Un romanzo storico coinvolgente, non si molla fino a quando non terminano le pagine, e anche quando vedi l’ultima parola, la curiosità è immensa. Dopo aver terminato il libro, c’è una voglia incontrollabile di sapere di più, c’è la voglia di conoscere la vera realtà dei personaggi. Per me, i nomi incontrati durante tutto il percorso di lettura erano sconosciuti, come il loro mondo fatto di dure esercitazioni fino allo sfinimento, dove fa da padrona la perfezione mai raggiunta da nessun professionista, un ambiente in cui la competizione è ai massimi livelli, come il giudizio severo e spietato del pubblico.
Questa volta ho letto il romanzo biografico “Il respiro della danza” di Eva Stachniak,
e se le prime pagine non volavano alla grande perché non bazzico l’ambiente
descritto, mi sono resa conto di avere tra le mani una storia accattivante,
dimenticata e trascurata, o peggio sconosciuta. La storia si potrebbe
riassumere con difficoltà, perchè stiamo parlando di artisti che sono entrati
nei libri di storia del balletto classico mondiale.
La scrittrice in un arco temporale che va dalla fine
dell’Ottocento fino al ’39, ripercorre eventi familiari, politici e sociali,
dalla Russia zarista alla rivoluzione bolscevica, ripercorrendo il territorio
europeo ed americano, soprattutto polacco, russo, francese ed inglese. Alla
base del racconto si collocano nel giusto periodo l’ambiente della danza
classica raccontata dalla protagonista Bronia Nizinkij, una delle ballerine più
talentuose a livello mondiale, nota ai più come la sorella di uno dei più
grandi geni della danza, Vaclav. I ricordi di Bronia mettono ben in vista le
difficoltà per emergere, iniziando dall’esame di emissione ad uno delle scuole
di danza più importanti della Russia, fino alla creazione del balletto con
tutte le difficoltà che si incontrano dalla scenografia alla musica, senza
trascurare i finanziamenti e le amicizie, per poi esporre i risultati, le
gioie, le competizioni, le feste e anche i rischi, i fallimenti e lo scontro.
Ogni azione artistica è sviluppata prendendo in considerazione ogni aspetto,
nessuno escluso, come i problemi familiari da nascondere sotto il tappeto, le
infedeltà, e i problemi di salute, come la malattia di Vaclav affetto prima da
un esaurimento nervoso e poi da schizofrenia, passando un calvario
inimmaginabile per un grande artista, il quale passò buona parte della sua vita
tra un ospedale psichiatrico all’altro, malattia che ha drasticamente
interrotto la carriera di uno dei punti di riferimento della danza classica. Se
la malattia mentale ha chiuso definitivamente la parentesi “Vaclav”, le porte
di Bronia si sono spalancate non più come la sorella "di" ma come un’artista del
balletto classico mondiale.
Il respiro della danza di Eva Stachniak lo consiglio a tutti i
lettori.
Scheda del libro:
Titolo: Il respiro della danza
Autrice: Eva Stachniak
Traduttrice: Ada Arduini
Genere: romanzo storico
Casa editrice: Beat
Anno: 2017
Pagine: 424
Prezzo di copertina: € 18.00
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