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mercoledì 1 novembre 2023

Anna Karenina. Miniserie del 2013

- È la seconda volta che ti comporti in modo sconveniente. Ti avevo pregato di non dare adito ai pettegolezzi. Nulla oso più di questo alla mia nomina. Ti prego promettimi che non si ripeterà

- Non posso. Ascolto te e non faccio altro che pensare a lui. Io lo amo. Sono la sua amante e aspetto un figlio da lui. Io non ti sopporto. Ho paura di te. Ti odio. Ora andrò da lui. Puoi fare di me quello che vuoi

- Dove pensi di andare?

- Non possiamo andare avanti cosi, Aleksej. A questo punto immagino che tu vorrai divorziare

- Nessuno ha il diritto di spezzare l'incudini che ci uniscono, Anna. Una famiglia non può essere distrutta da un capriccio

- Un capriccio!

- Sì. No. Anzi, no, no, per un delitto commesso da uno dei due sposi

- Tu. Tu non hai fatto altro che soffocare la mia vita per otto anni. Non hai mai pensato che sono una donna viva. Una donna che ha bisogno di amare. Io mi sono sforzata di amarti e ho messo tutto l’amore su mio figlio quando non potevo più amare te. Ma, non posso ingannarmi. Io sono viva, non sono colpevole. Ho bisogno di amare. Vivere

- Hai due possibilità: fuggire da sola con quell’uomo, o restare in questo palazzo con tuo marito e tuo figlio

- Non puoi togliermi Sereza. Non puoi. Tu non lo ami, lo fai solo per tormentarmi

- Io tormentarti! E tu, allora? Non mi tormenti tu? Ti ho sposata per aiutare la tua famiglia, ho dato una posizione a tuo fratello. Ti ho sempre portato il massimo rispetto, e adesso, io, io dovrei forse accettare di essere infelice mentre tu e lui vi potrete divertire? Se decidi di restare in questa casa, allora, allora, esigo di non vedere mai più quell’uomo, e qualunque sarà il vostro rapporto, che nessuno possa mai accusarti di niente. A te la scelta

 

La miniserie televisiva di due puntate per la Rai è il frutto di una collaborazione europea tra Italia, Francia, Germania e Spagna, e il soggetto è tratto dal capolavoro di Lev Tolstoj. Nel 2013, per l’ennesima volta, è stata prodotta una pellicola dal titolo Anna Karenina. Riproporre una delle storie più affascinanti della letteratura russa è sempre un azzardo, soprattutto quando la parte della protagonista è stata affidata a Greta Garbo, Vivien Leigh, Sophie Marceau, Jacqueline Bisset, Lea Massari e altre attrici che con il loro lavoro hanno bucato lo schermo. Nella miniserie del 2013 la protagonista è stata interpretata da Vittoria Puccini, e il suo lavoro, anche se non paragonabile alla Garbo e alla Leigh, non dispiace. 

La struttura è fedele all’opera di Tolstoj, come le ambientazioni e i soggetti, salvo alcuni particolari ben visibili. L’imperfezione che depotenzia l’intero lavoro è da attribuire al doppiaggio costruito con Voci che non corrispondono al carattere e al fisico dei personaggi del romanzo e degli stessi interpreti. Le Voci ricostruite non possono appartenere a quei corpi, per cui si avverte la presenza di uno slegamento tra il soggetto da interpretare e la tonalità della Voce da attribuire a ogni singolo interprete, per cui si avverte un’assenza di armonia tra vista e l’udito. In altri casi, il movimento delle labbra non corrisponde alla velocità delle Voci emesse. Dal mio punto di vista, il lavoro del doppiaggio pecca di superficialità nella ricostruzione delle Voci da assegnare a ogni soggetto.

Una delle sorprese, da considerare rischiosissimo, lo assumo alla colonna sonora, perché è stata scelta la canzone della cantante Randy Carawford dal titolo One day I flly away con la Voce di Bianca Atzei. La canzone parrebbe non in linea con le ambientazioni ottocentesche di una della storia più amate della letteratura internazionale, tuttavia applaudo il coraggio per averla scelta e aver rotto gli schemi.

Anna Karenina interpretata da Vittoria Puccini è tutta una sorpresa. Eravamo pronti per stroncare ogni frammento, dalla recitazione alla sceneggiatura, invece, se una parte non ha approvato l’intero lavoro, altri hanno applaudito il coraggio e l’intero lavoro, salvo alcuni aspetti, come il doppiaggio. Il rischio di girare uno sceneggiato stile fiction con scenette super superficiali era ben presente, e con la scelta di una buona sceneggiatura, una buona fotografia e la scelta di ottimi attori, si è evitato la collezione dell’ennesima trasposizione televisiva da stroncare sul nascere solo guardando la pubblicità.

Quando uscì la miniserie, avevo letto che per realizzarla e per girare le scene sono state assunte molte comparse, sparse in diversi location tra palazzi e ville storiche, e per riprodurre le ambientazioni ottocentesche si sono avvalsi di varie ristrutturazioni, ad esempio si potrebbero indicare i treni utilizzati in alcune scene principali o la gestione degli interni dei palazzi con mobili e oggetti di un certo livello per non “sbagliare” epoca storica. Se non ricordo male, utilizzarono tonnellate di neve artificiale per le scene invernali, non per un capriccio, ma perché indispensabili per riprodurre la realtà tipica della Russia.

Un aspetto che non può sfuggire riguarda la scelta del costumista, sicuramente non deve essere stato semplice vestire tutti i personaggi principali e secondari comprese le comparse, e per analizzare ogni singolo costume ci vorrebbero quintali di inchiostro. 

Sì, come accennato, salvo i casi lampanti come il doppiaggio o alcune frasi o particolari che non possono sfuggire a chi ama il romanzo, la miniserie del 2013 non delude. Non mi allargo troppo con il riassunto, perché la storia di Anna-Vronskij-Aleksej e Kitti-Levi si conosce nei minimi particolari anche se non si è mai aperto il capolavoro di Tolstoj.

  



















Scheda della miniserie:

Titolo: Anna Karenina

Regista: Christian Duguay

Genere: drammatico

Anno: 2013

Durata: 200 min.

Interpreti: Vittoria Puccini (Anna Karenina), Benjamin Sadler (Alesksej Karenin), Santiago Cabrera (Vronskij), Max von Thun (Kostantin Levin), Lou de Laâge (Katerina Kitty Ščerbackaja), Carlotta Natoli (Dolly Ščerbackaja), Pietro Sermoni (Stepan Arkadevič), Sydne Rome (Principessa Ščerbackaja), Lea Bosco (Betsy)

Annotazione: nel Taccuino ci sono altre Voci con Vittoria Puccini: 

L’Oriana e Il destino di un principe

Inoltre, c'è anche un'altra Voce con Max von Thun, e in questo film ha lavorato con Vittoria Puccini, Il destino di un principe.    

N.B. nel Taccuino c'è un altro film dal titolo Anna Karenina del 1948 con Vivien Leigh, clicca QUI

N.B. le Voci iniziali in corsivo sono tratte dal film e le ho sbobinate per il Taccuino, invece le immagini sono prelevate dalla rete tramite il motore di ricerca Google.

                             

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