Ambientare un film di
spionaggio in piena guerra fredda a Londra nei primi anni settanta è l’ideale per
passare una serata piacevole. Se poi il film è tratto da un libro di John Le
Carré, con personaggi formati prevalentemente da agenti segreti doppiogiochisti
impersonati da attori stellari del calibro John Hurt/Gary Oldman, sicuramente
la pellicola è di ottima fattura.
La talpa è il classico film di una volta, quelli che vedevo
da piccola, lento e riflessivo, senza sparatorie gratuite, gli ambienti sono
oscuri dove si respira e si tocca con mano la polvere e l’umidità dei vecchi
uffici, e soprattutto c’è sobrietà e tranquillità nei dialoghi trai i
personaggi.
Lo sguardo degli attori, i movimenti della testa, delle spalle e di tutto il corpo sono gli elementi che caratterizzano il film e non parole e parole e parole, e le abilità degli attori riescono a nutrire e a riempire i vuoti stimolando il cervello di chi segue il film. Il personaggio principale appare in tutta la sua interezza e inizia a parlare dopo circa 20 minuti.
Limitando le parole con una buona dose di lentezza non si mortifica la recitazione, anzi dietro c’è un lungo lavoro, una capacità innata che pochi possiedono, e un’abilità tipico di chi sa recitare e che ti incolla allo schermo. Ad esempio c’è una scena nel quale il personaggio principale sta guardando la televisione, si sente solo la tv mentre si inquadra unicamente l’uomo, all’improvviso suonano alla porta, e come l’attore gira la testa, come guarda e come muove i muscoli del viso non c’è bisogno di aggiungere parole e parole e poi parole con schiamazzi per intuire il suo stato d’animo o cosa pensa o chi c’è fuori dalla porta.
Lo sguardo degli attori, i movimenti della testa, delle spalle e di tutto il corpo sono gli elementi che caratterizzano il film e non parole e parole e parole, e le abilità degli attori riescono a nutrire e a riempire i vuoti stimolando il cervello di chi segue il film. Il personaggio principale appare in tutta la sua interezza e inizia a parlare dopo circa 20 minuti.
Limitando le parole con una buona dose di lentezza non si mortifica la recitazione, anzi dietro c’è un lungo lavoro, una capacità innata che pochi possiedono, e un’abilità tipico di chi sa recitare e che ti incolla allo schermo. Ad esempio c’è una scena nel quale il personaggio principale sta guardando la televisione, si sente solo la tv mentre si inquadra unicamente l’uomo, all’improvviso suonano alla porta, e come l’attore gira la testa, come guarda e come muove i muscoli del viso non c’è bisogno di aggiungere parole e parole e poi parole con schiamazzi per intuire il suo stato d’animo o cosa pensa o chi c’è fuori dalla porta.
Se decidiamo di vedere La Talpa dobbiamo
dimenticare i film con sparatorie che ti rompono i timpani, con il sangue che
schizza da per tutto, con agenti segreti che ti spifferano tutto con le loro
chiacchierate. No, non è questo il genere della pellicola: è un film ben
ponderato dove anche l’arredo o la piega dei pantaloni o la vitalità della
capigliatura suggeriscono e conducono lo spettatore fino a scoprire chi è la
talpa, seguendo tutti i personaggi partecipi direttamente nelle loro indagini,
non sei più uno spettatore passivo ma un tutt’uno con la pellicola, e quando
incominciano i dialoghi, i discorsi dei personaggi, dal più importante al più
piccolo, tutti i nostri sensi si accendono e si sviluppano al massimo fino a
capire piano piano, assieme agli agenti segreti, chi è il doppiogiochista.
Il Trailer
Riassunto tratto dalla copertina del DVD:
“Nel 1973 la Guerra Fredda continua a inficiare le
relazioni internazionali. I servizi segreti inglesi, altrimenti noti come MI6,
nome in codice “Circus”, arrancano per tenersi al passo con lo spionaggio di
altri paesi e garantire la sicurezza del Regno Unito. Il Governo, però, teme
che i protocolli dell’organizzazione siano stati violati dall’interno da un
agente doppiogiochista al servizio dei sovietici, mettendo a rischio tuta
l’Inghilterra. All’uomo più fidato il compito di stanare la talpa”
Titolo: La talpa
Titolo originale: Tinker Tailor Soldier Spy
Regia: Tomas Alfredson
Sceneggiatura:
Bridget O'Connor, Peter Straughan
Scheda del libro:
Direttore
della fotografia: Hoyte Van Hoytema
Anno: 2011
Durata: circa123 min.
Genere: spionaggio
Attori: Gary Oldman (personaggio principale, George Smiley,
ex ufficiale in pensione richiamato in servizio dal MI6), John Hurt (Controllo), Colin Firth (Bill Haydon), Benedict
Cumberbatch (Peter Guillam), Toby Jones (Percy Alleline), Tom Hardy (Ricki Tarr), David Dencik (Toby Esterhase), Ciaran Hinds (Roy Bland) e una sconosciuta, almeno per me, Svetlana
Khodchenkova (Irina)
Riassunto tratto dalla copertina del libro:
“Più che un sospetto è una certezza: ai vertici dei
servizi segreti inglesi c’è un traditore. Un finto amico che fa il gioco del
nemico e che è assolutamente necessario mascherare in più in fretta possibile
per la sicurezza della Gran Bretagna e dell’intero Occidente. C’è un solo uomo
capace di snidare la talpa: George Smile. La sua è la più segreta, la più
penosa delle missioni. Stretto in una rete di menzogne e di simulazioni, deve
scovare il peggiore dei nemici proprio tra coloro con cui ha diviso una vita di
lavoro e di pericoli”
Titolo: La talpa
Autore: John Le Carré
Traduzione: Francesco Greenburger
Editore: Mondadori
Collana: I Miti
Genere: spionaggio
Anno: 2003
Pagine: 450
Prezzo di copertina: 4,60
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