“Quanto vi manca? Mi
sentite? Quanto vi manca?”
“Svuotata, ora finiamo il
puntellamento di oro, basta un solo minuto professore”
“Fermi, non fate il minimo
rumore”
“Dobbiamo
piazzarlo professore, altrimenti rischiamo il crollo”
“Fermi, sta arrivando la
polizia”
“Apra la prego”
“Qui non ha toccato niente nessuno. Le dico che è
impossibile ispettore. Oltre a questa camera blindata, la banca ha cellule
fotoelettriche dappertutto e un sistema di allagamento sotterraneo che noi
potremo usare in qualunque momento. Vede quei bottoni? In caso di emergenza
basta spingerlo e in 35 secondi l’acqua irrompe attraverso una condotta nelle
gallerie di allagamento che corrono sotto di noi”
Ginevra. Una donna, Giorgia, e 7 uomini provenienti da diversi
paesi europei (l’inglese e professore Albert, l’irlandese Anthony, l’italiano
Aldo, lo spagnolo Alfonso, il portoghese August, il tedesco Adolf e il francese
Alfred), stanno lavorando per ripulire una banca: è il colpo perfetto di tutti
i tempi. I migliori elementi d’Europa, un gruppo di ladri professionisti, in
poche ore, rapinano una banca svizzera sottraendo la riserva aurea, che conta
ben 7 tonnellate d’oro puro.
Albert, sopranominato il professore, è la mente della banda, e
per il colpo ha assunto 6 professionisti di alto livello, i migliori ladri
sulla piazza, e con l’aiuto dell’amata Giorgia, da una stanza d’albergo da le
istruzioni servendosi di attrezzature tecnologiche.
I ladri si travestono da operai, e con dei documenti
falsi che autorizzano la perforazione della strada anche durante la pausa
pranzo, percorrendo le condotte dell’acqua e del gas riescono a raggiungere il
loro obbiettivo: il caveau della banca.
Giorgia, con i suoi vestiti trasparenti, scollature vertiginose,
con spacchi sensuali e dalla voce delicata, avrà un compito speciale: sarà la
mente che colorerà la giornata. Giorgia, tra un vestito nuovo e un altro ancora
più attillato e trasparente, inserisce un ricetrasmettitore all’interno della
banca per individuare la posizione corretta del caveau, manipola un visitatore
inatteso per allontanarlo dalla stanza dei bottoni, inoltre tenterà, di fregare
il suo capo accordandosi con il direttore della banca per appropriarsi dei
lingotti d’oro.
Anche se il professore ha previsto ogni mossa e il colpo è stato
calcolato alla perfezione in ogni dettaglio, per tutta l’operazione, i ladri
devono gestire anche degli intralci che impediscono il loro lavoro. Più di un
evento ostacola i geni della rapina, come un vigile del comune che contesta
l’ora dei lavori, operai che devono controllare i canali del gas, un radioamatore
che chiama la polizia per avvertirli del furto.
Le sorprese dei rapinatori sono infinite, perché anche se
riescono a ripulire la banca con solo 7 secondi di ritardo, i lingotti d’oro
per arrivare a destinazione, tra documenti, tradimenti e inganni
vari, daranno il ben servito a tutti, anche all’ideatore della rapina e alla
bella Giorgia. Prima di spartire i lingotti d’oro, una parte ai 7 uomini d’oro e
un’altra all’unica donna del gruppo, un anonimo camion servirà una sorpresa in
un piatto d’argento, ops, in un piatto d’oro ai romani e un bell’accidente ai
nostri rapinatori.
Alcune frasi tratte dal film
“E’ una delle più moderne
del mondo. L’unica cassaforte a comandi elettronici con chiusura
elettromagnetica. Quella che vede è la riserva aurea della nostra banca. Non
potrebbe essere più al sicuro di così”
“State fermi”
“Che succede?”
“Fermi”
“Scusi se insisto, ma che
succede?”
“C’è il guardiano”
“Professore non facciamo
più in tempo prima dell’apertura della banca”
“Zitti ho detto …
Riprendete il vostro lavoro. Avanti ragazzi, avanti a tutta forza, la banca è
vostra. Vi restano 35 minuti. Svuotatela”
“Anche qui ingegnere, è la
bolletta di sdoganamento del carico, una copia per lei e l’originale per noi.
Ecco un'altra sotto, per favore. Dunque, sono 7 tonnellate di ottone per le fonderie Ambrogi di Napoli. E c’è
ancora la bolletta doganale, se vuole mettere una firma anche qua per favore (...)
Per l’assicurazione contro il furto ha provveduto direttamente lei qui a Ginevra,
vero ingegnere?”
“Ma certo”
“Ancora non è finito, un
ultima firma in fondo. Questo le permetterà di ritirare la merce anche a Roma
come sua richiesta. Comunque non si preoccupi se questa non dovesse venire, le
ferrovie italiane inoltreranno ugualmente l’ottone alla fonderia”
“Siamo alla conclusione.
Adesso vi chiedo la massima collaborazione perché il nostro lavoro sia
incoronato di successo. Punto primo, sistemerete le macchine esattamente com’erano
quando le avete affittate. Ricordate che questa sera dovranno essere
riconsegnate. Secondo punto, domani passerete il confine tutti quanti in una
macchina e inserite i nuovi passaporti, questo per evitare che sui vostri veri
sia messo alla frontiera il visto di uscita. Terzo punto, Giorgia e io
partiremo insieme stasera con il treno delle 21 e 45 e a Roma, domani,
preleveremo l’oro. Il nostro appuntamento è dopodomani all’Hotel Hilton alle 3.
Questo è tutto”
“7 tonnellate diviso 8,
quanto toccherà a ciascuno di noi?”
