- Mi parli della guerra. Quando ha incominciato a interessarsi
alla guerra?
- Dal cinema. Quei film di guerra. Quelli che parlavano della
Germania, non importava se era la I guerra mondiale o la II. Mi piacevano
soprattutto quelli ambientati a Berlino. Fin da quando ero piccola, mia nonna e
mio padre mi avevano parlato della loro città che amavano tanto
- Parlavate tedesco in casa?
- Con mia madre parlavo inglese. Era un’irlandese nata a Brooklyn. Con mio padre parlavo tedesco, ma mi diceva sempre di non farlo con nessun altro, perché fuori da qui, dove abitavamo, a New York, se mi avessero sentita parlare in tedesco, mi avrebbero scambiata per una simpatizzante nazista o avrebbero capito che ero ebrea
- Novanta parole al minuto, dettato bilingue, sa usare un
mimeografo e parla il tedesco come la moglie di un macellaio di Berlino. È un
vero colpo di fortuna
- Moglie di un macellaio di Berlino!
- Ha imparato dalla nonna che è di Berlino
- Ma, non era sposata con un macellaio. Mio nonno aveva una
fabbrica di bottoni, che poi si è incendiata
- Si sieda. E sua nonna ha voluto che lei imparasse ….
- Il tedesco? Sì, parla solo la sua lingua
- Ma, vive qui da…
- Il mio professore al liceo
faceva la stessa cosa
- Che cosa faceva, scusi?
- Lasciava sempre in sospeso la
domanda. Tipo “la capitale della Cina è…”. Ormai vive qui da 18 anni
- Allora, io mi chiedo, se vive
qui da 18 anni, perché non ha imparato….
- La vostra lingua? Lei
preferisce il tedesco
- E preferisce anche la Germania?
- E’ ebrea
- Lo è anche lei?
- A metà. Forse è un problema per
voi?
- Ah, no. Spero che al 50% lei
non sia una spia nazista. Potrebbe alzarsi, per favore?
- E perché dovrei farlo?
- Perché vuole avere questo posto!
- E perché glielo ho chiesto.
Vorrei farle fare un test
- Posso farlo anche stando seduta
- Io volevo solo chiederle di
alzarsi in piedi, di girarsi, di chiudere gli occhi e chiedere che cosa vede in
questa camera. È un test sulla capacità di osservazione. È una cosa che la
disturba tanto?
- E’ pieno di foto di barche e
cavalli da polo, di volumi rilegati e diplomi, c’è un pesce imbalsamato, il
giorno sbagliato sul calendario, scaffali che andrebbero spolverati, tappetti
che andrebbero pulito, e un paio di laureati ad Harvard sorpresi che una
ragazza senza lavoro rifiuti di farsi trattare da schiava?
- Lei è sempre cosi?
- Non glielo avevo detto? Per
l’altra metà sono irlandese
- Una miscela esplosiva.
La trama coinvolge, con
argomentazioni forti, incentrato nel periodo più buio della storia europea del
Novecento. Gli ingredienti appartengono al mondo dello spionaggio, con una
spruzzatina di romanticismo senza renderlo stucchevole agli occhi di chi lo
guarda. La storia è ben nutrita, come il mondo del cinema ci ha abituato, con
un mix di vari personaggi principali e secondari interpretati da attori
stellari. Come ogni film di spionaggio, non si può svelare interamente la
trama. Si può schematizzare la base su cui poggia la storia, quindi si parla di
antisemitismo, di doppiogiochisti, d’intrighi, di speranza, di dolore, di
coraggio e di missioni segrete. Sostanzialmente i personaggi principali sono
due: Linda Voss, una segretaria del Qeens, amante del cinema e che parla il
tedesco con una dizione provinciale, e per questo motivo trasformata in spia da
inserire in Germania nei salotti che contano; poi c’è il misterioso avvocato Ed
Leland, il quale, segretamente, veste i panni di un alto ufficiale americano che lavora per il
controspionaggio; e naturalmente ci sono anche altre personalità. Tra Linda e
Ed ruotano svariati personaggi, tutti ben tracciati e indispensabili per
nutrire la trama di suspense e drammaticità, tra i quali spiccano: un alto ufficiale
tedesco che assume come babysitter la segretaria-spia; una nobile tedesca che
ha compito di lavorare su due binari paralleli, o meglio una doppiogiochista infiltrata
da entrambe le parti; e un illustre personaggio che ha il compito di gestire le
spie facendo da ponte tra la Germania e gli USA.
Il film, pur avendo degli attori
di primo ordine, è stato duramente preso di mira, tanto da collezionare i
famosi premi Razzie Awards come peggior film, peggior regista, peggior attrice
protagonista, e due nomination come peggior attore protagonista maschile e
peggior sceneggiatura, allo stesso tempo è stato assegnato il premio Golden
Camera alla miglior attrice internazionale all’attrice che ha impersonato la
segretaria-spia Linda. Non conosco i particolari di queste scelte negative, ma
leggendo stralci di giornale pare che alcuni non abbiano digerito lo
stravolgimento del libro di Susan Isaacs, altri reputano la trama ben lontana
dalla realtà, e altri ancora hanno stroncato la recitazione. Effettivamente se
paragoniamo gli eventi storici col film, in alcuni frammenti la trama è
inverosimile, oppure la protagonista femminile appare ingessata. In sostanza è
un film da vedere senza troppe pretese.
Scheda del film:
Titolo: Vite sospese
Titolooriginario: Shining Through
Regia: David Seltzer
Soggetto: Shining Through di Susan Isaacs
Genere: drammatico, spionaggio
Anno: 1992
Durata: circa 127 min.
Interpreti: Melanie Griffith
(Linda Voss), Michael Douglas (Ed Leland), John Gielgud (Konrad Friedrichs,
nome in codice Girasole), Liam Neeson (Franze Otto Dietrich), Joely Richardson
(Margaret con Eberstien).
Annotazione: nel Taccuino ci sono altre Voci con Michael Douglas: Traffic e Coma profondo.
N.B. Le Voci iniziali sono tratte dal film e le ho sbobinate per il Taccuino.
Nessun commento:
Posta un commento
Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.