“Questo è un romanzo molto lungo, e mi vergogno di accrescerne la lunghezza con una prefazione”. Così inizia la presentazione del libro di William Somerset Maugham. È un ragionamento dai contorni sani e autentici, definibile schietto, perché Schiavo d’amore è un romanzo imponente, interminabile per la presenza di molte pagine scritte con caratteri piccoli (almeno così è stato strutturato il mio libro), per la vastità di trasformazioni del personaggio principale, il quale passa da un lavoro all’altro, da un paese all’altro, e ancora da un argomento all’altro, e poi da una crisi all’altra di tipo economico e personale. La lunghezza non deve scoraggiare, perché la scrittura è lineare, in più dal punto di vista letterario è ben strutturato tanto da essere stato inserito tra i libri più importanti del Novecento.
Gli argomenti trattati sono vari
e si colgono mentre si procede con la lettura, e tutti nutrono e incrementano
la trama, e ogni passo è utile per approfondire le dinamiche e le scelte dei
protagonisti, fino a elaborare i classici dilemmi, come i limiti del genere
umano, le difficoltà e il senso della vita.
Un argomento ben tracciato
riguarda il tema dell’emarginazione e dell’inserimento nella società delle
persone affette da patologie fisiche e da handicap. Il tema dell’handicap
arricchisce le argomentazioni da elaborare, e con la lettura ci si concentra
sulle dinamiche sentimenti-malattia, valori interni con quelli esterni e le
potenzialità di un uomo non ben accettato da una società chiusa. In questo
punto del romanzo si sviscera la psiche di una persona dall’infanzia all’età
adulta, si segnalano i passi che si compiono per modellare la mentalità di una
società opprimente e selettiva.
Lo stato psicologico del
protagonista Philip è strettamente legato al suo handicap, perché ha una malformazione
al piede, chiamato “piede equino”, e per sopravvivere e gestire il quotidiano
lontano da occhi indiscreti, e dagli sguardi di esseri viventi dalla mentalità
ristretta, salvo rari casi nasconde il “difetto” senza nominarlo.
Un'altra parte centrale del
romanzo riguarda il valore dell’amicizia e i rapporti con i colleghi, inoltre
lo scambio d’idee tra persone appartenenti a mondi opposti e l’accettazione e/o
il rifiuto all’interno di un gruppo.
Tra i vari argomenti si può
accennare anche un tema che primeggia su tutte gli altri, vale a dire le
relazioni affettive tra il protagonista e ciascun personaggio. Da questo punto
di vista, si estendono le basi della trama, come il rapporto tra il
protagonista e gli zii che lo accolgono come un figlio quando perde i genitori
in tenera età, di conseguenza si sviluppano temi delicatissimi, come la morte
dei genitori, l’affido e l’adozione di un minore. Gli affetti familiari si
arricchiscono con gli incontri casuali della vita, come quando compare una
figura femminile, la quale è stata capace di rovinare la mente e il fisico di
Philip; per cui si da ampio spazio alle relazioni sentimentali, quelli forti e
incontrollabili.
Riassumere la trama con un
piccolo riassunto è problematico, perché lo scrittore ha inserito una serie di
valori della vita di tutti noi, sviscerandoli, modellandoli e trasformandoli
rendendoli naturali, crudi e allo stesso tempo passionali. Sostanzialmente è
impensabile sintetizzare in un colpo solo la trama già ben strutturata con una
serie di elementi, come: la psiche di ciascun personaggio ben integrato con le
dinamiche della società; la perdita e la riconquista della propria posizione
all’interno della stessa società; l’affermazione e la difesa dei propri valori
di tipo religiosi e politici.
Lo scrittore è stato capace di
intrattenere il lettore fino alla fine senza perderlo di vista, ad esempio
riuscendo a far convergere la psiche di ciascun personaggio verso il lettore,
trasportandolo nella mente di chi segue le vicende inserite nel libro. Ogni
azione penetra nell’animo di ciascun lettore, ci si chiede come si possano
muovere i fili della finzione esposti nel romanzo da collegare alla realtà,
perché se ogni azione è commessa da personaggi immaginari, si può ben
inquadrare e riconoscere nella vita di tutti i giorni anche se muta la società.
La trama non invecchia perché i valori e le perplessità del romanzo si possono
sviscerare in qualsiasi società e in qualsiasi periodo storico.
Schiavo d’amore è un capolavoro
e non si può considerare come un semplice romanzo, perché contiene alcuni elementi
estrapolati dalla vita dello scrittore; quindi è necessario catalogarlo come un
romanzo semiautobiografico.
Personalmente considero il
romanzo eccellente sotto ogni punto di vista, e per la grandezza del romanzo,
inserito tra i più importanti del Novecento, consiglio vivamente la lettura del
libro Schiavo d’amore.
Scheda del libro:
Titolo: Schiavo d’amore
Autore: William Somerset Maugham
Titolo originale: Of human bondage
Traduzione: Franco Salvatorelli
Casa editrice: Gli Adelphi
Genere: romanzo
Sottogenere: autobiografia
Anno: 2012
Pagine: 619
Prezzo di copertina: € 14,00
Annotazione: ti potrebbe
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N.B. nel Taccuino c’è un
adattamento cinematografico tratto dal libro, e lo trovi QUI
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