“3 tonnellate e mezzo”
“Ma come”
“7 diviso 2 fa 3
tonnellate e mezzo per te e 3 tonnellate e mezzo per me”
“E gli altri?”
“Niente”
“Ma, dopodomani loro
saranno tutti a Roma”
“Perché ho fatto
falsificare i loro passaporti? La polizia domani li fermerà tutto il tempo che
servirà a noi per sparire, con l’oro naturalmente”
“Buongiorno, siamo venuti
per ritirare la merce”
“Ehi? Ugo la 686 non è
quello che ha proseguito per Napoli? (…) Mi dispiace signora, ma la merce è già a Napoli,
è transitata ieri”
“ Nella bolletta c’è scritto che dovevamo ritirarla qui a Roma
questa mattina, mi pare”
“No signora. Legga qui,
la consegna merci al destinatario, non c’è scritto altro, è tutto molto chiaro,
e il destinatario è la ditta Ambrogi di Napoli”
“deve esserci sicuramente
uno sbaglio”
“Troppo tardi, è fuso con
il nichel e il ferro. 20 tonnellate di nichel, 200 di ferro e 7 di ottone”
“Si può separarlo?”
“Come?”
“Separarlo dal resto”
“Impossibile, l’ottone
ormai non esiste, fa parte del ferro e del nichel. È un’ottima lega e fanno casseforti.
Non può essere uno sbaglio, questo quantitativo di ottone ci arriva
regolarmente ogni mese dalla Svizzera, sono anni che fabbrichiamo questa lega
per casseforti”
“C’è stato un altro arrivo
di questo tipo?”
“Stamane sono venuti a
ritirare per l’altro ottone, ma solo una copia della bolletta 686 diretta come
ogni mese alle fonderie di Napoli”
“L’hanno ritirata?”
“Macché. La bolletta non
prevedeva la sosta a Roma e invece ha proseguito per Napoli. Forse c’è stato
uno sbaglio in Svizzera, probabilmente una sostituzione”
“7 uomini d’oro” è un film degli anni sessanta diretto da Marco
Vicario con un cast stellare, iniziando da Rossana Podestà e Philippe Leroy.
Alcuni interpreti erano noti alla grande platea della celluloide e altri invece erano attori emergenti
che divennero nel tempo delle icone del cinema.
Leggendo qua e là ho scoperto che negli anni sessanta fu uno dei film più costosi del cinema italiano e ben bilanciato da ottimi incassi in tutto il mondo. Guardandolo oggi con gli occhi di chi appartiene all’era del digitale, il film potrebbe far sorridere, eppure per gli anni sessanta i marchingegni utilizzati per la rapina erano all’avanguardia, come la telecamera nascosta nella borsa attrezzi di un finto operaio, la ricetrasmittente messa da Giorgia all’interno di una cassetta di sicurezza e l’intera console del professore.
Leggendo qua e là ho scoperto che negli anni sessanta fu uno dei film più costosi del cinema italiano e ben bilanciato da ottimi incassi in tutto il mondo. Guardandolo oggi con gli occhi di chi appartiene all’era del digitale, il film potrebbe far sorridere, eppure per gli anni sessanta i marchingegni utilizzati per la rapina erano all’avanguardia, come la telecamera nascosta nella borsa attrezzi di un finto operaio, la ricetrasmittente messa da Giorgia all’interno di una cassetta di sicurezza e l’intera console del professore.
L’asso della pellicola è la colonna sonora, ascoltare per
credere:
Avevo visto il film parecchi ani fa e ancora oggi metto in prima fila l’interpretazione di Rossana Podestà che con il suo corpo, con i vestiti trasparenti, spacchi e scollature vertiginose ammalia con la recitazione e non unicamente con la bellezza, e senza svelare ciò che c’è dentro i vestiti attillati. L’altro attore degno di attenzione è Philippe Leroy che personifica un uomo inglese freddo e calcolatore, un ladro che gestisce tutto il materiale supertecnologico. Un altro punto di apprezzamento spetta a tutti gli altri attori che impersonano i rapinatori, iniziando da Gastone Moschin.
Scheda del film
Titolo: 7 uomini d’oro
Regista e sceneggiatore: Marco Vicario
Colonna sonora: Armando Trovajoli
Genere: azione
Durata: circa 95 minuti
Anno: 1965
Interpreti: Rossana Podestà (Giorgia), Philippe Leroy (il professore), Gabriele Tinti (l’italiano), Gastone Moschin (il tedesco), Maurice Poli (il francese), Giampiero Albertini (il portoghese), Dario De Grassi (l’irlandese), Renzo Palmer (il doganiere), José Suarez (il direttore), Ennio Balbo (ispettore di polizia).
Annotazione: immagini prelevate
dalla rete tramite il motore di ricerca Google.
Forte.
RispondiEliminaBrava.
"il portoghese August"
Ehilà, io sono pescarese.
Ciao Innassia.
Non dirmelo. Hai la doppia cittadinanza e non lo sapevi …
Eliminano…no…no... Il Professore dice che non sei tu. Per esigenze di copertura ti hanno rubato momentaneamente il nome; inoltre comunica che in base ai suoi calcoli non li puoi denunciare perché il reato è prescritto …
Altro che ladri, mascalzoni sono …
...
Gus italiano sei.
Lo avevo visto secoli fa e lo ricordo vagamente, mentre la colonna sonora mi è rimasta impressa. Brava Innassia.
RispondiEliminasinforosa
Anche se il film non lo vedo alla tv da parecchi anni non l'ho scordato ad esclusione di qualche frammento. E la colonna sonora ebbe un enorme successo per questo motivo è ancora così familiare. Ciao @Sinforosa
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