E’ un’estate bizzarra e singolare, è
impossibile organizzare con tranquillità il poco tempo libero, si esce con la
canottiera e si torna a casa con l’ombrello e la giacca, ma nessuno ci toglie
la voglia di uscire all’aria aperta. Il giorno di Ferragosto, invece di andare
al mare, sono stata ad Aritzo (NU), un paese noto per le villeggiature montane
invernali ed estive, per le castagne, le nocciole e anche
per la Carapigna, un sorbetto al limone.
Gli artigiani aritzesi, come un incantesimo,
trasformano la limonata in una crema ghiacciata senza l'ausilio delle macchine ma solo con il lavoro fisico delle braccia.
La Carapigna si ottiene mescolando
l’acqua, lo zucchero e il limone; gli ingredienti si versano in un contenitore,
chiamato Carapignera o Sorbettiera. La Carapignera, chiusa ermeticamente, si
pone dentro un altro recipiente più grande (chiamato su Barrile) imbottito con il ghiaccio
tagliato in grossi pezzi con su Taxante o su Spadinu, e con il sale per
abbassare la temperatura di fusione del ghiaccio. Sa Carapignera si fa girare
velocemente ed energicamente con dei movimenti rotatori e semirotatori, e con
lo scambio termico tra il ghiaccio, il sale e la limonata, dopo circa 20-30
minuti, si forma una granita al limone che viene sminuzzata con su Ferru de
linna per ottenere un composto compatto e soffice, simile alla neve fresca: sa
Carapigna.
Come avete sicuramente capito sa Carapigna
difficilmente si può preparare a casa e per poterlo gustare ho passato il 15
agosto con gli aritzesi: c'era la sagra de sa Carapigna.
Nota bene sul taccuino: il ghiaccio e il sale non fanno parte degli ingredienti.
Nota bene sul taccuino: il ghiaccio e il sale non fanno parte degli ingredienti.
il murales |
Lavorazione de sa Carapigna |
Per vedere il panorama di Aritzo sono
salita nel campanile della chiesa parrocchiale: non è stato semplice, le scale
sono ripide, strette e consumate.
Orologio del campanile visto dall'interno |
Panorama di Aritzo visto dal campanile |
La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo fu
costruita originariamente intorno al XI sec. in stile Pisano-Aragonese,
all’interno si possono ammirare un organo a canna del XVII sec., le tele di Antonio Mura e dei
simulacri in legno.
Chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo |
Interno della chiesa |
quadro di Antonio Mura |
tomba di M. Arangino |
tomba di A. Arangino |
Nella strada principale si trova il Castello
Arangino costruito nel XX sec. in stile neogotico; nel cartello c'è scritto: residenza privata,
esempio di eclettismo, architettonico con prevalenza stile neogotico.
La trovata sarà anche buona, ma per come la vedo io Aritzo l'ho sempre trovato un paesino noioso (addirittura pieno di gente che non sa guidare manco una carrozzina figuriamoci una macchina). Sorry!
RispondiEliminaLorenzo
Non ti piacerà il luogo eppure c’è una cosetta che adori: i dolciumi….
EliminaMitico. Io vado pazzo per il cioccolato :D
EliminaL
Ciao Innassia...eccomi tornata in Veneto! Sai che per la prima volta dopo circa otto anni abbiamo infranto la tradizione della Carapigna del 15 agosto? Ci siamo pentiti già il giorno dopo...peccato, ci rifaremo l'anno prossimo! Ciao ciao
RispondiEliminaQuest’anno non c’erano molte persone inoltre poco traffico.
EliminaNon sapevo della partenza anche se lo immaginavo.
Saluti a M e ovviamente a Roger….Ciao