Una casa padronale di Olzai (NU), risalente al settecento, divenne la
dimora abituale di un artista, pittore e incisore sardo: Carmelo Floris.
Alla fine degli anni novanta, il Comune di Olzai acquista e ristruttura l'edificio, al fine esclusivo di aprire un museo da dedicare interamente a uno dei maggiori artisti della Sardegna.
Alla fine degli anni novanta, il Comune di Olzai acquista e ristruttura l'edificio, al fine esclusivo di aprire un museo da dedicare interamente a uno dei maggiori artisti della Sardegna.
La "Casa
Museo Carmelo Floris" custodisce gli arredi originali, alcune opere, documenti, libri e il
materiale da lavoro dell'artista sardo. Appena entriamo nel museo, si respira l’aria dell’ospitalità
dell’artista, sembra di sentire la sua presenza ovunque, sia nella cucina che
nelle camere, si avverte la sua Voce calma, la sua umiltà, la sua gentilezza, la semplicità e
sembra di vederlo mentre stringe calorosamente la mano alle persone che visitano la sua casa.
La casa è disposta su tre piani, e appena entriamo salta all’occhio la semplicità degli arredi, come la cucina con il caminetto; non passa inosservato il locale per cuocere il pane fresa con al centro su foghile; comodissima la stanza da letto dell’artista con un bagnetto attrezzato con una caldaia a legna per l’acqua calda.
La casa è disposta su tre piani, e appena entriamo salta all’occhio la semplicità degli arredi, come la cucina con il caminetto; non passa inosservato il locale per cuocere il pane fresa con al centro su foghile; comodissima la stanza da letto dell’artista con un bagnetto attrezzato con una caldaia a legna per l’acqua calda.
Il centro dell’attenzione è il suo studio, un locale luminoso carico di colori, dove possiamo
ammirare il suo mondo dall’interno e in prima fila, possiamo toccare con mano i
suoi libri e tutto il materiale per dipingere, come i gessetti, i pennelli, le
tavolozze; e ancora c’è un torchio per la stampa per le xilografie, arnesi di
ogni genere, in più, inaspettatamente, si trova una vecchia radio a valvole.
Mentre camminiamo tra una stanza e l’altra,
mentre spostiamo lo sguardo da una parete e l’altra, ammiriamo i suoi quadri, i
suoi capolavori che hanno come oggetto principalmente ritratti di donne e uomini vestiti in costume sardo.
Innassia, grazie per le immagini.
RispondiEliminaCiao.
Le foto non sono il massimo … valutiamoli come un punto d’inizio per conoscere l’artista da un’altra prospettiva. Buona serata
EliminaVeramente una casa museo bella, quello che mi ha colpito sono quelle testate di letti: straordinarie. Grazie e buona serata.
RispondiEliminasinforosa
La casa è molto carina e la semplicità dello stile fa da padrone. Buona serata
EliminaDavvero molto, molto interessante!
RispondiEliminaGrazie per le belle fotografie cara!
Un abbraccio!
Con poche risorse e mille difficoltà un piccolo comune ha messo in piedi un museo poco conosciuto e da valorizzare, e io giro la Voce con il passaparola.Grazie e serena serata
EliminaLe hai visitate di recente?
RispondiEliminaMolto interessanti e mai viste e conosciute.
Rita
L’ho visitato un paio di mesi fa e ho pubblicato le foto nel Taccuino … leggermente in ritardo. Se non lo conosci, oltre alla Casa Museo, ti propongo anche il museo nuorese, al MAN trovi altre sue opere. Ciao
Eliminaops... piccolo errore: non al MAN ma presso il Museo Ciusa, oppure puoi ammirare la Via Crucis dipinto dall'artista nella Cattedrale di Santa Maria della Neve
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