Stavo pensando … perché
non trascrivere nel Taccuino la ricetta che mi crea il mal di pancia al solo al
pensiero di leggerla? Abitualmente sui blog si tende a pubblicare la ricetta
del cuore, quella da leccarsi i baffi, e oggi ho intenzione di rompere la
consuetudine trascrivendo la ricetta che considero nauseabonda; quella che
quando si cucinavano a casa trasformavo il mio viso con smorfie indecifrabili; quella
che quando si assaggiavano c’era chi si leccava le dita e contemporaneamente mi
diceva “non sai quello che perdi” ed io rispondevo “preferisco leggere il libro
di Bram Stoker il giorno de su mortu mortu”. Voglio trascrivere la
ricetta di un dolce in via di estinzione non per la presenza di un ingrediente
fuori dal comune, ma perché non è più commercializzabile come ai vecchi tempi.
In sintesi voglio trascrivere gli ingredienti e le fasi di un dolce che si preparava principalmente a carnevale, fritto nell’olio, servito caldo o freddo con una spruzzatina di zucchero o di miele: sono sos Culurjones de Sambene preparati con il sangue di maiale.
In sintesi voglio trascrivere gli ingredienti e le fasi di un dolce che si preparava principalmente a carnevale, fritto nell’olio, servito caldo o freddo con una spruzzatina di zucchero o di miele: sono sos Culurjones de Sambene preparati con il sangue di maiale.
E
sì, sono i ravioli di sangue; però, prima di bollarlo, ci tengo a evidenziare
che non devo trascrivere la ricetta per vampiri, ma un piatto che si serviva
molti anni fa, principalmente nella Barbagia di Ollolai, inserendola tra i dolci prelibati (per chi piace, e per chi non la pensa
come la sottoscritta), preparato in occasione dell’uccisione del maiale e per le
ricorrenze speciali, come il carnevale, per i matrimoni o semplicemente per degli
spuntini in compagnia di amici. Attualmente, sos Culurjones de Sambene
non si cucinano più come una volta se non in rare rarissime famiglie, ed è talmente inconsueto
vederli sulle tavole che avevo dimenticato il procedimento. Alcuni anni fa, in
un calendario pubblicarono la ricetta e il procedimento in lingua sarda, ed io
l’avevo ritagliato e conservato. E poiché voglio trascrivere il contenuto nel
Taccuino, lo traduco per chi non parla la lingua sarda allo scopo principale di
citare il piatto che non apprezzo e che
ormai non più visibile se non nei ricordi.
“Agnolotti di sangue
Ci vuole: sangue di maiale o di bue, ben colato, si mette
sul fuoco con un po’ di strutto sciolto. Si cuoce a fuoco lento, si mette lo
zucchero, miele (che sia dolce), e un pugno di farina. Per liquore si mette un
cucchiaino di caffè, cannella macinata, limone grattugiato, o buccia di arancia
finemente macinata.
Quando diventa denso, si lascia un po’ con il gas spento.
Si toglie. Allora si prepara la sfoglia, impastando semola
come per gli agnolotti di mandorle, e si coprono, tagliandoli anche con un
calice. Si friggono con olio d’oliva o di maiale.
Dopo si cucinano col miele. Si facevano per i matrimoni”
Rileggendo la ricetta che avevo ritagliato molti anni fa, mi rendo conto della presenza di alcune imprecisioni. Ad esempio, il
sangue si deve mettere sul fuoco lento assieme a tutti gli ingredienti, e dobbiamo
girare fino a quando diventa denso. Leggendola ho notato un ingrediente fuori posto: non ricordo di aver mai visto la farina nell'impasto. A piacere si possono aggiungere le noci o le
mandorle tagliuzzate finemente, l’uva sultanina sminuzzata; inoltre, è necessario far raffreddare l'impasto a temperatura ambiente prima di procedere con la seconda parte del procedimento. Per ultimo si prepara la classica sfoglia con farina, semola
e strutto, e si sistemano delle piccole palline dell’impasto distanziandoli una
dall’altra aiutandoci con un cucchiaino, si coprono con un’altra sfoglia, si
tagliano con una rondella dentata, si friggono in abbondante olio bollente.
Infine si cospargono di zucchero o di miele
e si servono ben calde o anche fredde.
Non avendoli più visti sia nelle
case private sia in commercio, non ho delle foto da mostrare, tuttavia posso
inserire nel Taccuino una foto che avevo scattato quando avevo preso in
prestito un libro di ricette sarde.
Sangue? Ottima per Dracula.
RispondiEliminaOvviamente scherzo :)
Ciao.
È vero, si può nominare il piatto per un banchetto con il conte Dracula. A lui piacerà parecchio, ed io donerò la mia porzione con le buone maniere. Ciao.
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