Un romanzo storico di notevole spessore, intenso di amore e di drammaticità, ambientato nell’ex Impero Ottomano, nella quale si tracciano le fasi della nascente Neo Repubblica turca. Gli anni presi in considerazione vanno dal 1918 al 1923, dalla sconfitta della guerra da parte degli Ottomani, alla firma dell’armistizio, per poi procedere con l’invasione dei vincitori inglesi, francesi, italiani e greci. La storia della nascente Turchia prende forma amalgamando parallelamente fatti storici documentabili e avvenimenti inventati dalla penna della scrittrice, e con l’aiuto di personaggi immaginari si scoprono personalità entrati di diritto nelle enciclopedie fissandoli indelebilmente in documenti ufficiali.
I personaggi immaginari si mescolano con quelli entrati nei libri di storia, e in prima fila troviamo il Sultano Mehmet VI e Mustafa Kemal. Con le Voci e le azioni dei personaggi fittizi, si raccolgono i frutti della caduta di uno degli imperi più influenti dei secoli scorsi, e si descrivono quegli attimi storici nei quali gli alleati inglesi, francesi, italiani e greci si spartiscono il Bosforo.
Come per ogni invasione, si organizzano movimenti
nazionalistici, si creano fazioni contrapposte, c’è chi si allea con gli
occupanti, altri prendono decisioni di tutt’altra pasta. Gli occupanti, oltre a
spartirsi il territorio del Bosforo, occupano le case, interi quartieri, comandano e
infieriscono sulla popolazione. I residenti sono divisi in due gruppi, troviamo
i nazionalisti e chi mantiene rapporti di lealtà al sultano, ci sono i
conservatori e i progressivi, ed entrambi vivono nello stesso territorio
osservando, alleandosi e tramando contro gli invasori.
Le vicende raccontate nel romanzo
L’altra riva del Bosforo di Theresa
Révay, inizialmente appaiono lente, non si riescono ad afferrare le Voci, e
questa situazione non è stata causata dall’inadeguatezza della scrittrice, bensì
è creata dal lettore per non aver studiato nei minimi dettagli la storia della
Turchia. Ogni azione compiuta da ciascun personaggio, non consente di seguirli
con disinvoltura. In ogni pagina c’è la necessità di soffermarsi per tamponare l’incapacità
di capire alcune Voci storiche, e per assumere quella padronanza necessaria per
comprendere a pieno quegli avvenimenti descritti e vissuti intensamente dai
personaggi reali e immaginari. Una volta evidenziato le parti storiche più
importanti, inquadrato la geopolitica e gli avvenimenti reali del Bosforo, la
lettura prende una piega totalmente diversa, perché come d’incanto ogni
personaggio entra nella mente, ogni passo si segue con attenzione, e ogni
lettore penetra con disinvoltura in ogni riga.
Se inizialmente non ci si
concentra su ciò che si legge dovute alla scarsità d’informazione, dopo aver
letto una serie di articoli sulla storia della Turchia, senza rendersi conto le
fasi della trama del libro prendono forma in modo naturale senza sforzare la
mente. Se inizialmente subentra lo sconforto, successivamente, senza rendersene conto, tutte le
fasi della storia decollano appieno, i personaggi prendono forma, le loro
valutazioni si manifestano nella nostra mente, e le differenze culturali
svaniscono, perché aver sospeso la lettura per analizzare ciò che non si
conosce agevola la comprensione di ciò che è stato riportato dalla scrittrice.
Il romanzo L’altra riva del Bosforo di Theresa Révay è ricco di personaggi, di eventi storici sconosciuti, ma la complessità della base non è un ostacolo, basta avere pazienza, con calma, dopo aver resistito, la lettura premia. L’altra riva del Bosforo di Theresa Révay è un ottimo romanzo storico.
Quando un ufficiale francese
requisisce la casa di una nota famiglia del Bosforo, il mondo occidentale e
orientale vengono in contatto e stanno uno accanto all’altro con le loro differenze
culturali e storiche. L’ufficiale Louis Gardelle confisca una parte della casa
di Leyla e Selim, dividendo così il konak
in due pezzi, nel primo si vive all’occidentale e nell’altro si respira
l’ambiente turco senza intaccare le vite di dei residenti.
