La scelta di un buon libro è circondata da insidie. Ci sono libri che non ti permettono di mollarli, o di dormire sogni tranquilli, perché hanno un’ottima trama e una scrittura lodevole, e poi ci sono quei libri che acciuffi pensando di avere tra le mani un buon testo per poi, dopo aver letto alcuni capitoli, far sorgere la spontanea frase “mi aspettavo di più” oppure ”che peccato!”. Nel secondo gruppo, qua e là, si trovano recensioni positive per poi constatare con i propri occhi che in alcune parti pecca di superficialità, o si descrivono in modo minuzioso determinati particolari storici rendendo la lettura fastidiosa o lenta. In alcune parti s’intuiscono i ragionamenti di chi scrive, si averte una sorta di presunzione nella quale s’ipotizza il futuro lettore con competenze di natura storiche approfondite, autorizzando così il taglio di parti essenziali per la comprensione del discorso. In altre parti si avvertono delle supposizioni in fase di scrittura, nella quale s’ipotizza che il futuro lettore non sia al corrente di ciò che si sta narrando, autorizzando così lo scrittore a elencare una serie di notizie appesantendo la stesura con lunghi e particolari resoconti.
Il libro La bibliotecaria di Madrid della scrittrice spagnola María
Zaragoza, appartiene al secondo gruppo per aver descritto fatti storici
estenuanti dove non ci dovrebbero essere, e per aver saltato dei particolari
essenziali per la narrazione.
La trama del romanzo storico ha
un’ottima base, comprensivo di argomentazioni altrettanto lodevoli, ma come
accade quando si devono sviluppare eventi di un certo rilievo, si rischia di
inciampare nei due estremi, che sono la superficialità e la complicazione, entrambi
calibrati con la stessa metrica.
Pur apprezzando i contenuti della
trama, nella scrittura ho notato un doppio binario, misto di zone colme di
fatti storici minuziosi là dove si dovrebbe presumere che il lettore medio conosce
quegli aspetti (e che quindi potrebbe non apprezzare quel tipo di scrittura), e
parti in cui sono state elaborate frasi e fatti scritti in modo frettolosi a
discapito di un approfondimento più bilanciato.
La trama del romanzo La bibliotecaria di Madrid ha avuto la
capacità di soffermarsi e di far riflettere su un periodo storico passato e
finito, ma che potrebbe ritornare sotto altre forme dello stesso genere se non si vigila.
La base principale della trama riguarda
la salvaguardia del sapere e della cultura, perché i personaggi principali
appartengono a una società segreta, chiamata L’Associazione della Biblioteca Invisibile,
la quale ha il compito di costruire una biblioteca concepita per nascondere i
libri da preservare perché minacciati dalla dittatura, e quindi dalla
distruzione, dall’annientamento e dall’oblio.
La bibliotecaria di Madrid è un
romanzo storico ricco di personaggi e fatti reali drammatici ambientati in un
Paese martoriato dalla guerra civile, la Spagna franchista, un periodo buio
dove era impossibile lavorare e pensare con la propria testa.
Delle persone semplici, anonime e
“invisibili” hanno voluto dare un contributo alla lotta per sconfiggere la
dittatura, e invertire le sorti della propria terra, proteggendo il sapere
creando dal nulla un luogo speciale, appunto la biblioteca che contiene i libri
salvati dalla distruzione.
La trama del romanzo La bibliotecaria di Madrid è ambientata in
Spagna negli anni trenta nel pieno della dittatura, e due ragazze, Tina e Veva,
studiano per diventare delle bibliotecarie, e riescono a pieni voti nell'impresa inserendosi nel mondo delle biblioteche come delle professioniste. Durante
il loro percorso di studi, vengono a conoscenza della società segreta e della
Biblioteca invisibile, e per frenare la confisca e la distruzione fisica di
milioni di libri iniziano a collaborare, assorbendo in breve tempo le tattiche
per non farsi scoprire rischiando la vita. Tina e Veva, per impedire che i libri proibiti
siano rintracciati da dubbi personaggi o doppiogiochisti, cercano in tutti i
modi di recuperare più volumi nel più tempo presto possibile; e il lavoro non
sarà facile.
Il loro lavoro affronta trappole
inaspettate, come riuscire a tenere a bada il fiuto di un personaggio strano, il Conte Duca, il quale ha
il compito di recuperare i libri minacciati per poi lucrare a scapito della
Biblioteca Invisibile.
Nella Spagna degli anni trenta s’impedisce
alle donne di lavorare in totale autonomia perché ancorati a vecchi concetti
misogini, e in questo ambiente Tina e Veva devono affrontare anche questioni di
tipo sociale. Per cui, mentre Tina guarda al futuro in senso “moderno”, i
familiari la vedono ammogliata al miglior offerente, mentre lei mira in alto, studia
per ottenere un’ottima posizione, ottenendola diventando una bibliotecaria, c’è
chi la vorrebbe semplicemente come madre e moglie. Ma in famiglia non tutti
hanno questa mentalità ottusa, c’è chi appoggia i progetti di Tina.
Tina, per studiare si trasferisce
in città in una pensione, e in questo ambiente conosce personaggi che le
permettono di arricchirsi, e in special modo conosce un uomo dalle mille
risorse capace di far maturare sentimenti profondi.
Mentre tutti pensano che Tina e
Veva stiano le classiche studentesse e dopo delle bibliotecarie modello, le due
ragazze collaborano con dei club culturali per rintracciare i libri da tutelare
da consegnare a un uomo, Rayo de Luna; il loro è un compito delicatissimo,
soprattutto quando sono inseguiti dal fiuto del Conte Duca.
Il clima politico è l’ostacolo
più insistente, le vite delle persone sono in pericolo, specialmente per le
persone che non intendono seguire i canoni antidemocratici e misogini.
Nel bel mezzo della guerra, c’è
chi attira le persone per distruggere i libri e la libertà di espressione, e
c’è chi in gran segreto affronta la dittatura. C’è chi investe la propria
persona cercando e arrestando, o peggio uccidendo i disertori o le persone non
in linea con il dittatore, e parallelamente ci sono degli sconosciuti che
coprono i condannati a morte con simulazioni e sotterfugi, come un uomo che
vive nella pensione, il quale pur di non far arrestare un uomo finge di essere il padre.
Le biblioteche sono un incrocio di incontri tra persone semplici, determinati e pronti ad affrontare il pericolo, i quali lavorano per la causa della società segreta, e tra mille difficoltà ognuno da un contributo. La città di Madrid è percorsa da soggetti pronti a tutto pur di avere in mano il libro segreto, ogni passo è in odore di pericolo, ci sono strade affollate da chi scappa e da chi rincorre i partigiani della cultura. Ma è il soggetto immateriale quello che domina la mente di ogni personaggio: salvare la cultura, perché salvare un libro al rogo significa trasmettere il sapere alle generazioni future.
La bibliotecaria
di Madrid è un romanzo storico da leggere e consigliare per i momenti di svago.
Scheda del libro:
Titolo: La bibliotecaria di Madrid
Titolo originale: La biblioteca de fuego
Autrice: María Zaragoza
Traduzione: Claudia Marseguerra
Editore: Garzanti
Genere: romanzo
Pagine: 474
Anno: 2024
Prezzo di copertina: € 18,60
Nessun commento:
Posta un commento
Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.