Tra giornate solari, o piovose e altri disagi, finalmente siamo riusciti a raccogliere le olive. Non è stato semplice,
le piantine hanno pochi anni, sono piccole e delicate, e rispetto agli anni scorsi, inaspettatamente erano stracolme di olive sane, integre e mature al punto giusto. Abbiamo anticipato il raccolto
perché il clima era favorevole e le olive hanno maturato prima del tempo; realmente a pochi chilometri la pioggia ha distrutto interi oliveti, e per molti proprietari l’anticipazione
non è stata una scelta ma un obbligo.
La paura delle intemperie hanno accompagnate le giornate nei discorsi quotidiani, e per tale motivo molte famiglie hanno anticipato il lavoro.
La paura delle intemperie hanno accompagnate le giornate nei discorsi quotidiani, e per tale motivo molte famiglie hanno anticipato il lavoro.
Capire il momento giusto per raccogliere le olive non è
semplice, il periodo va dal mese di ottobre
a dicembre, e in alcuni casi fino a gennaio; si dovrebbe controllare il
frutto che cambia colore che passa dal verde al violaceo fino al nero, ma per
forza maggiore si anticipa il raccolto anche per impedire l’invasione della
mosca olearia o un improvvisa grandinata. Infatti mentre si lavora, oltre ad
esaminare in modo maniacale il cielo, ogni tanto si esamina il terreno alla ricerca di questi fastidiosissimi
e malefici insetti.
La nostra mascotte |
Il sistema che usiamo è la classica brucatura a mano,
dovrebbe essere il metodo migliore per ottenere un buon olio di oliva, ma visto
che le piante sono di piccole dimensioni e oltretutto con i rami delicati, non
ci sono alternative; utilizzare altri sistemi è impensabile, danneggerebbero la
pianta compromettendo il raccolto del prossimo anno. La brucatura a mano avrà i
suoi vantaggi in termini di qualità del prodotto, ma ha interminabili disaggi,
partendo dai rami alti irraggiungibili fino alla lentezza del lavoro.
Tra una lotta e l’altra, tra un ramo irraggiungibile e qualche
parola di troppo, con determinazione e con molta pazienza siamo arrivati alla
parola “fine raccolto”. Abbiamo lavorato duramente e il risultato finale è stato sorprendente.
Sì sapevamo di avere sotto gli occhi un’ottima annata, ma non avevamo capito fino in fondo quanto la natura ha graziato queste piccole piantine, fino a quando abbiamo letto la ricevuta dell'oleificio.
Sì il 2016 può essere considerato come il primissimo anno di vero raccolto, le piantine crescono bene e portano i frutti tanto attesi. La pessima annata dello scorso anno è alle spalle, e fortunatamente quest'anno il protagonista della dieta mediterranea ha riempito lo scafale della dispensa: la scorta familiare d'olio d'oliva è assicurata.
Sì sapevamo di avere sotto gli occhi un’ottima annata, ma non avevamo capito fino in fondo quanto la natura ha graziato queste piccole piantine, fino a quando abbiamo letto la ricevuta dell'oleificio.
Sì il 2016 può essere considerato come il primissimo anno di vero raccolto, le piantine crescono bene e portano i frutti tanto attesi. La pessima annata dello scorso anno è alle spalle, e fortunatamente quest'anno il protagonista della dieta mediterranea ha riempito lo scafale della dispensa: la scorta familiare d'olio d'oliva è assicurata.
Al frantoio si fa la fila e durante l'attesa si
osservano tutte le fasi per ottenere l’olio d’oliva.
All’esterno del frantoio si può riconoscere una vecchia macina in pietra.
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