si evidenzia l’immobilità, e se diamo uno sguardo al mare muta al passare del vento, il quale trascina e sposta il ghiaccio che galleggia da una sponda all’altra.
Simona Vinci ci porta alla scoperta di un mondo totalmente
diverso dall’Italia, e col suo viaggio, unico nel suo genere, ci trascina nei suoi
ricordi, e ci incoraggia a inseguirla in Groenlandia. Nel suo libro, intitolato "Nel bianco", in prima
battuta ci presenta gli inuit, i cittadini natii di questo Paese, e piano piano
ogni spazio e ogni particolare, fino a sviluppare la nostra immaginazione e la
nostra coscienza.
La scrittrice nel suo libro trascrive le sue impressioni, rivela
ciò che ha visto, e grazie ai suoi ricordi anche noi scopriamo la vita
quotidiana degli abitanti, le loro tradizioni, i problemi sociali, come
trascorrono il tempo libero distinguendo gli adulti dai bambini e dagli
adolescenti.
Ogni annotazione è utile per paragonare il nostro stile di vita,
e salta immediatamente alla nostra vista le differenze, in primo luogo la vita
di tutti i giorni, le tradizioni, e soprattutto i colori predominanti del
territorio, ad esempio ci descrive un territorio privo di vegetazione, e questo
è un elemento impressionante perché non si può immaginare un giardino o una
comunissima strada senza vedere e non poter toccare l’erba, o un albero, o non
sentire il rumore delle foglie che si muovono. La macroscopica differenza tra la Groenlandia e l'Italia è la flora e l'assenza del colore verde, semplicemente perché la
vegetazione o non c’è o è coperta dalla neve e dal ghiaccio.
La sopravvivenza e le basse temperature ci ricordano chi domina
il mondo, l’ecosistema e chi scandisce le giornate. In Groenlandia conosciamo
meglio madre natura, la vera padrona, dove ogni organizzazione anticipatamente
programmata è stravolta dal vento e dalla neve, e quindi, in questo territorio, l’uomo non ha Voce in
capitolo se non quello di adattarsi.
Le giornate si trascorrono lentamente e per la maggior parte del
tempo in casa o nei circoli, e quando le previsioni sono a favore dell’uomo,
dai più grandi ai più piccoli, è naturale trascorrerle all’aperto, anche se per
noi italiani è impossibile immaginare un bimbo che gioca o passeggia con
temperature super basse.
Con gli occhi e la mente della scrittrice Simona Vinci avvistiamo
le montagne, il confine fra cielo e terra, conosciamo innumerevoli nomi con cui
s’identifica la neve, impariamo a distinguere la differenza tra il vedere e il guardare
una pianura e una montagna, cogliere ogni particolare, notare come muta il
panorama al passaggio del vento, e passeggiare soli per scoprire in solitudine
come e perché le montagne di ghiaccio e il mare hanno un’altra dimensione.
“Nel bianco” si segnala un luogo estremo e totalmente
inimmaginabile per chi vive in Italia, non solo conosciamo le strade ghiacciate
o un nuovo stile di vita, ma anche un territorio non sempre preso in
considerazione dagli scrittori o dai viaggiatori: nel libro si descrive il
cimitero. Senza aver letto nulla al riguardo, la nostra mente non può
descrivere anticipatamente un cimitero groenlandese, e con le Voci della
scrittrice scopriamo un luogo di pace spoglio, sommerso dalla neve e dal
ghiaccio, con le croci senza nomi, senza date, senza foto, ad eccezione di una tomba,
quella di un’adolescente, perché solo per lei è stato inciso e ben visibile il
suo nome e cognome, con il giorno della nascita e della morte. Leggendo la
descrizione del cimitero, d’impulso nasce spontaneamente una semplice domanda:
perché non ci sono i nomi dei morti? La risposta è incomprensibile per gli
abitanti dei territori bagnati dal Mar Mediterraneo, e ogni risposta è scritta
nero su bianco da una tradizione millenaria che nessun occidentale deve mutare,
perché ha un significato profondo da rispettare e da tramandare.
Un frammento del libro è colmo di tristezza e allo stesso tempo
di paura, e non mi riferisco agli uomini e alle donne che vivono in Groenlandia,
ma del “miglior amico dell’uomo”. “Nel Bianco” si descrive il cane
non come un animale da compagnia, ma molto di più, perché la sua vita è
destinata a servire gli uomini e a svolgere i suoi compiti in simbiosi con la
natura influenzando gli spostamenti, l’alimentazione, e ogni istante è gestito
in base alle esigenze del suo “padrone” senza dimenticare la natura del caro amico
a quattro zampe. Naturalmente il miglior amico dell’uomo è sempre un animale
che ha le sue esigenze, pertanto non si sforza la natura trasformandolo in un
peluche, anche se le rigide temperature danno una sfumatura inimmaginabile per
chi vive in qualsiasi territorio bagnato dal Mar Mediterraneo, in più in un capitolo
conosciamo le sorti di un cane speciale, e chi ha letto il libro ha sofferto
per la sua salute e per la sua sorte.
Il libro “Nel bianco” è da leggere assolutamente per aprire la mente e aggiungere un altro tassello per conoscere meglio le leggi della natura. Da consigliare ai viaggiatori e a chiunque voglia conoscere un mondo totalmente diverso dall’Italia.
Scheda del libro:
Titolo: Nel bianco
Scrittrice: Simona Vinci
Casa editrice: Neri Pozza
Genere: avventura, viaggi
Anno: 2020
Pagine: 203
Prezzo di copertina: € 17.00
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