Pietroburgo, 11 dicembre
17…
Sarai lieta di sapere che la mia impresa, per la quale tu
hai sempre previsto tante sciagure, si è iniziata senza incidenti. Sono
arrivato qui ieri, e la mia prima preoccupazione è di rassicurare la mia
diletta sorella sullo stato della mia salute e del mio morale, sempre più
fiducioso nel buon esito della mia spedizione.
Ben 200 anni fa, una
donna di 19 anni, con una buona dose di immaginazione, scrisse uno dei libri
più incredibili della letteratura horror, gotica e della fantascienza. Sviluppò
una storia per scommessa, e che scommessa, non solo vinse in quel periodo ma
ancora oggi lo leggiamo e viene utilizzato per descrivere situazioni spaventose
e terrificanti.
Nel 1816, un gruppo di
letterati passarono alcuni giorni in un maniero di un noto poeta dell’800, Lord
Byron, e tra gli invitati c’era Mary Wollstonecraft Godwin con il suo compagno
Percey Shelley. Fortunatamente il maltempo mutò i programmi di tutti gli
invitati e per passare il tempo si decise di
giocare con la letteratura, esattamente si propose di scrivere un
racconto terrificante e il vincitore sarebbe stato colui/colei che avrebbe stilato
nero su bianco la storia più spaventosa.
Mary Godwin, nota come
Mary Shelley, immaginò uno scienziato che si sostituì a Dio per dare nuova vita
ad un nuovo essere umano partendo dalle salme unendo pezzo per pezzo parti di
cadaveri per creare un nuovo individuo. Il racconto fu di un’intensità talmente
forte, talmente spaventoso tale da produrre ancora oggi, a distanza di 200 anni,
questioni di ordine etico.
Lo scienziato Victor Frankenstein, il protagonista del romanzo,
si spinge oltre la natura sfidandola ricreando la vita partendo dalla morte e
non viceversa. Vista con gli occhi del nostro tempo, il libro fu pubblicato per la prima volta l'11 marzo 1818, la scrittrice ebbe un buon
fiuto: unire parti del corpo umano per rigenerarne un altro, situazione
inverosimile 200 anni fa.
La storia la conosciamo tutti anche se non abbiamo mai letto
il libro “Frankenstein” di Mary Shelley perché fa parte dell’immaginario
collettivo, e per la singolarità della storia è stato utilizzato in diverse
pellicole, parodie e commedie di diverso genere, per non parlare di altri
scrittori che lo utilizzarono e che lo usano ancora oggi come punto di
riferimento.
Lessi il libro per la prima volta circa 25 anni con
entusiasmo e lo divorai per le continue rivelazioni, come il nome perché
erroneamente avevo sempre chiamato la nuova creatura come lo scienziato, Frankenstein, invece nel testo il vero nome non appare
mai e viene definito semplicemente come un mostro, un
demone o come la creatura.
Leggendolo si scopre che
è stato scritto in forma epistolare, il narratore non è lo scienziato ma un
esploratore, Robert Walton, un personaggio dall’apparenza marginale e tramite
le sue parole, riportate in una lettera indirizzata alla sorella, apprendiamo
ciò che fece Victor Frankenstein.
La lettera è il mezzo di comunicazione mediante il quale
veniamo a conoscenza del lavoro e del risultato delle scoperte scientifiche di
un’esemplare scienziato. Le lettere fanno da tramite tra l’esploratore e sua
sorella e tra Victor Frankenstein e noi.
Noi comuni lettori apprendiamo ciò che accadde non da chi
visse in prima persona situazioni terribili e mostruose, ma da un intermediario
estraneo ai fatti, il quale riporta in diverse lettere ciò che sente direttamente
dallo scienziato. Inoltre, all’interno delle lettere, si alternano flashback di
Frankenstein e della sua creatura perfezionando così il quadro impostato da Robert Walton. Con tale sistema,
il tipo di scrittura impiantato dalla scrittrice, apparentemente complicato,
alterna tre diversi narratori: le lettere e all’interno di esse chi compii le
azioni, e ciò semplifica e amplifica le
informazioni, e la lettura ci rendere complici: apprendiamo e comunichiamo.
Scheda del Romanzo
Titolo: Frankenstein
Sottotitolo: ovvero il moderno prometeo
Autrice: Mary Shelley
Anno di pubblicazione: 11 marzo 1818
Genere: horror, fantascienza, romanzo, gotico
Lingua originale: inglese
Personaggi: Victor Frankenstein, la Creatura, Elizabeth
Lavenza (cugina e moglie dello scienziato), Robert Walton (l’esploratore), Alphonse
e Caroline Beaufort Frankenstein (i genitori dello scienziato), i fratelli
dello scienziato, Enrico Clerval (amico dello scienziato), Giustina Moritz
(governante)
Luoghi: Svizzera, Francia , Germania, Inghilterra, Irlanda,
Polo Nord
Brani da non dimenticare
Sono nato a Ginevra, e la mia famiglia è una delle più note
di quella Repubblica. I mie antenati sono stati per molti anni consiglieri e
sindaci, e mio padre ha ricoperto con onore e fama varie cariche
amministrative. Era rispettato da tutti coloro che lo conoscevano per la sua
integrità e per la sua solerzia nei pubblici affari … pag. 25
Non sto rievocando la visione di un pazzo, badate. Ciò che
affermo è vero, come è vero il sole.
Poteva trattarsi di un miracolo; ma le tappe della scoperta erano chiare ed
evidenti. Dopo giorni e notti di lavoro e fatica incredibili, riuscii a scoprire
le cause della generazione e della vita; anzi, c’è di più, fui in grado di
infondere vita alla materia animata … pag. 41
Per la sacra terra su cui poso le ginocchia, per le ombre
che mi vagano accanto, per il dolore profondo ed eterno che provo, io giuro;
per te, Notte, e per gli spiriti che a te presiedono, giuro di perseguitare il
demone che ha causato tanta miseria, fino a quando uno di noi non soccomba nella
lotta mortale, per questo resterò in vita: per portare avanti la mia vendetta … pag. 194
NB: i brani sono tratti dal libro Frankenstein di Mary
Shelley, editori Libera Informazione, collana Biblioteca del Giallo i libri
dell’Altritalia, anno 1992, pagine 214
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