Alle 5:28 minuti del 5 dey 1383, secondo il calendario iraniano,
che corrisponde al 26 dicembre 2003 del calendario gregoriano,
in un giorno di festa e di preghiera, un terremoto
spazza via un’intera città, la città di Bam. Tra i pochi sopravvissuti alla calamità naturale c’è un insegnante Agha
Soltani e sua nipote Hakimè, e per ricostruire una nuova vita lontani dalla città
natia ormai distrutta dal terremoto, scappano e intraprendono un lungo viaggio in solitudine e a piedi verso il sud del paese
e verso il mare.
Durante il tragitto, il nonno Agha si rende conto che non è in
grado di capire i comportamenti della nipote, si rende conto che non è come
tutte le altre sue coetanee, non gioca come loro e non parla come tutti i
bambini perché vive un mondo tutto suo inaccessibile agli altri: Hakimè è una
bimba silenziosa, la piccola è autistica.
Durante il viaggio il nonno anziano riscopre se stesso e i propri limiti, cerca e trova una nuova vita partendo dai detriti e dalle macerie di una città ormai distrutta e abbandonata, e con la piccola nipote scopre un mondo a lui estraneo: è come se il maestro tragga lezioni dalla nipote e non viceversa. Anche se sono esuli e se hanno lasciato la loro terra cercano di rielaborare una nuova esistenza estrapolando dai ricordi ciò ché rimasto.
Durante il viaggio il nonno anziano riscopre se stesso e i propri limiti, cerca e trova una nuova vita partendo dai detriti e dalle macerie di una città ormai distrutta e abbandonata, e con la piccola nipote scopre un mondo a lui estraneo: è come se il maestro tragga lezioni dalla nipote e non viceversa. Anche se sono esuli e se hanno lasciato la loro terra cercano di rielaborare una nuova esistenza estrapolando dai ricordi ciò ché rimasto.
I due sopravvissuti si adeguano reciprocamente ai nuovi luoghi sconosciuti lontani dalla propria città, e piano
piano superano gli ostacoli, e con dei semplici sguardi, con i sorrisi e con i gesti, e con
poche parole Agha da maestro diventa allievo della propria nipote.
Un giorno, mentre Hakimè compra in un chiosco un cartoccio di
datteri, si ferma una Land Rover, si apre lo sportello e con un rapido gesto
rapiscono la bambina per venderla al mercato delle spose bambine. Chi sono
queste persone? Nel lungo viaggio, le storie di Hakimè e di Agha si intrecciano
con i trafficanti di uomini, ladri di bambini, situazione che complica
ulteriormente il rapporto tra i due, situazione drammatica che per un breve periodo spezzano l’unione tra i
due.
Questa volta ho preferito analizzare un libro dai contenuti
delicati sia per la scelta dell’argomento e sia per gli ambienti descritti, da
una parte abbiamo una terra distrutta da una calamità naturale e dall’altra si
scoprono luoghi lontani e sconosciuti, e oltre a ciò si incontrano e scontrano
realtà diverse dovute dalla differenza di età dei protagonist. Il libro si
intitola “i demoni del deserto”, ed è un romanzo scritto dal giornalista Bijan
Zarmandili esperto di politica mediorientale.
Questa volta ho recensito brevemente un libro che affronta un problematico
rapporto tra un uomo e una bambina, tra un nonno inaccessibile, egoista, assente e chiuso nel suo io, e sua nipote affetta da una particolare
patologia, dove si combinano le difficoltà di entrambi.
I protagonisti del
romanzo sono due profughi costretti ad
abbandonare la propria terra dopo un terribile sisma che ha devastato e
distrutto la propria casa e la propria famiglia, ed è da questo momento che
parte la rinascita di entrambi: partendo dalle proprie radici e dalle macerie
un vecchio e una bambina si scoprono reciprocamente.
Nel romanzo esploriamo un mondo nuovo, dove un
vecchio signore scoprirà se stesso dopo il sisma durante il lungo viaggio, e
anche noi lettori pagina dopo pagina ci appassioniamo alla vicenda della piccola
immedesimandoci e cercando con la nostra mente di spalancare le porte chiuse di
entrambi i nostri protagonisti. Oltre a ciò analizziamo un lato oscuro di un mondo fatto di
criminalità di sopraffazione, di prepotenza in nome di un mercato disgustoso e
abominevole, il traffico di bambini, situazione che complica ulteriormente la
relazione tra due anime diverse per spirito e per carattere. Nel romanzo conosciamo il lato oscuro dei Demoni che con l'inganno approfittando di un momento precario prendono i piccini per rivenderli al mercato.
Oltre ai due protagonisti Agha e Hakimè, il romanzo appassiona per la presenza di un altro protagonista, la natura, che vive in simbiosi con il nonno e la piccina, che vive in prima persona e si presenta in tutte le sue sfaccettature positive e negative, si riconosce dalla sua forza distruttiva dalle sue bellezze come il deserto, la neve, il paesaggio; e quindi un altro elemento del romanzo è la propria terra e quella da scoprire.
Oltre ai due protagonisti Agha e Hakimè, il romanzo appassiona per la presenza di un altro protagonista, la natura, che vive in simbiosi con il nonno e la piccina, che vive in prima persona e si presenta in tutte le sue sfaccettature positive e negative, si riconosce dalla sua forza distruttiva dalle sue bellezze come il deserto, la neve, il paesaggio; e quindi un altro elemento del romanzo è la propria terra e quella da scoprire.
Titolo: I demoni del deserto
Autore: Bijan Zarmandili
Casa editrice: Nottetempo
Genere: romanzo
Prezzo di copertina: 16 euro
Anno: 2011
Pagine: 260
Nel Taccuino puoi trovare anche un altro libro di Bijan Zarmandili dal titolo “Viene a trovarmi Simone Signoret”, guarda QUI
Annotazione: il libro “I demoni del deserto” di Bijan Zarmandili
l’avevo preso in prestito in biblioteca e per mancanza di tempo l’avevo restituito
senza aver scattato una foto, pertanto le immagini di questo post le ho prelevate
dalla rete tramite il motore di ricerca Google.
Grazie per avermi fatto conoscere questo libro. Come ben immaginerai, questa storia narrata mi tocca da molto vicino per l'aspetto riguardante il disturbo della piccola protagonista Hakimè. Ma anche tutto il resto penso possa farmi appassionare a questo romanzo e quindi mi segno titolo e autore per una futura lettura.
RispondiEliminaUn carissimo saluto, alla prossima!
Il libro si legge tutto d’un fiato e incoraggia la lettura seguendo le sorti di un uomo colto abituato a guidare e diffondere il proprio sapere perché insegnante, e nel momento in cui si trova solo senza casa e famiglia, lontano dalla propria terra, si rende conto quali sono i suoi limiti prendendo come insegnante non se stesso ma la nipote dolcissima e con la voglia di vivere anche se in modo distante rispetto ai canoni rigidi del nonno. Almeno io ho colto questo messaggio. Ciao e fammi sapere il tuo pinto di vista quando lo spunti dalla lista dei libri da leggere.
EliminaUn libro delicato e profondo, una bellissima scelta per una recensione lucida ed emotiva al tempo stesso.
RispondiEliminaL’argomento trattato nel romanzo è molto delicato ed è stato sviluppato senza appesantire la storia dei protagonisti. Anche in questo caso lo scrittore non mi ha delusa così come quando leggo i suoi pezzi giornalistici di politica Mediorientale. Grazie di essere passato e di aver commentato. Ciao
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