Con le belle giornate una
passeggiata in campagna non si nega a nessuno, soprattutto se siamo nel bel
mezzo del periodo della raccolta degli asparagi. In questi giorni, gli
appassionati di asparagi selvatici, compresi i girovaghi del sabato e della
domenica, setacciano palmo a palmo le campagne pur di portare a casa il
bottino. Dal mio punto di vista, alcune persone impazziscono più per le
passeggiate alla ricerca dell’ingrediente prelibato tra i cespugli che
cucinarli; e alcuni hanno una calamita negli occhi, li vedono senza impegnarsi,
riescono a sceglierli e tagliarli in un modo particolare per far spuntare altri
frutti per i prossimi raccolti.
Prepararli è facilissimo perché gli asparagi selvatici della Sardegna sono più fini e più teneri, e sono leggermente più amarognoli e più appetitosi rispetto a quelli coltivati nelle serre, in più si preparano in breve tempo.
Prepararli è facilissimo perché gli asparagi selvatici della Sardegna sono più fini e più teneri, e sono leggermente più amarognoli e più appetitosi rispetto a quelli coltivati nelle serre, in più si preparano in breve tempo.
Si possono cucinare in vari modi:
frittate, frittelle, in padella, a vapore, torte salate, la pizza, oppure con la pasta o il riso; la
fantasia è alla massima potenza. E se un bel giorno, quella della fortuna
sfacciata, ti piomba a casa un bel mazzo di asparagi selvatici, l’aquilina in bocca non te la toglie nessuno, perché rispetto a quelli
coltivati hanno un surplus incalcolabile.
In questi giorni ho preparato le frittelle, e trascrivere nel Taccuino le dosi esatte degli ingredienti non è semplice perché la ricetta prevede la cosiddetta quantità “a occhio”, di conseguenza cercherò di scriverli in modo approssimativo. Le frittelle conquistano un po’ tutti perché sono croccanti all’esterno e morbidi all’interno, e il palato riconosce il nostro ingrediente: gli asparagi selvatici. Esistono diverse ricette delle frittelle, ed io li cucino seguendo la più comune, e se ricordo bene, una variante della ricetta prevede la birra al posto del latte per dare un tocco in più al risultato finale.
Ma prima di trascrivere la ricetta delle frittelle di asparagi selvatici, annotto una piccola curiosità: in alcune parti dell’isola gli asparagi si chiamano sparàu che è un vocabolo dal doppio significato. Se sentiamo la frase “bòlliri sparàu”, in alcuni casi, non si esprime esclusivamente il concetto “vuole gli asparagi”. Se modifichiamo totalmente la situazione e usciamo dall’ambiente culinario, la frase assume un altro concetto: il vocabolo sparàu vuol dire anche “sparato”; quindi attorno alla frase “bòlliri sparàu” si indica l'ortaggio e anche fatti da codice penale perché si medita un omicidio.
In questi giorni ho preparato le frittelle, e trascrivere nel Taccuino le dosi esatte degli ingredienti non è semplice perché la ricetta prevede la cosiddetta quantità “a occhio”, di conseguenza cercherò di scriverli in modo approssimativo. Le frittelle conquistano un po’ tutti perché sono croccanti all’esterno e morbidi all’interno, e il palato riconosce il nostro ingrediente: gli asparagi selvatici. Esistono diverse ricette delle frittelle, ed io li cucino seguendo la più comune, e se ricordo bene, una variante della ricetta prevede la birra al posto del latte per dare un tocco in più al risultato finale.
Ma prima di trascrivere la ricetta delle frittelle di asparagi selvatici, annotto una piccola curiosità: in alcune parti dell’isola gli asparagi si chiamano sparàu che è un vocabolo dal doppio significato. Se sentiamo la frase “bòlliri sparàu”, in alcuni casi, non si esprime esclusivamente il concetto “vuole gli asparagi”. Se modifichiamo totalmente la situazione e usciamo dall’ambiente culinario, la frase assume un altro concetto: il vocabolo sparàu vuol dire anche “sparato”; quindi attorno alla frase “bòlliri sparàu” si indica l'ortaggio e anche fatti da codice penale perché si medita un omicidio.
Ingredienti:
un mazzo di asparagi
selvatici freschi,
un pizzico di sale,
4 uova,
un quarto (circa) di latte,
un paio di cucchiai di
farina,
olio per friggere.
Puliamo accuratamente gli
asparagi eliminando la parte dura, e con le punte rivolte verso l’alto li
sbollentiamo per pochissimo tempo, circa 5 minuti, e li lasciamo intiepidire a
temperatura ambiente E voilà, la fase più complicata è passata.
Prepariamo la classica pastella
con gli ingredienti: sbattiamo le uova, aggiungiamo il latte e gli asparagi
tagliuzzati grossolamente (devono essere asciutti e possibilmente passati nella
farina), infine uniamo la farina; e per questa volta ho aggiunto un cipollotto
tagliato a dadini. Mescoliamo bene per eliminare i grumi che si potrebbero
formare e insaporiamo con un pizzico di sale. Amalgamiamo il tutto, fino ad
ottenere una pastella di media consistenza perché non deve essere corposa o
liquida.
Scaldiamo l’olio e friggiamo versando l’impasto con l’aiuto
di un cucchiaio. Quando sono ben dorate da ambo le parti, sgoccioliamo e adagiamo
le frittelle nella carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Si possono
servire ben calde o fredde. Buon appetito.
Sembrano davvero deliziose! Devo provarle!
RispondiEliminaGrazie per la condivisione! Un abbraccio!
Privali anche con le varianti ... con la birra al posto del latte ... qualcuno aggiunge prezzemolo tritato.
EliminaBuona giornata @Diana
Ops.... provali anche con le varianti
EliminaCosì non li abbiamo mai preparati. Li faremo senz'altro, trovasi asparagi permettendo .
RispondiEliminaRita
È il periodo giusto degli asparagi e si trovano ovunque. Ciao @Rita
EliminaUna ricetta davvero salutare, fresca, primaverile. Da provare. Grazie e buona serata
RispondiEliminasinforosa
Verissimo @Sinforosa, in più, adesso, gli asparagi sono di stagione. Buona serata
EliminaNon amo molto gli asparagi, mentre mio marito li adora e va spesso a cercarli.
RispondiEliminaProverò a preparargli queste frittelle.
Di solito gli faccio la frittata al forno.
Buona serata. 😗
Non ho mai preparato la frittata al forno. Buona idea. Cerco la ricetta. Ciao @Claudia
EliminaInnassia, amo gli asparagi.
RispondiEliminaCiao.
Da questo lato sono fortunata, sono circondata da persone che li raccolgono per lavoro o per passione e quando si può il giretto in campagna è garantito. Ciao @Gus
EliminaIn Veneto gli asparagi selvatici vengono chiamati anche bruscandoli e di solito vengono cucinati coi risotti. Nella città di Chioggia esiste anche una variante in cui vengono aggiunti dei piccoli pesciolini lagunari chiamati Ghiozzi oppure Go. Un altro di quei piatti una volta della cucina povera adesso trasformati in pilastri della ristorazione regionale Made in Italy.
RispondiEliminaGrazie Nick. Non conoscevo il nome in Veneto come la 'variante' che dev'essere buonissimo. Hai ragione. Adesso i piatti con gli asparagi selvatici sono considerati genuini e di élite e non alla portata di tutti, e quando leggiamo i prezzi spesso non immaginiamo che cosa significhi per i lavoratori stagionali la raccolta di questo prezioso ortaggio. Ciao
Elimina