Dimmi che cosa mangi e ti
dirò chi sei. Dimmi dove acquisti gli alimenti e ti dirò chi sei. Dimmi dove
abiti e ti dirò chi sei. Conosci gli albori e i "genitori" dei prodotti alimentari? Non sai
che cosa hai nel piatto? Non sai che cosa mangi e soprattutto non conosci la
provenienza del cibo?
Questa volta inizio il
post con questi semplici quesiti, e se ci sono delle difficoltà nel rispondere
a tali domande, o non abbiamo mai approfondito il discorso, o non ci siamo mai
chiesti che cosa abbiamo nel piatto ... beh, il libro “i signori del cibo” di Stefano
Liberti è il luogo ideale per ottenere certezze di prima mano, uno spazio per
ottenere quelle risposte spesso e volutamente nascoste al consumatore.
Il libro non è un romanzo e non è frutto dell’immaginazione
del giornalista, ma è un’inchiesta sull’industria alimentare ai tempi della
globalizzazione, dove si mostrano i lati oscuri del settore in continua
trasformazione.
Il libro non è stato pubblicato quest’anno bensì nel 2016, e sono
riuscita a leggerlo solo in questi giorni. Non è necessario indicare quanto
tempo si impiega per leggerlo perché ci trascina la curiosità e la voglia di
conoscere questo aspetto non sempre approfondito e spesso nascosto.
Il giornalista riporta il
risultato di una sua indagine relativa ad un sistema ben articolato in tutto il
pianeta coinvolgendo tutta la filiera dell’industria alimentare, dalla
produzione alla commercializzazione partendo dall’acquisizione della terra,
scavalcando ed eliminando gli agricoltori e i piccoli produttori. L’autore
focalizza un nuovo modo di alimentare la popolazione mondiale esaminando
quattro prodotti: la carne di maiale, la soia, il tonno in scatola e il
pomodoro concentrato.
La ricerca di Stefano Liberti ci svela come gli alimenti, da semplice cibo, necessario per la sopravvivenza umana, siano diventati merce gestiti e manipolati esclusivamente da poche persone, e pertanto chi manipola non è più un contadino o il classico lavoratore del settore. In concreto pochissime imprese multinazionali si impadroniscono delle terre e quindi del cibo/merce, riuscendo a controllare fin dal primo istante la coltivazione, la produzione, la trasformazione e la commercializzazione. Il nuovo sistema sta modificando il concetto di agricoltore/produttore, e analogamente sta introducendo una nuova concezione di industria alimentare riuscendo a mutare e imporre a tutti la stessa struttura in ogni parte del pianeta. L’effetto diretto di questo sistema sta trasformando radicalmente, o meglio sta scalzando e sradicando un sistema millenario incentrato non sulla qualità ma sul profitto impoverendo tutta la filiera iniziando dalla qualità delle terre. I nuovi “signori del cibo” sono riusciti a ridurre i costi di produzione e i prezzi di vendita a scapito del lavoro degli agricoltori e della qualità del prodotto finito, con l’effetto diretto di non poter più controllare tutta la filiera iniziando dalla base.
La ricerca di Stefano Liberti ci svela come gli alimenti, da semplice cibo, necessario per la sopravvivenza umana, siano diventati merce gestiti e manipolati esclusivamente da poche persone, e pertanto chi manipola non è più un contadino o il classico lavoratore del settore. In concreto pochissime imprese multinazionali si impadroniscono delle terre e quindi del cibo/merce, riuscendo a controllare fin dal primo istante la coltivazione, la produzione, la trasformazione e la commercializzazione. Il nuovo sistema sta modificando il concetto di agricoltore/produttore, e analogamente sta introducendo una nuova concezione di industria alimentare riuscendo a mutare e imporre a tutti la stessa struttura in ogni parte del pianeta. L’effetto diretto di questo sistema sta trasformando radicalmente, o meglio sta scalzando e sradicando un sistema millenario incentrato non sulla qualità ma sul profitto impoverendo tutta la filiera iniziando dalla qualità delle terre. I nuovi “signori del cibo” sono riusciti a ridurre i costi di produzione e i prezzi di vendita a scapito del lavoro degli agricoltori e della qualità del prodotto finito, con l’effetto diretto di non poter più controllare tutta la filiera iniziando dalla base.
Il libro è da consigliare a tutte le persone che mangiano, e
quindi a tutti, nessuno escluso, perché tutti noi per vivere abbiamo bisogno del cibo, e perché tutti noi abbiamo il diritto di conoscere questi aspetti sul "nuovo" mercato mondiale globalizzato degli alimenti, ormai diventati merce per lucrare a nostra insaputa. Inoltre, è
raccomandatissimo per le persone che amano i libri d’inchiesta, i libri che
hanno come intreccio la politica-economia-società arricchito con dilemmi legati
all’agricoltura.
Scheda del libro:
Titolo: I signori del cibo
Sottotitolo: viaggio nell’industria alimentare che sta
distruggendo il pianeta
Autore: Stefano Liberti
Genere: inchiesta giornalistica
Editore: Minimum Fax
Prezzo di copertina: € 19
Anno: 2016
Pagine: 327
Ciao Innassia,
RispondiEliminadunque alche il cibo, che già è al centro di ingiuste e spesso tragiche condizioni di disparità tra le diverse aree delPianeta, nasconde , ma nemmeno troppo, aspetti inquietanti!
C'è bisogno di riflettere per tutti, ma soprattutto di agire per chi è corresponsabile di questo stato di cose.
Un caro saluto
Marilena
Ciò che inquieta è la totale assenza di notizie e dati nei normali canali di informazione. Il cibo è la base di ogni essere umano eppure si continua a tacere su queste questioni. Se non l’hai ancora fatto ti consiglio di leggerlo. ciao ciao
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