I residenti del konak hanno personalità diversissime. Selim Bey è un uomo di Stato, un diplomatico vicino al Padiscià Menmet VI, dato in sposo con un matrimonio combinato a Leyla, una donna forte, colta con un’intelligenza raffinata. La famiglia dei coniugi Bey è ben nutrita, oltre ai due figli Perihan e Ahmet, c’è uno zio, Gulbahar Hanim (la madre di Selim) e la servitù.
Nella zona non confiscata ai Bey si vive con libertà senza interferenze da parte dell’invasore, tutto è normale, fino a quando compare Orhan il fratello di Leyla, perché è un noto nazionalista, descritto come una testa calda e inserito nella lista delle persone da tenere a bada.
Un giorno Orhan porta un compagno di battaglia ferito, ma non uno qualsiasi, è un noto archeologo tedesco, e la vita di Leyla si complica. La presenza dell'archeologo Hans Kastner non si può gestire alla luce del sole, necessita di cure di un certo livello, e il via vai di medici e infermiere non si può nascondere, come la presenza di bende e medicine. Ma Leyla decide di prendersi cura del tedesco, anche se è pericoloso, anche se dall’altra parte della casa soggiorna l’ufficiale Gardelle con la sua famiglia. Le difficoltà maggiori da affrontare riguardano la presenza del marito e della suocera, perché sono sempre presenti, si muovono liberamente da una stanza all'altra, per cui curare un ferito segretamente diventa ingestibile.
Per diverse
settimane, Leyla, in gran segreto, cura Hans Kastner, e quando finalmente si
ristabilisce, come la vita insegna, tra i due sboccia un forte sentimento; tra i due nasce il vero amore.
Oltre alla presenza del tedesco,
si deve tenere nascosto l’adulterio in una terra ancorata a vecchie tradizioni,
in un luogo dove la società si basa sul patriarcato con valori rigidi che non
consentono alle donne di intraprendere un rapporto extraconiugale con uno
straniero.
Il destino del matrimonio
combinato tra Leyla e Selim si sta incrinando sempre di più, e tutto si
complica quando si viene a sapere che lui in gran segreto ha un’altra moglie e
un figlio. Selim non è bigamo, perché la legge consente di avere un’altra moglie, ma Leyla lo vede come un oltraggio alla sua persona.
Ma in fatto di complicazioni,
Leyla non è sola. Anche l’ufficiale Gardelle gestisce un’esistenza poco
limpida, perché per sopportare la realtà in un Paese che non è il suo,
frequenta una prostituta. Per l’ufficiale quella donna non è una semplice
prostituta, col tempo si lega sempre di più, nasce un sentimento intimo, la sua
presenza stravolge la sua mente, ingarbuglia il suo matrimonio già in crisi. Per
amore di quella donna, tra una chiacchierata e l’altra, indaga sul suo passato,
e le notizie che capta sono una vera sorpresa; l’identità di quella donna è
sorprendente, perché la sua storia familiare è estranea al mondo della prostituzione. La presenza della moglie di Gardelle complica tutto,
perché è una donna sempre più ingombrante, non riesce ad ambientarsi nel
Bosforo e porta scompiglio nella mente fragile del marito.
In casa Bey, i comportamenti e il
modo di gestire il quotidiano del trio Leyla-Hans-Orhan danno del filo da
torcere, e ognuno apporta un qualcosa di pericoloso. Nascondere i valori in cui
crede Orhan è impossibile, e il suo nome compare nella lista delle persone da
imprigionare. L’esistenza di Leyla è un miscuglio di sentimenti, sacrifica sé
stessa per amore, e per alimentare la sua libertà scrive e pubblica come
giornalista pezzi che potrebbero compromettere la sua vita e quella dei suoi
cari. La situazione politica è sempre più delicata, e le pubblicazioni di Leyla
iniziano a circolare in vari canali e appaiono anche nelle mani sbagliate di
chi non dovrebbe leggerli. Il rifugio di Hans è sempre meno sicuro, soprattutto
quando la moglie dell’ufficiale Gardelle sente delle Voci in tedesco e spiffera
tutto.
