Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

sabato 21 aprile 2018

La ragazza del treno


Ci sono dei libri magnetici che hanno la capacità di ottenere un’attenzione di un certa importanza a livello planetario, guadagnando e influenzando recensioni positive, e conquistando chili d’inchiostro con applausi generali. Quando tali interessi sono così elevati, non sempre il valore messo in mostra corrisponde al mio effettivo apprezzamento.
Il libro che voglio segnalare si intitola “La ragazza del treno” di Paula Hawkins, un thriller dove si narrano avvenimenti vissuti da una donna solitaria dalle mille problematiche determinate dal dall’alcolismo, la cui vita è appesa alla monotonia assorbita per lo più in ore trascorse su un treno, che giornalmente prende alla stessa ora per recarsi a Londra, da cui riesce a sganciarsi dalla realtà, scrutando e familiarizzando, e soprattutto immaginando e costruendo le vite delle persone sconosciute osservate guardando dal finestrino.
La storia complessivamente è ricca di una serie di argomenti che possono essere analizzati singolarmente con studi più approfonditi, aumentando così la qualità del thriller. Si parte dal problema dell’alcolismo che apre le porte alla solitudine, al depotenziamento della stima, delle capacità in tutti i lati della protagonista. Si presentano una serie di fatti legati allo stalking al femminile e le difficoltà per contenere tale problema, soprattutto in presenza di un minore. In special modo si mostrano le difficoltà e le conseguenze del licenziamento di una persona già fragile, la cui preoccupazione primaria consiste nell’essere accettata come una donna attendibile, per cui, concretamente, è incapace di gestire la nuova vita e a comunicare ai propri cari e agli amici il nuovo stato; tutte condizioni negative prodotte da una mente offuscata dall’alcool.
Pertanto, non togliendo la voglia di sfogliarlo nel tempo libero, nel libro sono riportati una serie di tematiche sociali complesse di difficile esposizione, e se non ci sono capacità di sintesi, prevista in tale tipo di scrittura, vale a dire in un thriller, la qualità non corrisponde alle recensioni pubblicate.
Tali materie sono narrati da tre punti di vista, da tre donne, Rachel, Anna e Megan; tre distinte Voci si alternano in capitoli brevi elaborando le proprie esperienze e le proprie perplessità in prima persona. Lo stile dell’alternanza, o meglio la scelta di dare spazio secondo il sistema della rotazione tra i personaggi principali, ha reso le Voci piatte e scontate appesantendo la forma per le continue ripetizioni e, secondo me, la scrittrice non è riuscita ad equilibrare al punto giusto le storie delle tre donne per la vastità degli argomenti presi in considerazione. Se poi aggiungiamo il fatto che il libro non è un semplice romanzo, ma un thriller, ci si aspetta una suspense di alto livello. Se poi aggiungo il fatto che già dai primi capitoli sono riuscita ad inquadrare i presunti colpevoli, restringendoli prima a due figure e poi ad uno solo, azzeccandolo, il libro non mi ha conquistata come mi aspettavo, e l’ho finito con lo spirito non di chi vuole scoprire il colpevole, ma con la voglia di arrivare all’ultima pagina per poi restituirlo alla biblioteca.
Pur non apprezzando la forma scelta dalla scrittrice, lo consiglio ugualmente per tutti gli elementi di base che ho accennato, in special modo per constatare, anche se in modo non esaustivo, che cosa accade nella mente di una persona alcolizzata, licenziata ed isolata quando nessuno è disposto ad ascoltarla perché colpevole di essere una donna inaffidabile, una donna che pur di sopravvivere cerca di ricavare uno spazio positivo nella propria vita.
Il libro lo considero come un thriller leggero, con un delicato suspense e con continue sollecitazioni da frenare per non scoprire subito l’assassino colpevole anche di altri reati; un thriller da leggere tutto d’un fiato, chissà anche durante un viaggio in treno. Buona lettura.
 
 
 
Scheda del libro
Titolo: La ragazza del treno
Autrice: Paula Hawkins
Titolo originale: The girl on the train
Traduttrice: Barbara Porteri
Genere: Thriller
Editore: Piemme
Collana: Pickwick Big
Anno: 2017
Pagine: 306
Prezzo di copertina: € 14.00
 
 
 
Annotazioni: “La ragazza del treno” l’ho preso in prestito in una biblioteca, e l’ho restituito immediatamente dopo averlo terminato per consentire ad altri utenti di leggerlo, tuttavia, a causa della fretta, ho dimenticato di scattare una foto; pertanto l’immagine che trovate in questo post l’ho prelevata dalla rete tramite il motore di ricerca Google.


2 commenti:

  1. Ciao! Sono contenta che tu abbia scritto questa tua recensione, che mi trova sostanzialmente d'accordo, specie sul fatto che non sia stata ben gestita l'alternanza delle voci narranti, sul ritmo troppo lento e con poca suspense sopratutto nella prima parte e sull'intuizione di chi sia il colpevole già prima che venga "ufficialmente " svelato.
    Ma non è male come lettura, hai ragione, basta non aspettarsi un thriller ad alta tensione.
    Buona domenica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il contenuto non è male, tuttavia il fatto di alternare ripetendo ciò che già si conosce sotto altre vesti l’ha reso lento e a tratti noioso, e poi il fatto più grave è ….. scoprire subito il colpevole … non sa da fare con un thriller super recensito positivamente. Ciao e buona domenica.

      Elimina

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.