In questo post voglio segnalare un libro di Chiara Mercuri dal
titolo “La vera Croce. Storia e leggenda
dal Golgota a Roma”, consigliato a sua volta un po’ di tempo fa in un noto
programma televisivo su Rai 3 e Rai Storia.
Il libro ripercorre vicende
storiche realmente accadute partendo dall’anno 326 e da un antichissimo dilemma
unendo realtà con racconti coperti da enigmi. Si parte dalla scoperta di una
reliquia simbolo della comunità cristiana, il legno della Croce, il cui
ritrovamento venne eseguita su stretta sollecitazione dell’imperatrice Elena,
madre di Costantino, che la fece trovare a Gerusalemme in situazioni poco
convincenti e ancora oggi coperta da leggende e da situazioni inverosimili per
chi non è un credente.
In base ad alcune fonti, Elena con picco e pala fece
scavare un punto preciso del Golgota, e tale progetto, anche se semplice e
banale, le permise di scovare tre croci identiche; successivamente si servì di
uno stratagemma miracoloso per identificare quella autentica; infine, per
distinguerla da tutte le altre, le diede il nome di “la vera Croce”.
Visto lo stato delle cose, la logica ci consente di includere questa vicenda e quel preciso stratagemma ostentato da alcune fonti, e poi riportato nel saggio con le dovute perplessità, come un fatto coperto da circostanze inattendibili e di improbabile verità, tale da sollevare dubbi unendo un mito con insanie obiettività. Inoltre, il saggio storico riferisce che per edificare una Basilica al solo scopo di saldare un’intera comunità divisa da lotte interne di tipo religioso, sia necessario avere al suo interno un oggetto fisico appartenente al divino e considerato da tutti come la prova dell’esistenza del sacro, in assenza del quale potrebbe portare un risultato negativo e non adeguato allo scopo, perché la reliquia ha la capacità di raggiungere, o di adescare, o raggirare un gran numero di persone; e quindi l’oggetto, la reliquia, per chi lo possiede ha un significato che va oltre il sacro, accreditandolo come il simbolo del potere, oltre ad ottenere facili guadagni provenienti dalle offerte dei fedeli.
Visto lo stato delle cose, la logica ci consente di includere questa vicenda e quel preciso stratagemma ostentato da alcune fonti, e poi riportato nel saggio con le dovute perplessità, come un fatto coperto da circostanze inattendibili e di improbabile verità, tale da sollevare dubbi unendo un mito con insanie obiettività. Inoltre, il saggio storico riferisce che per edificare una Basilica al solo scopo di saldare un’intera comunità divisa da lotte interne di tipo religioso, sia necessario avere al suo interno un oggetto fisico appartenente al divino e considerato da tutti come la prova dell’esistenza del sacro, in assenza del quale potrebbe portare un risultato negativo e non adeguato allo scopo, perché la reliquia ha la capacità di raggiungere, o di adescare, o raggirare un gran numero di persone; e quindi l’oggetto, la reliquia, per chi lo possiede ha un significato che va oltre il sacro, accreditandolo come il simbolo del potere, oltre ad ottenere facili guadagni provenienti dalle offerte dei fedeli.
Per rendere un luogo vivo da destinare all’adorazione, o più
adeguatamente per attrarre una gran numero di fedeli, è necessario dotarlo di
una reliquia, così da semplice luogo si trasforma in un luogo sacro
riconosciuto solennemente da un’intera comunità religiosa.
Fornendo un luogo di una reliquia identificato come sacro, si
può ottenere un potere enorme per attrarre le masse e, in alcune circostanze,
tali oggetti possono contenere dei simboli che percorrono sia il sacro che l’immaginazione,
passando dalla realtà alla leggenda, o più adeguatamente potrebbero implicare
esaltazioni di tipo fanatico con prevaricazioni.
Questi ragionamenti sono sviluppati nel libro scritto dalla storica Chiara Mercuri
ripercorrendo alcuni fatti reali partendo dall’imperatrice Elena e dalla Roma
di Costantino; oltre a ciò si sviluppano argomenti incentrati sulla divisione
dei cristiani tra nicei e ariani, la confisca dei beni ai pagani, la
promulgazione ad opera di Giustina delle libertà di culto, dispute dottrinali al
tempo di Costantino, le pratiche legate al culto delle reliquie e l’importanza
dei simboli religiosi. Tutte materie analizzate da un punto di vista storico, e
perciò slegati dalle classiche congetture a carattere religioso.
Il libro sono riuscita a leggerlo un paio di mesi fa dopo aver
visto il programma della Rai “Il tempo e la storia” perché alla fine della puntata, per approfondire
l’argomento del giorno, si consigliò il testo di Chiara Mercuri dal titolo “La
vera Croce. Storia e leggenda dal Golgota a Roma".
Gli argomenti analizzati non sono di semplice lettura, pertanto
ho impiegato un po’ più di tempo per terminarlo, non tanto per il linguaggio,
ma per le continue notizie storiche dimenticate o sconosciute. Dopo aver
terminato la lettura, per puro caso, presi parte ad una spontanea conversazione
tra amici proprio su tali argomenti; una chiacchierata improponibile se non
avessi letto il testo. Per puro caso riuscì a vedere la trasmissione televisiva
dove si approfondiva il tema del pellegrinaggio dal punto di vista storico, e
per puro caso riuscì a leggere il libro e a sviluppare alcune parti in una
semplice chiacchierata: questo è il risultato positivo del servizio pubblico
della tv di Stato, reso ancora più profondo con la lettura di un libro
consigliato all’interno della puntata televisiva.
Trascrivo nel Taccuino virtuale gli
elementi principali del libro menzionato in queste poche righe; inoltre credo che sia
utile, per eventuali scambi di idee fra amici, far conoscere tali Voci.
Scheda del
libro
Titolo: La
vera Croce
Sottotitolo:
storia e leggenda dal Golgota a Roma
Autrice:
Chiara Mercuri
Editore: Laterza
Collana: I
Robinson
Genere:
storico
Anno di
pubblicazione: 2014
Pagine: V-185
Prezzo di
copertina: € 16,00
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