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giovedì 17 novembre 2022

Incipit: La grande pioggia

Era l’ora del giorno che Ransome amava di più, quella in cui, seduto sulla veranda, sorseggiava il suo cognac e guardava la luce dorata del sole inondare i banani, la casa giallogrigia, le piante rampicanti scarlatte, prima che l’astro, con un tuffo improvviso, precipitasse sotto l’orizzonte, abbandonando l’intero paese alle tenebre. Era uno spettacolo prodigioso, quello, per lui, uomo nordico, abituato ai lunghi crepuscoli viola dell’Inghilterra settentrionale: era come se, improvvisamente, il mondo intero si arrestasse per un secondo e poi scivolasse rapido in un abisso di tenebre. Per Ransome c’era sempre un’ombra di terrore primitivo nei tramonti indiani


Ho voluto registrare l’incipit del libro “La grande pioggia” di Louise Bromfield, perché il post che avevo dedicato al libro è stato per molto tempo tra i più letti e ricercati del blog, e ancora oggi a distanza di tempo molti lettori si soffermano per leggere i miei appunti. Recentemente si è unito anche il post del film del 1939 con Myrna Loy. Spero che vi piaccia.


L’incipit che ho scritto è tratto da un vecchio libro che ho nella mia biblioteca, ed è stato pubblicato in Italia nel lontano marzo 1942, editore A. Mondadori, settima edizione, il costo dell’opera era di L. 34.

Il post del libro è QUI, invece quello del film è QUI


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