In pochissimo tempo si organizza
la fuga di Hans, e il viaggio verso un altro nascondiglio è pieno d’insidie
pericolose, perché ogni angolo del Bosforo è circondato dalla presenza degli
invasori. L’asso nella manica di Leyla sono le conoscenze, ma possono rivelarsi
delle trappole, non può contare sulle influenze del marito, e tutto si complica
con l’arresto di Orhan.
Tra tutte le difficoltà, Leyla
non aveva calcolato un aspetto; lei è una madre, e separarsi anche se per poco
dai sui figli, non giova alla sua mente, soprattutto quando accade un fattaccio
in famiglia.
Per Leyla tutto si complica, la
salvezza di chi si ama, il matrimonio, la tutela dei figli, i rapporti con la
suocera sempre tesi perché vive ancorata alle vecchie tradizioni dell’ex Impero
Ottomano, e la presenza degli stranieri in casa sua.
La famiglia di Leyla è stata
stravolta dalla guerra, e adesso che si è accesa la lampadina dell’amore
adulterino, cercherà con tutti i mezzi di sopravvivere in un Paese
sottoccupazione.
Per tutti i personaggi, il filo
dell’amicizia e dell’amore si scontra con l’ostilità, l’intolleranza e la lotta.
Per Leyla questo filo sarà capace di unire i cocci affettivi spezzati dalla
guerra dando un contributo per ricostruire la sua terra.
Scheda del libro:
Titolo: L’altra riva del Bosforo
Titolo originale: L’autre rive de
Bosphore
Autrice: Theresa Révay
Traduzione: Roberto Boi
Genere: romanzo storico
Casa editrice: Beat
Pagine: 362
Anno: 2015
Prezzo di copertina: € 15,90
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Mi piacciono i romanzi storici e dalla tua recensione questo sembra veramente interessante. Me lo sono segnato per una prossima lettura.
RispondiEliminaGrazie.
Ciao @Andrea. La scrittrice presume che si conoscano i fatti storici del luogo, e ha ricostruito una storia inventata incollandola su questa presunzione. Se non si padroneggia su questo punto, la lettura si arresta, in più è lento.
EliminaBuona lettura.
Ciao Innassia, romanzo interessante perché permette di conoscere un periodo storico che non conosco. L'autrice è brava a far interagire personaggi di fantasia e reali. Una lettura avvincente. Un caro saluto :)
RispondiEliminaCiao @AquilaReale. Questo è il terzo romanzo che leggo della Révay, e hanno tutti lo stesso schema; miscela fatti storici con personaggi immaginari. Quindi ... All'inizio si legge lentamente perché ci sono fatti storici sconosciuti, e dopo la fatica iniziale la lettura premia.
EliminaQuesto libro mi interessa,lo cercherò.Grazie da Olga
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata e per aver scritto il commento.
EliminaBuona lettura.
Sembra un romanzo storico che meriterebbe di essere letto. Sicuramente lo trovo molto interessante. Grazie del consiglio e sereno fine settimana
RispondiEliminaSì, è interessante, però .... Inizialmente ho avuto molti problemi, non riuscivo a seguire la trama. Ho dovuto mollare per poi riprenderlo. La pausa ha salvato la lettura.
EliminaBuon fine settimana.
Non conosco né il libro, ma mi riprometto di acquistarlo dal momento che il viaggio di tanti anni fa in Turchia è stato indimenticabile e carico di misteri carichi di fascino, legati appunto alla storia dell'impero ottomano così intimamente legata al declino dell'impero bizantino che proprio in terra turca ha conosciuto il suo massimo splendore anche artistico.
RispondiEliminaSono Rita, ho dimenticato di firmarmi.
RispondiEliminaCiao Rita. Nel libro, con le Voci dei personaggi si respira a pieni polmoni ogni aspetto della Turchia. La cultura, la storia e le tradizioni sono ben tracciate, e ogni aspetto si amalgama con le Voci degli stranieri.
RispondiEliminaTi auguro Buona Lettura.
Ciao Innassia, ammetto di non conoscere Theresa Révay né la storia della Turchia, ma la storia sembra interessante.
RispondiEliminaUn abbraccio 😘
Ciao @Fra. Il problema centrale della difficoltà della lettura, sta nella non conoscenza di un periodo storico carico di avvenimenti. In questi casi è necessario sospendere la lettura il tanto necessario per documentarsi. Per il testo, la storia raccontata è ben strutturata.
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