Il lavoro di Roberta Recchia divide il tempo in due parti, si parte dalla fine degli anni cinquanta fino agli anni ottanta, e questo lungo periodo si classifica come “Il primo e il dopo”. “Il primo” è determinato da una vita normale, e “Il dopo” è caratterizzato da un lutto che stravolge l’animo e il corpo di ciascun personaggio. Ogni Voce raccontata ci riguarda da vicino, ognuno di noi, lettori sfuggenti o attenti, ci immedesimiamo mentre ascoltiamo i dialoghi e adocchiamo i personaggi quando affrontano fatti tragici. È una lettura carica di drammaticità, e ogni passo coinvolge per aver preso in considerazione fatti concreti non lontani dalla realtà di tutti i giorni, tanto da non riuscire a sganciare le pagine per proseguire il nostro quotidiano. E mentre noi lettori sbrighiamo le nostre faccende, i pensieri sono sempre concentrati su quel libro posato sul comodino o su un tavolo, anche se interrompiamo la lettura per breve tempo.
martedì 22 aprile 2025
Frittura fuori tempo massimo
La scelta delle ricette è influenzata dal calendario, per ogni periodo è previsto uno specifico piatto, e oltrepassarlo significa rinviare l’assaggio, e per gustarlo si deve aspettare un anno intero. Questa volta ho deciso di infrangere la regola, anche se la festa più divertente dell’anno ha chiuso i battenti da un bel paio di settimane; in questi giorni ho ugualmente preparato una frittura tipica del Carnevale. Il nome di questa sfiziosa frittura cambia nome in base alla zona geografica, c’è chi la chiama Catzas o Ghatas, qualcuno aggiunge il miele e altri no, in alcuni ricettari si trova il lievito di birra e in altri il lievito madre, e tra queste varianti c’è la regola generale che appacifica tutti: si deve usare rigorosamente la semola. Tutte le volte che mi cimento in questi tipi di frittura, ho constatato che è sempre il primo giorno, perché si preparano una volta all’anno e la memoria vacilla, e in questo caso si deve acquisire una certa manualità prima di gettarli nell’olio bollente.
The Golden Bowl
Oggi le Voci cinematografiche si riferiscono a un film in costume del 2000. La trama è stata elaborata prendendo in prestito il romanzo La coppa d’oro di Henry James, e non avendolo ancora letto non sono in grado di notare le differenze tra il libro e il film, o verificare se il regista e lo sceneggiatore abbiano stravolto l’opera letteraria. Ogni adattamento letterario comporta dei rischi, c’è chi non gradisce le scelte quando si estrapolano delle scene da adattare per il cinema, e in questo caso il film The Golden Bowl non fu accolto con le stesse lodi dei precedenti lavori del regista. Il risultato appare raffinato con ottimi interpreti, esteticamente non fa una grinza, le ambientazioni sono eleganti e adatte a rappresentare gli anni dei primi del Novecento, eppure c’è un qualcosa che non le ha permesso di bucare lo schermo e la memoria dei telespettatori. Il film sembra che sia stato messo ai margini, raramente si vede sul piccolo schermo, e le pubblicazioni internettiane recenti sono ridotte all’osso.
mercoledì 9 aprile 2025
La cercatrice di corallo
Due famiglie. Liti carichi d’odio che durano anni senza ripensamenti, anche se uno di loro è in serie difficoltà economiche. Il rifiuto di non aiutare dei bimbi in un durissimo momento, carica ulteriormente l’odio, ormai senza via d’uscita. Gli anni passano e non si attenua il sentimento di disprezzo verso chi non ha teso la mano per mitigare le difficoltà, ma non è stato calcolato un punto: ci sono le nuove generazioni. La storia prende forma quando un giorno si presenta una donna con otto figli piccoli dal suo parente più stretto, quello che non ha problemi economici, anzi si direbbe che sia ricchissimo. La donna si chiama Dolores e non sa come sfamare i figli, stanno letteralmente morendo di fame, ma il corallaro Fortunato Derosas, il parente ricco, la respinge e non ha intenzione di aiutarla.
martedì 1 aprile 2025
La libreria. La casa dei libri
In una piccola cittadina, a Hardborough, c’è un vecchio edificio abbandonato da ristrutturare, umido e infestato da strane apparenze, quelli che tutti riconoscono come i fantasmi. La casa si chiama Old House, e proprio qui, in questo rudere edificio, Florence Green, una minuta donna, trasforma la passione per i libri in un lavoro: decide di aprire una libreria. Nel piccolo paesino c’è chi non tollera la sua presenza a Old House, ma Florence Green è determinata, non si fa piegare dai maligni; il suo non è un capriccio. Dopo aver perso il marito, vuole invertire il suo destino, non può e non vuole vivere come una vedova triste e opaca, intende diventare indipendente, dare una svolta alla sua vita.