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venerdì 19 settembre 2025

Il codice Rose

Seconda Guerra Mondiale. A Bletchley Park si reclutano e lavorano le maggiori e raffinate menti per decifrare i messaggi trasmessi con la macchina Enigma. I lavoratori sono specializzati in varie discipline, in prima fila ci sono dei matematici e dei crittografici, ognuno di loro ha un compito ben preciso per poi confluire in un unico gruppo. Tra le menti più accreditate figura il matematico Alan Turring, e la sua figura non appare in modo diretto, si percepisce la sua presenza, non sentiamo mai la sua Voce se non attraverso i lavoratori. La trama del romanzo Il codice Rose di Kate Quinn, è ambientata in questo impenetrabile luogo, nel quale si svolgono una serie di fatti storici amalgamati con la finzione. Kate Quinn ha preso come base ciò che realmente accadde a Bletchley Park, e con gli occhi di personaggi fittizi noi lettori possiamo seguire i movimenti compiuti da questi lavoratori, i quali per contratto non potevano rivelare ciò che accadeva all’interno della struttura, perché si elaboravano sofisticate tecniche per crittografare i massaggi scritti dai tedeschi, e il risultato positivo/negativo del lavoro significava vincere o perdere la guerra.

I personaggi principali sono tutti al femminile, ognuno di loro ha un compito ben preciso, Osla è un interprete, Beth è una crittoanalista e Mabel è una dattilografa. Il loro rapporto va oltre il lavoro, diventano inseparabili, e ognuna di esse ha una caratteristica che le distingue. Osla è una persona che non ha problemi finanziari, ha comportamenti raffinati e ha una cultura oltre la media. Beth è introversa, ha una capacità innata di risolvere cruciverba in pochissimi minuti, una tecnica che le consente di decifrare i messaggi crittografati. Mabel è umile, non è ricca come la collega Osla, lavora per sopravvivere. Nonostante le loro diversità, uniscono le loro forze e formano un gruppo affiatato.

Il loro contributo all’intero della struttura Bletchley Park è di estrema importanza, gestiscono situazioni difficili, lavorano sotto stress, la loro vita si trasforma, respirano forti emozioni, sono consapevoli che con la loro missione potrebbero invertire la sorte della guerra. All’esterno di Bletchley Park, pur non potendo parlare di ciò accade nel loro lavoro, vivono come delle persone normali, si aiutano a vicenda nei momenti difficili come delle sorelle. 

La loro collaborazione affettiva si interrompe drasticamente nel ’44 dopo una tragedia, si allontanano perdendosi di vista, fino a quando Osla riceve uno strano messaggio composto di lettere e frasi senza senso. Il messaggio è stato spedito da Beth, e in poche righe affiorano le sue teorie sviluppate a Bletchley Park. Osla coinvolge Mabel, la quale non ne vuole sapere nulla della tipa, non è disponibile a collaborare e a incontrarla, ma cambia idea. 

Le due amiche partono per incontrarla, ma non a casa sua, perché tre anni prima qualcuno l’aveva incastrata e rinchiusa in un ospedale psichiatrico. 

Beth è convinta che all’interno di Bletchley Park s’era infiltrato una spia, la sua mente non è malata, ha le prove schiaccianti e per incastrarlo ha bisogno delle sue amiche, in più deve scappare dall’ospedale.

Dopo tre anni Olga, Mabel e Beth riuniscono le loro forze, organizzano un gruppo formato da ex colleghi, sono tutti menti provenienti da Bletchley Park, quindi matematici e crittografici. Lavorano intensamente per trovare le tracce della spia, e per acciuffarlo rielaborano i messaggi inviati e ricevuti a Bletchley Park.

Il romanzo Il codice Rose è stato elaborato con salti temporali, il presente è il 1947, e andando avanti e indietro si raccolgono una serie di fatti personali dei protagonisti amalgamati con avvenimenti storici di un certo rilievo, capaci di far accorciare la durata della guerra.

La trama è ben nutrita di colpi di scena, si respira l’aria della guerra, e i continui elementi personali del terzetto allungano la storia rallentando i contenuti basilari del romanzo. Il libro si doveva concentrare sul lavoro femminile all’interno di un luogo top-secret, e con i continui salti temporali in salsa rosa, con incastramenti estranei alla guerra, ha depotenziato la struttura del romanzo. 

Incastrando fatti non attinenti con la guerra, ha allungato il libro di parecchie pagine, e se aggiungiamo che contengono scene superflue possiamo etichettare la trama debole con tentennamenti in vari punti.

Una trama con elementi collegati alla crittografia e allo spionaggio non può essere depotenziata da questioni intime del terzetto con scene estranee alla storia. Gli elementi da tagliare sono soprattutto la storia d’amore tra Olga e il futuro marito della regina Elisabetta (si poteva stroncare sul nascere), la storia del fidanzamento tra la futura regina d’Inghilterra e il suo futuro coniuge (si poteva ben tagliare), e i continui riferimenti al matrimonio reale (una palla al piede) e altro ancora. 

Questi elementi, estranei alla trama e allo spionaggio, hanno allungato il brodo, quando invece il libro poteva racchiudere metà delle pagine e ottenere un romanzo storico romanzato di alto livello.

Se la trama principale è un luogo top-secret con contenuti delicatissimi come lo spionaggio, intrighi e la crittografia, deve contenere elementi più incisivi capaci di assorbire un ritmo più spedito senza allontanarsi dalla realtà. Rallentare la trama collegata a eventi di natura storica incastrando superflue scene lunghe ed estenuanti nuoce il risultato di un progetto nato con scopi genuini. 

Il romanzo ha un punto positivo dettato dalla presenza di un linguaggio sciolto e una scrittura lineare, e questa struttura si presta per una lettura spedita e veloce, inoltre è in grado di rilassare la mente in quei momenti quotidiani determinati dalla stanchezza. 

 

Scheda del libro:

Titolo: Il codice Rose

Titolo originale: The Rose code

Autrice: Kate Quinn

Traduttrice: Anna Ricci

Genere: romanzo storico, spionaggio

Casa editrice: Nord

Anno: 2022

Pagine: 609


6 commenti:

  1. Ciao Innassia, questo romanzo ha il fascino della Storia intrecciato al pericoloso mondo dello spionaggio. Interessante scoprire il ruolo delle donne durante la guerra. E' importante ricordare il contributo di queste donne ingaggiate come spie e poi dimenticate. Un abbraccio :)

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    1. Io mi aspettavo una trama più approfondita sul lavoro femminile in ruoli strategici per criptare messaggi elaborati con la macchina Enigma, invece ... La scrittrice ha allungato il brodo in vari punti con scene estrane a questo ruolo, e questa parte non l'ho apprezzata.
      Ciao @AquilaReale

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  2. Storia mischiata a spionaggio di solito riescono a creare libri come minimo interessanti, se scritti bene naturalmente. Grazie del consiglio. Un saluto e buon fine settimana

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    1. Lo spionaggio è scritto in modo soft, ci sono più elementi legati al lavoro per decifrare i messaggi e anche in questo caso si sviluppa in modo leggero. Per ottenere un ottimo risultato, gli elementi estranei alla crittografia si potevano tranquillamente saltare.
      Ciao @ArwenElfa.

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